Data: 26/11/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Bus, i sindacati contro Tua «In provincia è il caos» Cgil, Cisl, Uil e Cisal denunciano numerosi disservizi e si appellano ai politici Le accuse: corse tagliate, carenza di mezzi e autisti, ricorso a società private
TERAMO Corse tagliate, carenza di mezzi e autisti, disservizi quotidiani di ogni tipo. A denunciare il caos nel servizio di trasporto pubblico locale, gestito dalla Tua, sono i sindacati di categoria che in una nota a firma di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil e Fisa Cisal accendono i riflettori anche su quella che a loro avviso si configurerebbe come una «privatizzazione celata», chiedendo un intervento della politica e la convocazione di un «tavolo di confronto serio» su quella che viene definita come la «questione teramana» all'interno della Tua. Nella nota i sindacati parlano di un servizio, sul territorio provinciale, peggiorato rispetto al passato, di cui sarebbero testimonianza le corse eliminate dalla programmazione strutturale, la carenza di autobus rispetto alle linee, automezzi vecchi e che necessitano di manutenzione continua. «Non si vedeva un simile stato di cose da circa trent'anni», tuonano le organizzazioni sindacali, «in aggiunta registriamo una confusa gestione delle linee, come ad esempio la recente riorganizzazione compiuta su Atri. Denunciamo altresì la cronica carenza di autisti, alla quale si risponde con il ricorso al lavoro somministrato da agenzie interinali mentre si licenziano numerosi lavoratori di 62 anni, oppure la carenza dei meccanici con un organico ridotto al lumicino, mentre un enorme parco mezzi vetusto e logoro incombe falcidiato dai guasti e si ricorre pesantemente ai lavori di riparazione affidati alle officine esterne private». Nella nota Filt Cgil, Fit Cisl, FUilt Uil e Faisa Cisal puntano inoltre il dito anche contro «la cessione di quote importanti di lavoro a società private, sia nella sede operativa di Teramo che in quella di Giulianova, attraverso appalti esterni detti sub-concessioni con cui intere linee vengono affidate attraverso gare al ribasso a ditte che provengono anche da fuori regione». Misure che, per i sindacati, starebbero «destrutturando il funzionamento interno dell'organizzazione aziendale «senza che la nuova dirigenza abbia mai trascorso una sola ora nelle sedi di Teramo e Giulianova». Da qui l'appello ai politici teramani a interessarsi della questione e a mettere in campo iniziative adeguate a salvaguardare il servizio di trasporto pubblico sul territorio provinciale. «Poniamo una questione teramana perché la provincia di Teramo necessita di un tavolo di confronto serio», conclude la nota, «che entri nelle pieghe e nelle esigenze di un territorio che non può essere regolato e amministrato con soluzioni a distanza, visto che poi da lontano non si avvertono le ripercussioni e l'impatto che hanno sui cittadini utenti e sui lavoratori».
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