Data: 29/12/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Bus elettrici sulla strada parco La Tua: «Tra un mese si parte» Lavori e sperimentazione prenderanno il via il 31 gennaio. E a giugno i filobus
E il comitato cittadino accoglie con i fischi i nuovi mezzi le reazioni: per il movimento 5 stelle il progetto È dannoso. GUARDA I SERVIZI TRASMESSI DA TVSEI - RETE8 - IL PESCARA PESCARA Ancora un mese di tempo. Poi sulla strada parco cominceranno a passare in via sperimentale cinque bus elettrici, acquistati dal comune di Pescara e messi a disposizione della Tua, la società che si occupa dei trasporti. A fine gennaio, il 31 il giorno previsto, su via Castellamare Adriatico (si chiama così, la strada parco) cominceranno i lavori per abbattere le barriere architettoniche sul marciapiedi lato mare, per sistemare le pensiline, adeguandole ai mezzi elettrici, ed eliminare la siepe sempre sul lato mare (sarà spostata al centro della carreggiata). Si andrà avanti così per circa sei mesi, fino a giugno, quando arriveranno in città ed entreranno in funzione i mezzi della filovia. Questo il progetto di massima di Tua e ieri se n'è parlato direttamente a bordo, su uno dei cinque bus elettrici Rampini Ale' E 80 che da qualche settimana fanno parte del parco mezzi della società Tua.
IL VIAGGIO PROVA Durante un nuovo "viaggio prova" (con la stampa) dal terminal bus di Pescara all'area del The Space Cinema di Montesilvano, i sindaci delle due città, Carlo Masci e Ottavio De Martinis, hanno fatto il punto della situazione sulla filovia. E prima ancora hanno presentato ufficialmente i 5 bus, schierati davanti ai silos di piazza della Repubblica, alla presenza del presidente di Tua, Gianfranco Giuliante, del direttore generale Maxmilian Di Pasquale e dell'ingegnere Michele Valentini. Con loro il vice sindaco Gianni Santilli e l'assessore comunale Luigi Albore Mascia. Diciotto minuti: tanto occorre (senza fermate) per spostarsi dal terminal dei bus che si trova al centro di Pescara e The Space Cinema di Montesilvano, passando per via Castellamare Adriatico e poi, una volta superato il confine, per via Tasso e via Inghilterra. Tornando a Pescara, invece, si transita per via Portogallo, via Foscolo e viale Europa (che andrà sistemata). E proprio su viale Europa dovrà essere risolto il nodo del mercato del martedì che impedisce (così è accaduto ieri) il passaggio dei mezzi pubblici per cui o si cambierà il percorso da seguire oppure andrà modificata la location del mercato.
I TEMPI DI PERCORRENZA «I tempi di percorrenza si ridurranno, presumibilmente a 15 minuti, e comunque non si dovrà pensare al parcheggio dell'auto», è stato sottolineato ieri mentre i pedoni e i disabili che si spostavano sulla strada parco guardavano attoniti il bus sulla strada parco, scortato dalla municipale e da un'auto della Tua.«Ogni giorno entrano da Montesilvano a Pescara 40mila auto, che portano smog. Noi vogliamo spostare una parte di questi automobilisti sui mezzi pubblici: la strada parco è nata per questo e ora si concretizza il concetto di mobilità sostenibile, assicurando il passaggio su questo tracciato di bus elettrici, pedoni e bici. È l'obiettivo che abbiamo sempre auspicato», ha detto Masci sottolineando che la piena operatività della strada parco, per il passaggio di questi bus non inquinanti, si avrà «quando saranno finiti i lavori (previsti dalla precedente amministrazione) nel territorio di Pescara», verosimilmente a giugno. E successivamente, con il passaggio dei filobus, i pali potrebbero essere usati per la ricarica dei mezzi (che si attendono in città a metà dell'anno prossimo) così come viene ipotizzata la realizzazione di altri punti di ricarica intermedia sul percorso, in zone dove l'impatto è minimo.I risultati che si raggiungono con questo tipo di trasporto pubblico sono diversi, per De Martinis, e tutti positivi: «Si riducono i tempi di percorrenza, si decongestiona il traffico e si azzera l'impatto ambientale. Per il passeggio ci sarà il lungomare, che è una strada parco a tutti gli effetti». Una volta a regime, poi, scomparirà il bus 2 barrato.
IL TERMINAL Manca il terminal, che sorgerà a fianco a The Space (il progetto c'è già), dove si scenderà dai bus tradizionali e si potrà salire sui mezzi della filovia per spostarsi a Pescara. «Pescara cerca di affiancarsi alle maggiori città italiane in chiave di sostenibilità ambientale e transizione ecologica, come raccomanda l'Europa», ha commentato Albore Mascia. «Stiamo facendo grandi passi avanti anche per la micromobilità, gli scooter elettrici, le ciclostazioni. Serve un cambio culturale, ma è difficile da realizzare. È nostro obbligo creare opportunità, indirizzando i cittadini, e lo stiamo facendo». Sul verde Santilli ha rassicurato tutti: «Gli alberi della strada parco non saranno toccati».
E il comitato cittadino accoglie con i fischi i nuovi mezzi le reazioni: per il movimento 5 stelle il progetto è dannoso.
PESCARA Hanno salutato il passaggio del bus elettrico con una serie di fischi, segno che il Comitato strada parco bene comune non arretra di un passo e continua a contrastare il progetto della filovia perché i motivi di dissenso erano e restano molti. I rappresentanti del comitato, guidato da Ivano Angiolelli, ieri erano sulla strada parco e, dopo il viaggio prova di Comuni e Tua, hanno fatto notare che la filovia «non avrà nulla in comune con i bus elettrici» presentati ieri, «non fosse altro per le dimensioni del filobus Van Hool Exqui.City18T che è stato scelto, di gran lunga più ingombrante di questi mezzi» che, peraltro, «non riducono i tempi di percorrenza». L'infrastruttura non sarà mai in grado di accogliere i filobus, neppure al termine delle lavorazioni indicate dal direttore dei lavori della filovia, Bellafronte Taraborrelli, per 14,7 milioni di euro». Quanto ai lavori di cui ha parlato ieri il sindaco Masci «la strada parco, specie nel tratto di Montesilvano, è interessata da centinaia di barriere architettoniche insuperabili e gli interventi che stanno per cominciare non serviranno ad abbatterle tutte». Ieri il direttore generale di Tua Maxmilian Di Pasquale ha sottolineato che il futuro, anche per Pescara, è rappresentato dalla tecnologia Imc (In motion charging) che consente ai mezzi di viaggiare in marcia autonoma, usufruendo di stazioni di ricariche intermedie (che quindi andrebbero realizzate in città), e il Comitato ha subito fatto notare che «questa tecnologia innovativa consente al Van Hool un'autonomia di marcia (4 Km scarsi), insufficiente a coprire il percorso di 4,8 km che separa via Silvio Pellico dal Tribunale». Il comitato ritiene che «di questo passo, Pescara non avrà alcun impianto Brt in esercizio a luglio 2022, men che meno i bus Rampini, il cui impiego sulla strada parco non potrà prescindere dalla risoluzione del contratto con l'appaltatore inadempiente». Dopo la prova di ieri mattina il Movimento 5 Stelle è tornato a chiedere una profonda rivisitazione del progetto. «Più prove fanno, e più dimostrano di essere su un binario morto. I deludenti risultati ottenuti dimostrano ancora una volta tutte le criticità di un progetto vecchio, superato ma soprattutto dannoso», dicono i consiglieri comunali Massimo Di Renzo, Erika Alessandrini e Paolo Sola. «I 18 minuti ottenuti senza effettuare fermate certificano che i numeri dichiarati nel progetto iniziale sono pura utopia, considerando anche che questo deludente risultato è stato ottenuto con un mezzo molto più piccolo e meno impattante del filobus Van Hool Exqui.City18T prescelto. Vedere quel mezzo che percorre la strada parco tra gli sguardi attoniti di pedoni, ciclisti e disabili è un controsenso, a dimostrazione di come la natura pedonale e ciclabile della strada parco non si possa cancellare con un colpo di spugna».
E in viale Marconi il cantiere fa crollare gli affari delle feste Va avanti la battaglia del comitato civico contro i lavori E fino al 9 gennaio c'è la raccolta fondi per le spese legali il progetto delle 4 corsie PESCARA I fatturati crollano lungo viale Marconi, arrivando anche a dimezzarsi. Viceversa, aumenta la solidarietà dei pescaresi che ormai da più parti della città hanno deciso di sposare la causa del comitato Salviamo viale Marconi, nato per contrastare la realizzazione delle 4 corsie. «La settimana di Natale è stata un disastro», tuona Fabiana Tenerelli, commerciante e portavoce del comitato di esercenti e residenti della strada di Porta Nuova. «In genere questo è il periodo dell'anno nel quale si lavora di più, e invece quest'anno abbiamo fatto addirittura meno del mese di novembre, quando il commercio è ridotto ai minimi». Tenerelli non ha dubbi. La colpa è della nuova viabilità, tra parcheggi cancellati e troppe corsie. «Senza dimostrare nessun tipo di empatia e di comprensione, quest'amministrazione ha continuato imperterrita con i lavori nella settimana di Natale, quella clou dell'anno per il commercio. Da lunedì a giovedì scorso qui era una nuvola di polvere per gettare l'asfalto su tutta la strada. Quello che è venuto a mancare è stato persino l'acquirente di passaggio», prosegue la commerciante. «Addirittura ci telefonavano per chiedere se avevamo alcuni articoli disponibili, dicendo di essere disposti a raggiungerci solo con la sicurezza di trovare ciò che cercavano».Secondo il comitato, i lavori non ancora completati hanno già dimezzato i fatturati, con i negozi che si sono ritrovati «almeno il 50 per cento in meno degli incassi. Stiamo ricevendo la vicinanza di tante persone anche da altri quartieri, che vogliono firmare per fermare questo scempio. Si sono uniti alla causa anche da viale Bovio, per esempio», prosegue Tenerelli. Poco prima di Natale il comitato, che da mesi ha attivato la mobilitazione, ha aperto anche una campagna adesioni mirata a raccogliere i fondi necessari per sostenere la battaglia legale che ormai è sempre più convinto di portare avanti. Lo scorso 22 dicembre il Comune ha reso disponibili gli atti che il comitato aveva ufficialmente richiesto. «I termini erano scaduti il 16 dicembre, 30 giorni dopo la nostra richiesta», ricorda Tenerelli «e il Comune non ci aveva fatto pervenire nulla, tanto che ci siamo messi in moto per presentare due ricorsi: uno riguardava la mancata risposta di accesso agli atti, il secondo nel merito. Forse dopo un nostro post su Facebook qualcuno si è ravveduto e hanno messo in piedi assurde giustificazioni per il ritardo». Il Comune nei giorni scorsi, attraverso una nota aveva chiarito: «La richiesta è pervenuta agli uffici del settore Lavori pubblici in data 21 novembre, protocollata e trasmessa agli uffici competenti il 24; la documentazione (delibere, approvazione Sus, progetto e variante) è stata inoltrata via pec al legale presso il quale il comitato ha eletto domicilio, mercoledì 22 dicembre». «Non è assolutamente vero» ribadisce Tenerelli, «perché la pec di richiesta è stata inoltrata il 16 novembre e abbiamo la ricevuta che lo dimostra. Quindi i termini erano scaduti il 16 dicembre». Ora che l'ente ha messo a disposizione gli atti, i legali, l'avvocato Augusto Careni che affianca il comitato dalla sua costituzione e lo studio Di Tonno che sta seguendo anche il percorso legale contro la filovia, assistendo il comitato Strada Parco Bene Comune, valuteranno tutto quello che è stato inviato. «Poi decideremo come procedere», anticipa la portavoce. «Se dovesse mancare qualche importante elemento andremo avanti con i due ricorsi, altrimenti presenteremo solo quello nel merito del progetto».La terza mossa del comitato sarà anche quella di inoltrare una comunicazione all'Unione Europea di difformità tra l'approvazione del progetto finanziato e quello in corso di realizzazione. Per sostenere i costi legali, il comitato proprio poco prima di Natale ha fatto partire una raccolta adesioni che culminerà il 9 gennaio alle 11 all'hotel Regent, per lasciare quote e firme. |
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