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Data: 08/06/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Bus, rifiuti e sociale: i servizi a rischio A settembre possono scattare i tagli a partire da trasporto scolastico e aiuti agli anziani

PESCARA La raccolta rifiuti, il trasporto pubblico, la manutenzione di scuole e verde, gli asili nido, l'assistenza ai disabili e agli anziani. E poi i costi aggiuntivi per la gestione delle spiagge libere, un ulteriore carico per le casse dei comuni della costa abruzzese. I sindaci sono in grossa difficoltà e rischiano di tagliare i servizi essenziali se non riceveranno aiuti dal governo. Il nodo principale è relativo alla Tari, la tassa dei rifiuti, che è stata ridotta e prorogata per venire incontro alle esigenze delle fasce più colpite dall'emergenza sanitaria. I Comuni continuano a pagare per garantire il servizio, ma non hanno entrate a causa della mancata riscossione della tassa. Il rischio, paventato anche da Antonio Decaro, presidente nazionale dell'Anci (Associazione nazionale comuni italiani), è di ritrovarsi a «gestire pericolosi assembramenti di rifiuti lungo le strade della nostra città». L'altro problema che tormenta i sindaci è la riapertura delle scuole a settembre. Senza liquidità nelle casse comunali e senza fondi statali, i Comuni rischiano di aumentare i ticket per le mense e lo scuolabus oppure di tagliare drasticamente i servizi. E poi c'è il problema della manutenzione delle scuole comunali che vanno adeguate alle norme Covid. Senza contare i servizi di assistenza che vanno garantiti ai cittadini. I sindaci della costa, poi, hanno sulle spalle anche il fardello della gestione delle spiagge libere, ulteriori costi che appesantiscono le casse comunali. «Il governo ci ascolti, potrebbe saltare l'erogazione di servizi essenziali», ha scritto il presidente nazionale Anci nella lettera inviata al premier Giuseppe Conte. «Il Decreto Rilancio non sembra cogliere in pieno la complessità delle problematiche che investono i Comuni. La continuità dei servizi sul territorio può essere garantita solo con impegni concreti, senza i quali non solo potrebbero incrinarsi il dialogo e la collaborazione tra le istituzioni, ma verrebbe a crearsi un grave pregiudizio per i sindaci nell'esercizio delle loro funzioni sui territori e nei confronti delle proprie comunità. I Comuni sono come le aziende, con entrate ed uscite. Le uscite servono per il trasporto pubblico, l'illuminazione, la raccolta dei rifiuti. Non avendo tasse, imposte e multe, rischiamo di non poter fornire servizi».

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