Data: 14/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Castaldi emozionato: «Darò il massimo». Il senatore vastese del M5S va ai rapporti con il Parlamento. Nella lista c'è anche il dem Scalfarotto, renziano nato a Pescara. Pd deluso, Fina chiama Zingaretti Esclusi D'Alfonso e Legnini
L'AQUILA Dal mazzo delle carte del Governo "Conte bis" sono usciti solo due sottosegretari abruzzesi: Gianluca Castaldi, senatore del Movimento 5 Stelle, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, e Ivan Scalfarotto, pescarese di nascita, ma foggiano di formazione, esponente del Pd, nominato sottosegretario agli Esteri. I nomi in circolazione, negli ultimi giorni, erano molti di più. Tanti gli esclusi eccellenti, dal senatore del Partito democratico, Luciano D'Alfonso, al consigliere regionale del centrosinistra, Giovanni Legnini, ex vice presidente del Csm. A sorpresa, anche la staffetta tra l'uscente Gianluca Vacca, ex sottosegretario ai Beni culturali con delega alla ricostruzione post-terremoto dell'Aquila, e il collega pentastellato di Vasto, Castaldi, che ha parlato di «un'emozione indescrivibile». IL POLITICO ATLETA. Castaldi, 49 anni, di Vasto nominato sottosegretario del ministero retto da un altro pentastellato, il ministro Federico D'Incà, è un artigiano di mestiere, con alle spalle un diploma all'Isef e un passato da arbitro di calcio e di beach soccer, dove ha diretto numerose gare di serie A. Senatore del Movimento 5 Stelle per due legislature: nel 2015 è stato per tre mesi presidente del gruppo parlamentare, mentre nel 2007 ha fondato il gruppo 5 Stelle di Vasto. Il suo amore per lo sport lo porta nel 1993 a tesserarsi come arbitro nella Figc-Associazione italiana arbitri, per poi svolgere il ruolo di direttore di gara nei campionati di Eccellenza e Promozione. EMOZIONE INDESCRIVIBILE. «L'emozione di far parte della squadra dei 42 sottosegretari è tanta, indescrivibile», il commento a caldo di Castaldi, «mi accingo a svolgere il mio ruolo di sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento con la massima dedizione e serietà, consapevole del fatto che il nuovo Governo Conte ha davanti a sé obiettivi non facili, che richiederanno grande disciplina e delicato lavoro di sintesi tra le diverse forze politiche della maggioranza. Rispettare il valore della lealtà sarà fondamentale per continuare a portare a casa risultati positivi per i cittadini».«Sento forte la responsabilità del mio incarico», ha aggiunto Castaldi, «anche considerando il fatto di essere, in questo esecutivo, l'unico sottosegretario proveniente dall'Abruzzo. Questo nuovo ruolo rappresenta, per me, un enorme onore: sono pronto a dare il massimo, come credo di aver fatto finora in Senato». GRILLINO DELLA PRIMA ORA. Attivista 5 Stelle dagli esordi del movimento, Castaldi ha partecipato, nel 2007, al Firma Day. Nello stesso anno ha fondato il gruppo dei pentastellati nella sua città natale, Vasto, diventandone il portavoce.Due le elezioni in Senato, nel 2013 e alle elezioni politiche del 2018, quando agguanta il primato di più votato dagli iscritti del Movimento 5 Stelle in Abruzzo. Dal 25 settembre dello scorso anno, Castaldi fa parte della delegazione italiana all'assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). PASSIONE PER LA FINANZA. Origini abruzzesi per Scalfarotto, classe 1965. Nato a Pescara, dopo la maturità classica si è laureato in giurisprudenza a Napoli. Ha lavorato per importanti banche italiane ed internazionali, vivendo per sette anni tra Londra e Mosca.Attualmente, risiede a Milano con il suo compagno Federico e i loro due gatti. Vice presidente del Pd dal 2009 al 2013, assieme a Marina Sereni, è stato sottosegretario al ministero delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento nel governo di Matteo Renzi. Nel 2016 è stato nominato sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico. È il fondatore di "Parks - liberi e uguali".
Pd deluso, Fina chiama Zingaretti Esclusi D'Alfonso e LegniniL'AQUILA «Sono contento che al governo ci sia un abruzzese con esperienza istituzionale come Castaldi, che peraltro ha una delega trasversale come quella dei rapporti con Parlamento, che permette di poter agire utilmente per dare risposte ai problemi del territorio e delle comunità regionali». Il senatore Pd, Luciano D'Alfonso, uno dei favoriti nella corsa alla poltrona di sottosegretario, smorza le polemiche. Il suo nome, insieme a quello dell'ex vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, è stato speso fino alla fine, con l'Abruzzo che, alla fine, ha portato a casa un risultato risicatissimo, almeno sul piano numerico. E mentre l'ex sottosegretario, Gianluca Vacca, augura con garbo "buon lavoro" al collega del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi, c'è chi come il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha definito "inconsistente la delegazione al Governo". NON È UN PROBLEMA. «Esprimo soddisfazione», dice D'Alfonso, «per essere stato considerato da molti spendibile per una funzione di governo sino all'ultimo minuto. Non credo sia un problema che, poi, questa opportunità non si sia realizzata: ho un ruolo molto utile per lavorare a favore dell'Abruzzo in commissione e in aula al Senato, tanto più che oggi questo ruolo potrà svolgersi con impegno maggiore nel perimetro della maggioranza di governo. In particolare», prosegue D'Alfonso, «da questa mattina sto lavorando per far replicare la collaborazione tra Pd e M5S in tutti i livelli di rappresentanza, nella convinzione che questa è una strada che potrà aprire una nuova stagione di riformismo utile per i cittadini e i loro progetti di vita. Non credo, infine, che vi siano stati agenti contrari in questa vicenda, sia perché si tratta di dinamiche normali, sia perché non ne colgo la consistenza, sia perché il risentimento non può essere una dotazione di chi fa politica. Può farne uso solo chi ha coltivato la sua dimensione privata e questo non mi appartiene».
ABRUZZO DEBOLE. Di tutt'altro tenore il commento del presidente della Regione: «L'elenco dei viceministri e sottosegretari certifica la debolezza, se non l'inconsistenza, della delegazione abruzzese M5S- Pd», afferma Marsilio, «la cosa non mi stupisce, tuttavia mi preoccupa dover constatare che al Governo della Nazione non ci sia un solo abruzzese ritenuto meritevole di occuparsi di una qualunque competenza del territorio. L'unico sottosegretario, a cui faccio i migliore auguri di buon lavoro, è infatti incaricato di gestire i Rapporti con il Parlamento, un ruolo di "palazzo" con nessun impatto diretto sul territorio. Nel frattempo, non è chiaro chi si occuperà della delega alla ricostruzione e se la stessa verrà conservata da Crimi, promosso a viceministro degli Interni». Affermazioni a cui risponde il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Silvio Paolucci: «Qualcuno dovrebbe far notare a Marsilio che non è più un parlamentare romano di opposizione. È paradossale che sia proprio lui ad evidenziare la questione di competenza territoriale all'interno del nuovo governo».
LA POLITICA È COSÌ. «Un grande in bocca al lupo all'amico e collega Castaldi che saprà svolgere al meglio il ruolo di sottosegretario al ministero dei rapporti con il Parlamento. Far parte del Governo è un onere ed un onore e, da cittadino abruzzese, sono sollevato di aver lasciato il testimone ad un membro del M5S. Adesso a lavoro per il bene dell'Italia!», le parole dell'ex sottosegretario ai beni culturali, con delega alla ricostruzione, Gianluca Vacca, «ho ricevuto molti attestati di stima per il lavoro svolto. L'Abruzzo può contare su un buon numero di parlamentari di maggioranza, che sono certo porteranno avanti le istanze del territorio. Quanto alla mia mancata riconferma, nessuna delusione. Solo la consapevolezza che la politica è così. Il mio nome è stato in ballo fino alla fine, poi gli incastri hanno fatto sì che ci fosse una diversa composizione. Continuerò a lavorare per l'Abruzzo».
FINA E ZINGARETTI. Il segretario regionale del Pd, Michele Fina, ha chiesto un incontro al segretario nazionale del Partito Democratico, Nicola Zingaretti: «Alla luce della composizione del Governo, si rende ancora più evidente una "questione Abruzzo". Il nostro territorio merita attenzione». Mentre l'assessore regionale, Mauro Febbo, sottolinea come «l'Abruzzo sia rimasto a bocca asciutta, senza ruoli strategici. Dalla nuova formazione "giallorossa" ci saremmo aspettati una considerazione e un'attenzione maggiori».L'ironia del senatore di Fi, Nazario pagano, corre su Twitter: «Crimi da sottosegretario è stato promosso viceministro: sarà stato un premio per aver tentato di spegnere Radio Radicale o per aver preso in giro i terremotati? Dubbi amletici», dichiara. E aggiunge: «Ancora una volta l'Abruzzo esce fuori con le ossa rotte. Rispetto alla lega, si ipotizzava che il Pd potesse avere un maggior peso a livello nazionale, invece è scomparso dai radar. L'incarico di Castaldi, a cui rivolgo i più sinceri auguri di buon lavoro, è di natura istituzionale, non operativa. L'Abruzzo resta fuori da settori strategici come infrastrutture ed economia». Anche per il segretario regionale di Fratelli d'Italia, Etel Sigismondi, «il nuovo Governo boccia l'Abruzzo. La scelta fatta da Conte certifica l'inefficacia dei parlamentari abruzzesi evidentemente ritenuti non idonei a ricoprire ruoli pesanti». (m.p.)
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