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Data: 22/12/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Bus, ventiquattro gestori del trasporto pubblico I sindacati: «Sono troppi»

22 dicembre 2019 il messaggero

L’AQUILA «Ci si è indirizzati verso una vasta pluralità di vettori non caratterizzati da un medesimo “brand” che creerà confusione e disorientamento nei confronti dell’utenza». Lo dicono le segreterie regionali dei sindacati dei trasporti, Filt Cgil (Franco Rolandi), Fit Cisl (Amelio Angelucci), Uil Trasporti (Giuseppe Murinni), Faisa Cisal (Luciano Lizzi). Le sigle hanno preso in esame gli atti approvati finora dalla Regione. In particolare la delibera che individua i lotti e le modalità di affidamento dei servizi extraurbani e di trasporto pubblico locale. «Tale provvedimento - dicono - programma ben 18 affidamenti diretti e 5 affidamenti mediante gara portando così a 24 (con Tua) il numero complessivo dei gestori del trasporto regionale urbano ed extraurbano su gomma cui si aggiungono due vettori su ferro. Anche rispetto alle ulteriori imprese (oggi concessionarie) che non avranno l’opportunità né di partecipare alle gare né di avere l’assegnazione di un lotto di servizi cosiddetto “sottosoglia”, non è dato sapere - dicono i sindacati - quali garanzie occupazionali verranno assicurate ai dipendenti delle suddette società. Questo “dumping” nel settore viene inoltre alimentato oltre che dalla scelta della giunta Regionale di procedere con i 24 diversi affidamenti, anche da quelle attuate mediante la Tua che, parallelamente, sta procedendo a sub-affidamenti di percentuali del proprio servizio in-house». Secondo i sindacati tutto questo sta provocando due effetti principali: «Lo svilire dei concetti posti alla base del riordino del sistema del trasporto pubblico abruzzese; il mantenimento in essere di una sproporzionata quantità di micro-imprese, obbligando, al contempo, le poche aziende dignitosamente strutturate, ad affrontare le incognite e i rischi connessi alle gare; un’offerta di servizi qualitativamente differenziati nel proprio territorio (con ovvia ulteriore penalizzazione delle aree interne) a scapito dell’utenza e degli “addetti ai lavori». Evidenziato anche il tema delle risorse: «La quota di contribuzione riconosciuta all’Abruzzo, derivante dal Fondo nazionale dei trasporti, si è stabilizzata in circa 131 milioni, mentre risultano negli ultimi anni fortemente ridotte le risorse che proprio la Regione Abruzzo destina come integrazione, essendo passate da 51,5 milioni del 2014 a 45 milioni del 2018». I sindacati denunciano «la mancanza di un confronto di merito che veda il contestuale coinvolgimento delle associazioni datoriali in indirizzo e delle parti sociali».


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