ROMA Bisogna fare presto. Ma non troppo. Anzi. Meglio procedere con cautela. «Adelante Pedro, ma con juicio», come direbbe il Manzoni. Insomma, la storia dei commissari per sbloccare le opere pubbliche in Italia, rischia di diventare paradigmatica del perché invece, i cantieri vanno a passo di lumaca. La notizia, che potrebbe persino apparire buona, è che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha trasmesso in Parlamento l'elenco delle opere pubbliche da accelerare attraverso la nomina di commissari dotati di pieni poteri. Il decantato modello Genova, insomma. La verità è che la lista delle opere è arrivata in Parlamento con sei mesi di ritardo e, ancora, senza l'indicazione del nome dei commissari che dovranno accelerare i lavori. Resta, insomma, l'impressione che l'unico sprint il governo sia riuscito a compierlo solo per sbloccare il miliardo di euro (il decreto è già stato firmato) da destinare agli interventi su strade e ferrovie lombarde in vista delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026. La trasmissione in Parlamento dell'elenco delle opere da commissariare, invece, è arrivata in zona Cesarini. Il governo ha tempo fino a fine anno per adottare i Dpcm per il commissariamento, ma dovrà comunque attendere i 15 giorni che le Commissioni parlamentari competenti hanno a disposizione per esprimere il loro parere.
LE MODIFICHE L'elenco intanto, rispetto a quello iniziale, è cambiato. Qualcosa è entrato e qualcosa è uscito. Fuori, per esempio, è rimasta la Pontina, attesa da anni, e sulla quale pure c'erano state rassicurazioni dal governo. Si è salvata la Metro C di Roma. Il documento trasmesso alle Camere spiega che risultano disponibili risorse per 3 miliardi di euro: 1,9 miliardi dallo Stato, 257 milioni della Regione e 856 milioni del Comune. Sono disponibili inoltre risorse per l'acquisto di 6 ulteriori treni destinati alle tratte da T3 a T7:72 milioni di euro. C'è anche il completamento dell'anello ferroviario con il raddoppio della tratta Valle Aurelia Vigna Clara; il nuovo tracciato tra la fermata Vigna Clara e la stazione Val d'Ala comprensiva della nuova stazione Tor di Quinto. C'è il potenziamento della linea ferroviaria Roma-Pescara. C'è la messa in sicurezza del sistema acquedottistico del Peschiera, che da solo fornisce l'acqua all'80 per cento dei tre milioni di romani. E ci sono anche piccole opere come le ristrutturazioni dei Commissariati di Polizia di San Basilio, per la ricollocazione del commissariato Appio-San Giovanni; del Commissariato San Lorenzo; del Commissariato Casilino Nuovo e del Commissariato Prati. Non c'è invece traccia, almeno nell'elenco che Il Messaggero ha potuto consultare, della Roma-Latina, che rischia di restare ancora impantanata nelle sabbie mobili dell'indecisione politica.
LE ALTRE STRUTTURE C'è poi l'immobile «Tommaso Campanella» per la realizzazione del polo cibernetico. Dovrà accogliere il Cert Computer Emergency Response Team, la struttura che garantirà per il Ministero dell'Interno la prevenzione, la protezione e l'eventuale supporto in caso di attacchi o incidenti critici di natura informatica. Nell'elenco delle opere da commissariare c'è anche il collegamento del porto di Civitavecchia con il nodo intermodale di Orte. La realizzazione di questo intervento consentirà di completare l'itinerario Civitavecchia - Orte e quindi di collegare, tramite un'infrastruttura a 4 corsie, il Porto di Civitavecchia con l'Autostrada A1 Milano / Napoli , l'Interporto di Orte, l'area industriale di Terni. E c'è infine, il raddoppio a quattro corsie della Salaria. Nel Lazio gli interventi riguardano i Tratti
GRA - Passo Corese, Passo Corese - Rieti, Rieti - Confine Regionale. L'elenco, insomma, è lungo, 57 opere che valgono oltre 60 miliardi di euro. Molte delle quali da anni attendono di essere completate o iniziate. E adesso restano in attesa dei commissari che possano finalmente sbloccare la loro realizzazione.