Data: 30/06/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Cicloturismo sui treni non c’è posto per le bici.
PESCARA Qualcuno ci aveva puntato: il cicloturismo per salvare una stagione estiva segnata dalla paura. Spostamenti su tracciati sicuri, all’aria aperta e al riparo da pericolosi assembramenti. Ci aveva scommesso il governo, con i bonus riservati alle due ruote (bike e monopattini). Ci aveva creduto anche la Regione, per risollevare le sorti del comparto più colpito dall’emergenza sanitaria. Ma dal coordinamento interregionale Abruzzo- Molise della Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta, arriva un altro racconto. La onlus si è fatta sentire proprio con la Regione, la società dei trasporti Tua, Trenitalia e Rfi per rappresentare un disagio che riguarda molti potenziali fruitori del cicloturismo. Potenziali perché in realtà sarebbero pochi, secondo la denuncia dell’associazione, quelli che riescono a trovare posto con la loro bike su un vagone ferroviario. Convogli appositamente attrezzati ma accessibili solo a pochi fortunati. «Bastano alcune segnalazioni che ci vengono periodicamente trasmesse – spiega Giancarlo Odoardi, coordinatore interregionale Fiab -, a cui si aggiungono le nostre esperienze dirette, per farci capire che la somma treno+bici non dà ancora i risultati auspicati». Diverse le questioni che sarebbero rimaste al palo. Una su tutte riguarda le disavventure dei cosiddetti “ciclisti intermedi”, quelli che aspettano il passaggio dei treni non alle fermare di partenza e di arrivo dei convogli attrezzati al trasporto delle bike, ma in quelle disseminate lungo il tracciato. La risposta del capotreno sarebbe spesso sempre la stessa: non c’è più posto a bordo per la bici. Una situazione di overbooking che precluderebbe la possibilità di rispondere a una domanda superiore anche di 10 volte rispetto all’offerta. Altro intoppo: «Gli annunci nelle stazioni non segnalano praticamente mai dove si trova la carrozza-bici, costringendo i malcapitati ad inseguire il vagone utile cercando gli stalli attraverso i finestrini». Gli appositi adesivi posti sulle fiancate delle carrozze, sarebbero infatti quasi invisibili rispetto a quelli di altri Paesi europei. |
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