Data: 05/08/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
|||||||||||
|
|||||||||||
Cambia il rientro in ufficio verso gli orari scaglionati. E ora i presidi chiedono bus speciali per la scuola Censiti gli immunizzati.
ROMA I rientri dalle vacanze non sono poi così lontani e, con la pandemia da Covid 19, si fa sempre più stringente il problema di evitare assembramenti negli uffici e nelle aziende. E tra gli strumenti che saranno messi in campo ci sarà anche la flessibilizzazione degli orari di lavoro, con possibilità di accedere a turni negli uffici. I ministeri delle Infrastrutture e della Transizione ecologica hanno diffuso le linee guida del piano degli spostamenti casa-lavoro che, secondo il responsabile del dicastero delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, costituiscono «un primo, importante passo, in vista delle riaperture dopo la pausa estiva, e serviranno ai Mobilty manager per la gestione degli orari e per alleggerire la pressione su viabilità e Tpl». La strategia - nata in epoca pre-pandemia ma amplificata dalle esigenze del Covid - prevede che, entro il 31 dicembre di ogni anno, il Mobility manager delle aziende con oltre 100 dipendenti metta nero su bianco il piano di spostamento casa-lavoro indirizzando la documentazione al comune di riferimento per la valutazione delle misure previste, l'armonizzazione delle diverse iniziative e la formulazione di proposte di finanziamento in relazione alle risorse disponibili.
LA MOBILITÀ Le idee sono moltissime: bici, car pooling e sharing, navette e abbonamenti bus scontati. Con possibilità di rendere più flessibili ed eventualmente basati su turni gli orari di lavoro. E il messaggio indirizzato alle imprese e ai politici locali è chiarissimo: spingete gli italiani a lasciare a casa le auto private e a recarsi al lavoro con altri mezzi. Il governo mette sul piatto 50 milioni di euro per finanziare questa profonda strategia di cambiamento della mobilità. Un tema del quale si parla da anni e che, nell'epoca dell'emergenza pandemia da Covid 19, è diventato di stringente attualità. Parlando delle linee guida, lo stesso ministro Giovannini ha avvertito che si tratta di «un supporto a imprese e pubbliche amministrazioni dei Comuni con oltre 50mila abitanti per i piani da adottare entro fine agosto e accedere ai finanziamenti per il 2021». Entrando nello specifico, il governo suggerisce ai Mobility manager alcune soluzioni «per incentivare comportamenti virtuosi e orientare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti verso forme di mobilità sostenibile alternative all'uso individuale del veicolo privato a motore, contribuendo al decongestionamento del traffico veicolare nelle aree urbane». Nelle linee guida messe a punto dai due ministeri si fa riferimento all'introduzione di un servizio di navetta aziendale, al ricorso ad auto aziendali su prenotazione, all'adozione del car-sharing, alla predisposizione di parcheggi aziendali gratuiti per i dipendenti che condividono l'auto, alla creazione di app per la gestione del carpooling aziendale e all'istituzione di buoni mobilità da destinare ai dipendenti che si recano in ufficio utilizzando forme di mobilità sostenibile alternative all'uso dell'autovettura. LE DUE RUOTE Agli enti locali, il governo suggerisce di potenziare le linee Tpl che effettuano servizio nei pressi dell'azienda, con nuove fermate di collegamento tra i principali snodi. Tra le ipotesi, anche abbonamenti gratuiti o a prezzi agevolati per i dipendenti. Le due ruote vengono indicate come parte fondamentale di decongestionamento. Nelle linee guida si fa riferimento alla realizzazione di stalli per biciclette custoditi e videosorvegliati, di spazi dedicati ai monopattini elettrici, di stazioni di ricarica elettrica per e-bike e monopattini, della realizzazione di spogliatoi con docce per i dipendenti, dell'acquisto di bici aziendali per utilizzo su prenotazione, di convenzioni con aziende di bikesharing e micromobilità condivisa al fine di fornire servizi di bikesharing o micromobilità condivisa dedicati o a prezzi agevolati per i dipendenti. «In questa fase si legge ancora nel documento è importante coinvolgere i dipendenti avviando interlocuzioni finalizzate alla condivisione di iniziative quali, ad esempio, orari flessibili, incentivi economici e, più in generale, misure che incidono sui rapporti tra dipendenti e datore di lavoro». Ai Mobility manager che dovranno occuparsi di scrivere i piani di spostamento casa-lavoro, i ministeri suggeriscono anche di far emergere i vantaggi, per i dipendenti, di recarsi in ufficio senza usare l'auto. E in questo senso si fa riferimento alla riduzione dei tempi di spostamento e dei costi di trasporto, agli incentivi economici, alla riduzione del rischio di incidentalità e all'incremento del comfort di viaggio. E, quanto all'azienda, «anche al fine di poter giustificare il sostegno finanziario nella realizzazione delle misure è certamente importante evidenziare i vantaggi in termini economici e di produttività». E ora i presidi chiedono bus speciali per la scuola Censiti gli immunizzati.
ROMA Scuola, il generale Francesco Figliuolo ordina alle Regioni di predisporre un censimento omogeneo dei vaccinati nella platea dei professori da completare entro due settimane. Tutto questo avviene nel Paese in cui vi sono regioni come Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Campania che hanno vaccinato di fatto tutto il personale scolastico e altre, come la Sicilia, che sono ben al di sotto del 60 per cento. E mentre i presidi ora chiedono dei bus riservati ai soli studenti, la struttura commissariale vuole vederci chiaro sulle reali percentuali di vaccinati tra i docenti. Scrive Figliuolo alle Regioni: «Al fine di poter disporre di dati univoci che tengano conto del reale andamento della campagna vaccinale, è necessario che, per la scadenza del prossimo 20 agosto, ciascuna Regione o Provincia Autonoma che reputa necessario apportare modifiche proceda: per la platea, a chiarire la tipologia di personale, in servizio, che è stato considerato “scolastico” (dirigente, docente, Ata, amministrativo, ecc) distinguendo tra pubblico e privato (paritarie e non)». In attesa del Green pass per i professori, i numeri continuano a descrivere un’Italia assai eterogenea alla voce docenti, ma anche studenti, vaccinati. Partiamo dal personale scolastico usando come punto di riferimento chi ha ricevuto almeno una dose: in Sicilia è appena il 57,1 per cento, in Sardegna il 66,8, nella Provincia autonoma di Bolzano il 62,3; di riflesso vi sono regioni come Lazio, Friuli-Venezia Giulia, ma anche Campania e Abruzzo che sono al cento per cento o quasi. Il dato nazionale è all’84 per cento. E gli studenti? Tenendo sempre conto che si possono vaccinare solo gli over 12, le regioni in cui c’è la percentuale più alta di ragazzi che hanno ricevuto almeno una dose sono Abruzzo e Lombardia, rispettivamente al 38 e 39 per cento, mentre quelle più indietro sono Umbria e Toscana, 16 e 19 per cento. IL VIAGGIO La sicurezza in classe, però, passa anche dal tragitto per raggiungere le scuole. Molti dei ragazzi delle superiori utilizzano il trasporto pubblico per andare a scuola, soprattutto nelle grandi città. Ma il trasporto pubblico, che oggi viaggia ad una capienza massima dell’80 per cento, è uno dei nodi irrisolti della pandemia ed uno dei principali motivi per cui, nello scorso anno scolastico, le scuole superiori andarono al dad al 100 per cento già in autunno. E quando si tornò in presenza, tra gennaio e febbraio, le scuole si impegnarono a garantire il doppio turno di ingresso, uno alle 8 e uno alle 10. Due ore di intervallo necessarie per smaltire i flussi. Per gli istituti fu una strada molto complicata tanto che ora chiedono di non doverla ripercorrere: «Chiediamo linee di bus riservate agli studenti - propone Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi - ragioniamo solo su specifiche fasce orarie: tra le 7.30 e le 8 i ragazzi entrano tutti a scuola, quindi le linee in più servono solo in questa fascia. E solo nelle grandi città dove il problema del trasporto pubblico è più sentito. Evitiamo scaglionamenti e doppi turni che per l’organizzazione scolastica sono deleteri». Posticipare di due ore l’ingresso significa dover fare la stessa cosa anche con l’uscita ma, soprattutto negli istituti tecnici e professionali o comunque nel triennio, le ore di presenza a scuola sono anche 6 al giorno e si rischia di uscire troppo tardi. I disagi, lo scorso anno, non sono mancati: «Quando si dice che una volta i doppi turni a scuola si facevano senza problemi - sottolinea Giannelli - non si riflette sul fatto che oggi la società e la famiglia sono cambiate: due genitori che lavorano non possono seguire il figlio, se non ci sono nonni o baby sitter. A rimetterci sono sempre le fasce più deboli». Ieri il nodo trasporti, per la ripartenza della scuola, è arrivato anche alla Camera con Agens, l’Agenzia confederale dei trasporti e dei servizi, in audizione parlamentare alla Commissione trasporti. Laddove possibile, le aziende di trasporto pubblico si stanno organizzando con bus privati e hanno richiesto di poter restare all’80 per cento, senza dover nuovamente abbassare la capienza massima. Ma sugli orari scolastici resta irremovibile: «Lo scaglionamento degli ingressi nelle scuole - ha spiegato il presidente Agens, Arrigo Giana - èun fattore imprescindibile».
Download 05 AGOSTO 2021 - il messaggero.pdf |
|||||||||||
www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it |
|
|||
Federazione Italiana Lavoratori Trasporti CGIL AbruzzoMolise - Via Benedetto Croce 108 - 65126 PESCARA - Cod. Fisc.: 91016710682 - mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
|