ROMA C'è voluta una crisi di governo e quasi un anno di gestazione per arrivare alla nomina dei commissari straordinari per le opere strategiche. Lavori per circa 66 miliardi che adesso, salvo ulteriori lungaggini burocratiche, possono essere finalmente scongelati. Per Roma vengono liberati complessivamente circa 10,5 miliardi. Nel decreto, voluto da Palazzo Chigi, c'è il completamento della linea C della metropolitana fino a Clodio-Mazzini che vale 5,8 miliardi che sarà affidato all'ex ad di Rfi Maurizio Gentile. C'è anche, dopo anni di attesa, la chiusura dell'anello ferroviario (547 milioni) affidata a Vera Fiorani, attuale ad di Rfi con il raddoppio della tratta Valle Aurelia-Vigna Clara con una nuova stazione a Tor di quinto e l'interscambio con la linea Rona-Viterbo. Via libera anche all'ammodernamento della Salaria (1,1 miliardi), affidato a Fulvio Soccodato, dirigente Anas, con il raddoppio delle corsie. Prevista anche la rigenerazione di sei immobili, tra cui quello che ospiterà il Polo cibernetico di Roma.
Per la messa in sicurezza dell'acquedotto del Peschiera, a servizio del territorio dell'Ato 2 Lazio centrale e che rappresenta da solo circa l'80% del fabbisogno idrico degli oltre 3 milioni di abitanti di Roma, vengono stanziati 600 milioni di euro. Infine ammonta a 12,2 milioni la somma prevista, a valere sul Recovery fund, per gli interventi che dovranno riguardare i commissariati: San Basilio, per la ricollocazione del commissariato Appio-San Giovanni, San Lorenzo, Casilino Nuovo e Prati. A questi, nello stesso importo, si aggiunge la ristrutturazione dell'immobile comunale di Genzano, unica opera prevista nell'area metropolitana. Otto milioni di euro sono stati richiesti, infine, per la realizzazione del Polo Cibernetico nell'immobile da riqualificare e adattare Tommaso Campanella di Roma. Palazzo Chigi si è mosso dopo il pressing della ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli che da settembre aveva indicato, di concerto con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, l'elenco delle 57 infrastrutture considerate prioritarie. Un lavoro ai fianchi da parte dei due ministri, che ieri ha dato i suoi frutti visto che il decreto semplificazioni, quello che prevede la riforma del codice degli appalti con l'introduzione di un meccanismo accelerato per far marciare i cantieri, è in vigore da oltre 6 mesi. Di fatto con l'ok alle nomine può iniziare davvero una nuova stagione. Ad ogni opera adesso è finalmente assegnato un responsabile del progetto che avrà ampi poteri, stilerà un crono programma, viglierà sull'esecuzione e la realizzazione. Sul modello, si spera, di quanto accaduto per il Ponte di Genova. Come anticipato dal Messaggero, all'ad dell'Anas Massimo Simonini è stata affidata la Jonica. Le opere più importanti tra quelle ferroviarie sono: Brescia-Verona-Padova (8,6 miliardi) a Vincenzo Macello, di Rfi, mentre la linea Fortezza-Verona (4,9 miliardi) sarà gestita da Paola Firmi. Anche il potenziamento della Venezia-Trieste (1,8 miliardi) a Vincenzo Macello che si occuperà del completamento della Genova-Ventimiglia (1,5 miliardi) e del raddoppio della Roma-Pescara (1,9 miliardi) e della Orte-Falconara (3,7 miliardi).
LE PRIORITA' Il potenziamento tecnologico della Salerno-Reggio Calabria (2 miliardi) a Vera Fiorani, ora ad di Rfi, che accelererà la chiusura dell'anello ferroviario di Roma (547 milioni), la Ferrandina-Matera (365 milioni) e la Taranto-Battipaglia (1,5 miliardi). Filippo Palazzo, dirigente in pensione di Rfi, dovrà invece velocizzare le opere per la Palermo-Trapani. La tratta Napoli-Bari (5,9 miliardi) a Roberto Pagone, responsabile area Sud di Rfi, mentre la realizzazione dell'asse alta velocità-alta capacità Palermo-Catania-Messina (8,8 miliardi) ricadrà nelle competenze sempre di Palazzo. Per quanto riguarda le opere stradali la Salaria andrà gestita da Fulvio Soccodato, dirigente dell'Anas, mentre il collegamento tra il nodo intermodale di Orte e il Porto di Civitavecchia è affidato Ilaria Coppa, sempre dell'Anas. Simonini avrà la responsabilità della la Grosseto-Fano (2 miliardi), la Strada degli Scrittori, in Sicila, opera da quasi un miliardo a Raffaele Celia, responsabile Anas del centro Italia. La Garganica (922 milioni) e la Adriatica (247) entrambe assegnate a Vincenzo Marzi, alto dirigente sempre dell'Anas.