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Data: 03/05/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Caos ordinanze e riviera piena Masci: «Ho rispettato le regole» Il primo cittadino respinge le polemiche: non ho visto assembramenti, le gente era a distanza. Il sindaco finisce nel mirino «Ha sbagliato, chieda scusa»
Il centrosinistra attacca Masci sulla revoca dell'ordinanza per il primo maggio «Il lungomare era affollato, se ci saranno nuovi contagi si dovrà dimettere»

PESCARA La riviera non è stata presa d'assalto, e chi vi ha passeggiato il primo maggio lo ha fatto nel pieno rispetto delle norme anticontagio, a partire dal distanziamento sociale: in sintesi è così che il sindaco Carlo Masci si scrolla di dosso polemiche politiche e linciaggio social dopo il pienone sul lungomare di venerdì scorso. Quasi un tutto esaurito che ha provocato un vespaio, al quale Masci ha risposto con dichiarazioni sparse e comunicati, fino al video diffuso in serata per sintetizzare rassicurazioni e risposte alla minoranza.«C'era sì ieri gente sulla riviera e l'ho notato anch'io», dichiara il sindaco, «ma devo dire che non vi erano assembramenti di persone e il distanziamento sociale era rispettato». Poi trova conforto nei numeri: «Dobbiamo calcolare che in prossimità della riviera vivono almeno sessantamila persone, che per 53 giorni sono state chiuse in casa». Le migliaia di pescaresi, in tantissimi senza mascherine, che si sono riversati sulla battigia e a ridosso della spiaggia, non sono quindi quella folla esagerata che ha fatto gridare allo scandalo l'opposizione.A ogni modo, anche se per Masci è eccessivo parlare di assembramenti, fin da domenica la passeggiata di massa su riviera, Ponte del Mare e strada parco, ha generato un flusso ininterrotto di commenti essenzialmente negativi sui social. A partire proprio dalla pagina Facebook dello stesso Masci: il suo post nel quale, intorno alle 13 di domenica, richiamava alla stretta osservanza dei decreti governativi, è stato il più commentato tra quelli che ha pubblicato di recente in tema di coronavirus e dintorni. Il video della riviera piena sul sito del Centro non è stato da meno: oltre 1.200 commenti, in maggioranza poco teneri, e quasi tremila condivisioni. Segno che il tema è sentito e il sindaco ha avvertito la pressione, anche se ha risposto con compostezza, sottolineando pure quanto abbia usato il bastone al momento debito: «Vorrei ricordare che le ordinanze del Comune sono state tutte più rigide rispetto a quelle del Governo».Masci si dice «orgoglioso di quanto fatto da questa amministrazione e del comportamento dei pescaresi tutti», e bolla le accuse dell'opposizione come «attacchi a testa bassa così scomposti, nella forma e nel merito, da parte di chi prima contestava i miei provvedimenti più restrittivi rispetto a quelli nazionali».Per il sindaco la minoranza consiliare vuole solo «rovesciare la verità o comunque mistificarla, così come è stato fatto nel momento di massima emergenza, evocando con faciloneria gli sceriffi e altre becere e fuorvianti immagini intrise di banalità».E ironizza: «Non voglio pensare che sia scattata una rancorosa rabbia per aver visto e sentito Pescara indicata a esempio su scala nazionale e persino internazionale, dalla Gran Bretagna all'Australia, dalla Norvegia alla Cina, come una delle città capofila nell'adozione e nel tempismo delle misure per arginare il contagio da coronavirus».Ad appoggiare Masci arriva anche il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Guerino Testa, che parla di «idee molto confuse del Pd, perché un loro sindaco a Spoltore ha chiesto, come il sindaco di Pescara, la revoca dell'ordinanza regionale più restrittiva».Per la Lega, che interviene con una nota del gruppo consiliare, «sulla riviera non è accaduto assolutamente nulla di ciò che è stato raccontato in modo strumentale», e «non era certamente più accettabile che solo il lungomare di Pescara e di Montesilvano restassero "zona rossa"».Intanto, che il tempo dei controlli severi sia quantomeno agli sgoccioli, lo dicono anche altri numeri: su circa 700 controlli giornalieri, il 30 aprile sono state fatte 6 sanzioni, e 11 il giorno successivo. Probabilmente in maggioranza veicoli a posti di blocco, perché, per verificare se sulla riviera erano tutti in regola, non sarebbe bastato l'esercito.
 
Il sindaco finisce nel mirino «Ha sbagliato, chieda scusa»
 
PESCARA«Il sindaco ha spinto la città nel caos revocando l'ordinanza con i divieti per il primo maggio. Se ci saranno nuovi contagi, chiederemo le sue dimissioni». Ieri, i consiglieri comunali di centrosinistra hanno usato parole dure nei confronti di Carlo Masci. Lo hanno accusato di aver indotto centinaia di cittadini a riversarsi sulla riviera e in altre zone della città, nella giornata del primo maggio, dopo aver cancellato solo alcune ore prima del giorno di festa il provvedimento che vietava in maniera assoluta di passeggiare sulla riviera e sulla strada parco.Così, i consiglieri Marinella Sclocco, Stefania Catalano, Giacomo Cuzzi, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Mirko Frattarelli e Giovanni Di Iacovo hanno organizzato una conferenza stampa online per commentare ciò che sarebbe accaduto venerdì scorso. «Masci, per rispondere a un ordine di partito», hanno detto gli esponenti dell'opposizione, «ha spinto la città nel caos più totale, dando messaggi contraddittori e dimostrando di aver agito a danno dei cittadini solo per interesse di partito e per andare contro le decisioni del governo Conte. Non si dimetterà per questo, ma ha il dovere morale di chiedere scusa ai pescaresi».«Noi, intanto», hanno aggiunto, «chiederemo la convocazione di una seduta straordinaria del consiglio comunale, in cui dovrà essere verificato punto per punto l'assurdo caos generato dal Comune nelle ultime ore».Pesantissimo il giudizio espresso da Sclocco. «Masci ha preferito i suoi interessi politici al bene dei pescaresi, dimenticando che il coronavirus si combatte con i cittadini, non con i colori politici del suo partito. Le ordinanze regionali e comunali hanno indotto i cittadini a riversarsi in massa sulla riviera e in altri punti della città. I pescaresi pensavano di essere nel giusto. Tutto ciò è frutto di una vergognosa sfida politica da parte di Regione e Comune di centrodestra nei confronti del governo Conte e sulla pelle dei cittadini». «Se si registreranno nuovi contagi», ha sostenuto la consigliera, «i cittadini potranno chiedere i danni alla Regione e al Comune e anche noi chiederemo i danni al nostro sindaco, che dovrà rassegnare le dimissioni».«Ci auguriamo che i contagi non aumentino», ha confermato Pagnanelli, «ma qualora dovesse accadere, ci troveremo costretti a chiedere le dimissioni del sindaco». È paradossale», ha osservato Cuzzi, «che un assessore abbia dichiarato pubblicamente su Facebook di aver corso un'ora sul lungomare e poi il sindaco abbia accusato i pescaresi di aver capito male».«Bastava davvero poco», ha fatto presente Di Iacovo, «per dimostrare rispetto verso i pescaresi che hanno rispettato le regole fino in fondo, ma Masci ha scelto la strada opposta». Secondo Catalano, «il sindaco si è sentito superiore al decreto del presidente del Consiglio, al prefetto e al questore lasciando i pescaresi nell'incertezza». «È stato il sindaco, con il comunicato del 30 aprile», ha ricordato Giampietro, «a dire che la riviera e la strada parco sarebbero state aperte per fare una passeggiata e prendere un po' d'aria». «Ora Masci deve chiedere scusa». Fortemente critico nei confronti del primo cittadino anche il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli in un video su Facebook.
 
 

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