PESCARA Poco più di cento le domande per accedere alla Cassa integrazione in deroga inoltrate solo ieri all'Inps dagli uffici regionali. A beneficiarne 264 lavoratori, 500 mila euro il costo complessivo, prima tessera del mosaico che, come un puzzle dai colori tristi, raffigura aziende in crisi, famiglie in difficoltà, migliaia e migliaia di lavoratori che attendono una risposta. «Non siamo di fronte a grandi numeri ha spiegato l'assessore regionale Piero Fioretti ma questo non toglie importanza al lavoro fin qui svolto in condizioni di emergenza e con un quadro normativo in continua evoluzione». Affermazioni che, per Sara Marcozzi, capogruppo Cinquestelle in Consiglio regionale, non assolvono l'amministrazione dai ritardi fin qui accumulati: «Il compito delle istituzioni regionali era quello di raccogliere le richieste delle aziende e inviarle all'Inps, permettendo così il bonifico sul conto corrente dei singoli lavoratori. E invece, non solo abbiamo dovuto constatare la grave lentezza con cui è stata attivata la piattaforma telematica a cui accedere per avanzare le domande di Cig in deroga, ma ancor meno tollerabile è aver dovuto prendere atto del ritardo nella comunicazione delle delibere. Un rallentamento che sta mettendo in ginocchio le microimprese e che investe una platea di 54 mila lavoratori».
Molti dei quali tempestano ogni giorno i centralini della Cgil per sapere cosa fare. La risposta è tutta nelle dichiarazioni amare del segretario regionale del sindacato Carmine Ranieri: «Ci siamo dati da fare per giungere a un accordo con le imprese, ma siamo stati tra le ultime regioni a firmare il documento. Solo due le convocazioni da parte dell'assessore preposto, Piero Fioretti, dal quale ci aspettavamo maggiore sollecitudine e tempestività. Non solo. Il governo nazionale ha siglato un protocollo di intesa per incentivare la banche ad anticipare i sussidi di cassa integrazione, facendosi garante. Ora, mentre altre amministrazioni si sono attivate per recepire il provvedimento e darne seguito in tempi brevi, l'Abruzzo è rimasto finora a guardare. L'assessore Fioretti - continua Ranieri - sostiene che è tutto a posto, ma intanto siamo subissati di richieste da parte dei lavoratori».
Da parte sua, l'Inps, per voce di Stefano Caranfa, responsabile dei rapporti istituzionali, fa sapere che «all'Istituto di previdenza attiene solo una rilevazione tecnica. Aspettiamo tutte le istanze fatte alla Regione. Finora ne sono state inoltrate 129». Intanto ieri, davanti agli uffici della Cgil di Pescara, una decina di persone è rimasta in attesa che qualcuno degli impiegati arrivasse per chiedere notizie in merito alle modalità per ricevere il bonus famiglie, deciso dalla Regione per supportare gli abruzzesi in difficoltà economiche. Il problema è che la pratica può essere presentata solo per via telematica. «Ma come si può pensare conclude il segretario regionale della Cgil - che cittadini, inclusi, loro malgrado, tra le fasce deboli e povere della popolazione, possano avere a disposizione pc e connessioni internet?»