Al Comune di Teramo servirebbe 106 mila euro per razionalizzare e potenziare l'attuale servizio di trasporto pubblico locale (Tpl) ma non li ha. Non può permetterseli, precisa l'assessore Stefania Di Padova. Così ai teramani è negato il diritto di piangere i loro cari al cimitero di Cartecchio, se non con l'auto privata, ed un cittadino del quartiere di Villa Pavone deve compiere due chilometri prima si arrivare ad una fermata. Una zona commerciale, artigianale e residenziale completamente tagliata fuori, così come lo è la nuova zona di sviluppo di Piano d'Accio attorno allo stadio, o alcune frazioni. Per non parlare delle fermate che non sono in sicurezza o di alcuni capolinea, o della zona della stazione caotica e senza un principio raziocinante per i bus che attendono le coincidenze ferroviarie. Alcuni interventi suggeriti dalla Filt-Cisl di Teramo sarebbero anche a costo zero, come smussare alcuni marciapiedi (zona San Francesco) per agevolare le manovre dei bus, oppure facili interventi su rotatorie (Ponte Vezzola) e suddivisione più equa dell'intensità delle linee: «Alla Cona i mezzi passano ogni quarto d'ora, si potrebbero spalmare su altre zone dove la frequenza è minore» è il loro esempio.
COLLERA La collera dei residenti sale di giorno in giorno, tanto che il consigliere comunale Luca Corona ha tentato di consegnare durante consiglio un tapiro all'assessore Di Padova: «Un gesto simbolico per far smuovere le acque visti che i tavoli tecnici promessi languono, finora ci sono state chiacchiere solo chiacchiere. Intanto a Villa Pavone i bambini per andare a scuola devono farsi due km a piedi, perché la fermata è nei pressi dell'ex motorizzazione, sotto il costone di Casalena». L'assessore comunale Di Padova ha replicato: «Ho ereditato una coperta corta e lacera». «E' un dovere sacrosanto poter rendere omaggio a visitare i nostri cari al cimitero prosegue - ma io ho un Tpl vecchio che quindi non tiene più conto di quelle che sono le nuove modifiche territoriali. Penso anche ai nuovi insediamenti che si sono creati. Abbiamo fatto una ricognizione e ci siamo resi conto che per coprire buona parte del territorio avremmo bisogno circa di 106 mila euro l'anno. Una cifra importante che il Comune di Teramo al momento non ha. Faremo una battaglia, laddove non è stata fatta, per far sì che Teramo, che è l'unica città rispetto alle altre che ha un numero di chilometraggio decisamente da Cenerentola, ripari allo status quo».
Di Padova vuole garantire la fermata a Cartecchio e ha già scritto a Balloni (titolare della Baltour che gestisce i km teramani), per attuare «la rimodulazione della linea 1 barrato, che all'andata farà piazza Garibaldi come capolinea, Circonvallazione Ragusa, piazzale San Francesco, ponte San Francesco, via Alcide De Gasperi, via Po, viale Europa, rotonda Ipogea, via Pirelli, cimitero, via del Cimitero, via Pirelli, via Melozzi, rotonda Ipogeo, viale Europa, via De Cupiis e via Giovanni XXIII, largo Cefaldi, eccetera».
ESIGENZA Si pensa pure a far fronte alle esigenze dei ragazzi che si recano nel nuovo plesso Molinari. Comunque, Teramo resta Cenerentola in Abruzzo «perché Pescara ha la Tua, L'Aquila è ben servita, Chieti pure». «Ad oggi chiude la Filt-Cisl - nessuna delle criticità esposte è stata affrontata e risolta come ad esempio la viabilità, la rivisitazione e la sicurezza di alcune fermate e dei capolinea, i problemi legati alla zona della stazione Fs e conseguente linea 7, le nuove fermate all'altezza della rotatoria di Ponte Vezzola corsi preferenziali per bus e chiuso e altro».