L’AQUILA Potrebbero salire a sei i casi di coronavirus in Abruzzo. Tre sono acclarati: il bancario di Brugherio trovato positivo mentre stava trascorrendo qualche giorno di vacanza nella residenza estiva di Roseto; la dottoressa lombarda tornata all’Aquila per sostenere l’esame di abilitazione professionale; a loro si è aggiunta, ieri, la conferma del contagio, arrivata dall’Istituto superiore di sanità, per uno speleologo del Soccorso alpino residente a Sambuceto, frazione di San Giovanni teatino. È l’uomo già ricoverato con sintomi, dopo essere rientrato da un viaggio di lavoro in Lombardia. I numeri, come detto, potrebbero però crescere: l’intera famiglia del bancario di Brugherio è infatti ricoverata in isolamento al “Mazzini” di Teramo. La moglie e il figlio sono risultati positivi al primo test, eseguito nel laboratorio di Pescara; si attende, ora, la conferma dell’Iss. Per la figlia, invece, la doppia metodica che viene utilizzata di prassi ha fornito un esito contrastante, per cui anche in questo caso servirà l’Iss per dirimere la situazione. Le condizioni dell’intero nucleo familiare, in ogni caso, sembrano non destare particolari preoccupazioni, almeno a quanto è filtrato ieri sera. Contagi in aumento, dunque, ma confinati a situazioni che appaiono sotto controllo: la famiglia brianzola in vacanza a Roseto era già stata posta in isolamento mentre è risultato negativo il test sulla moglie del paziente ricoverato a Pescara.
IL BOLLETTINO A ieri sera il bollettino assegnava ulteriori cinque verifiche in corso attribuite all’Asl di Pescara e una a quella di Teramo, nessuna per L’Aquila e Chieti. Si tratta di casi che non sono definibili sospetti, ma controlli e test che possono riguardare situazioni diverse. Insomma, l’Abruzzo resta assolutamente tra le regioni «fuori cluster», anzi, come stabilisce l’ultimo decreto governativo, nella terza fascia, né rossa né gialla, tra quelle che devono adottare semplicemente misure preventive. Ieri è arrivata anche la notizia della negatività al test per una studentessa aquilana ricoverata in serata al reparto Malattie infettive dell’ospedale San Salvatore con febbre alta, problemi respiratori ed altri sintomi tipici del virus. Il caso aveva creato non poche preoccupazioni perché la ragazza, molto conosciuta in città e con una fitta rete di relazioni, studia nel Nord Italia e nelle scorse settimane, ha viaggiato molto in giro per l’Europa. L’arrivo in ospedale con il ricovero è coinciso con la conferma della positività dell’altra studentessa ricoverata nel reparto Malattie infettive che comunque continua a essere in miglioramento.
IL CAPOLUOGO Nel capoluogo, dunque, situazione sotto controllo e senza limitazioni, come ha chiarito anche ieri il sindaco Biondi nello spiegare il perché della mancata chiusura delle scuole: «Nel caso del coronavirus la chiusura delle scuole, insieme ad altri provvedimenti, viene disposta dal presidente di Regione insieme al ministro della Salute, come accaduto in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, eccetera. Ciò avviene se la Regione in questione è “con cluster” o “senza cluster” cioè, semplificando, se c’è almeno un soggetto contagiato non tracciabile. Non è questo il caso dell’Abruzzo, sperando che resti tale. Ogni altra iniziativa presa al di fuori di questo schema è stata sconsigliata dal governo e dal dipartimento nazionale della Protezione civile e recepita dall’associazione nazionale dei comuni italiani». Proprio fuori dall’ospedale San Salvatore, davanti al Pronto soccorso, è stata allestita la prima tenda, a scopo precauzionale, qualora fosse necessario per l’accettazione. L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, sta seguendo in prima linea l’evolversi della situazione.
A Roseto cresce la paura, proteste nel palazzo che rischia la quarantena
ROSETO Salgono a tre i positivi al coronavirus a Roseto degli Abruzzi, con un sospetto ulteriore che riguarda la quarta componente della famiglie di Brugherio. Su tutte le furie i altri residenti del palazzo dove il bancario brianzolo ha soggiornato con moglie e due figli, che adesso rischiano di essere messi in quarantena come le dieci persone in contatto diretto con la famiglia. Roseto comunque resta una città senza “cluster” (focolaio). La moglie del “paziente uno” con i due bambini di 5 e 8 anni era rimasta a casa in isolamento fiduciario. Lei si è sentita male nel primo pomeriggio di sabato nella casa al mare di Roseto, dove la coppia con i due bambini era venuta in vacanza lo scorso venerdì 21 febbraio. Intanto i test sono stati inviati allo Spallanzani, ed oggi la risposta. Sono state attrezzate tre diverse ambulanza per trasportare i tre al Mazzini di Teramo. I bambini, che in un primo momento non presentavano sintomi, sono stati presi in carico dall’ospedale: la piccola aveva i sintomi di una brutta influenza, il fratellino maggiore era asintomatico, ma «devono essere fatti accertamenti approfonditi su entrambi i piccoli pazienti », ha spiegato l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì. Ieri mattina il primo risultato dei tamponi confermava la positività al Covid 19 per la mammae il figlio. Mentre, il test sulla figlia dell’uomo invece aveva dato esito dubbio. Per non separare gli adulti dai bimbi, come prevede il protocollo, la Asl di Teramo in accordo con la Regione ha deciso di allestire una camera unica nel reparto di malattie infettive. Modello già sperimentato con successo dall’Istituto Spallanzani di Roma. Dalla Asl fanno sapere che i quattro al momento non presentano particolari criticità: madre e figlia hanno febbre e raffreddore, le condizioni del padre stanno migliorando e il figlio resta asintomatico. L’uomo, un impiegato di banca di 50 anni, è giunto insieme alla famiglia, nell’abitazione estiva di Roseto degli Abruzzi da Brugherio nella giornata di venerdì 21. Probabilmente per scappare proprio dal coronavirus con la scusa del carnevale. Da quando si apprende: nel pomeriggio del giorno seguente è stato a fare la spesa in un supermercato, all’interno di un ristorante nella zona sud di Roseto, per mangiare arrosticini, dove ha cenato un’unica volta e in un bar, anche in questo caso, una sola volta. Nella giornata di martedì ha iniziato ad accusare sintomi riconducibili alla patologia, come febbre alta, tosse e dolori diffusi. La situazione è precipitata durante la notte. Ai sintomi persistenti si è aggiunta anche l’insufficienza respiratoria. Per cui è stato richiesto l’intervento dell’ambulanza del 118 attrezzata per il soccorso in caso di sospetto Covid 19. Diagnosi confermata sia dal primo tampone esaminato a Pescara e poi dal secondo test eseguito dall’Istituto Spallanzani. Nel contempo l’intera cittadina rivierasca inizia ad essere seriamente preoccupata. Poi ci sono i condomini della residenza estiva della famiglia di brianzoli, in tutto una decina di famiglie, che minacciano di prendere seri provvedimenti se gli venga chiesto l’isolamento.