ROMA La proposta è stata ufficializzata da più di un presidente di Regione: sospendiamo l'obbligo di Green pass sui mezzi di trasporto pubblici per gli studenti tra i 12 e i 17 anni. La campagna vaccinale è cominciata in ritardo rispetto alle altre fasce di età, un milione di ragazzi non hanno ricevuto l'iniezione, se vanno a scuola in bus devono, ogni due giorni, sottoporsi a un tampone per ottenere il Green pass semplice. Il governo ha già fatto sapere: le regole non si cambiano, non è il momento di fare passi indietro, serve estrema prudenza in questa fase dell'epidemia. Molte Regioni, però, informalmente, dicono: non multiamo i ragazzi che vanno a scuola con i mezzi pubblici, diamo loro il tempo di vaccinarsi. Prendiamo il Lazio. La Regione precisa che la linea è quella di applicare sempre le disposizioni del Governo. Però l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato aggiunge: «In questi casi serve buon senso».
STRATEGIA I controlli non dipendono, in genere, direttamente dalle Regioni, ma l'invito più o meno esplicito, è di andare a un'applicazione soft delle sanzioni agli studenti che salgono sull'autobus senza Green pass. In Sardegna, l'assessore alla Sanità, Mario Nieddu, conferma: «Come Regione dobbiamo ancora prendere una posizione sulla necessità di rivedere o rinviare l'obbligo della certificazione verde sui mezzi pubblici anche per i minorenni, però certo, in questa prima fase, mi sembra logico essere prudenti, concedendo più tempo ai ragazzi per vaccinarsi». In Abruzzo, il governatore Marco Marsilio, osserva: «Dal territorio non mi vengono segnalate particolare problematiche e va anche detto che i controlli sui bus non spettano a noi. Però le Regioni non avevano chiesto il Green pass sui mezzi pubblici, a me sembra una decisione del Governo non condivisibile, che rischia di causare molti problemi». Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, l'altro giorno è andato perfino oltre, dicendo che per ora le verifiche non si fanno: «Sono ancora in corso le interlocuzioni con il Governo per l'introduzione del Green pass sul trasporto scolastico. Abbiamo avuto però la conferma da parte del questore di Trento che non ci saranno controlli mirati sugli studenti in questi primi giorni». Anche Luca Zaia, in Veneto, ha parlato di «bug del sistema» riferendosi all'obbligo di Green pass sui mezzi pubblici esteso anche agli studenti minorenni. E Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e della conferenza delle Regioni ha avvertito per tempo: «Diamo più tempo agli adolescenti per vaccinarsi, altrimenti tra di loro qualcuno non potrà andare a scuola».
Sempre sul fronte della certificazione verde sui mezzi pubblici c'è all'orizzonte una innovazione. Al via, entro la Befana, le sperimentazioni sui nuovi biglietti elettronici per bus e metro con incorporato il codice del Green pass valido. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, spiegando che «sono allo studio dei meccanismi e che i primi test partiranno nelle prossime settimane», probabilmente a gennaio. Il numero uno del dicastero di Porta Pia ha aggiunto che è in corso un confronto con le aziende del trasporto pubblico locale per arrivare a una soluzione condivisa. L'obiettivo del governo è di spostare alla fonte i controlli sul Green pass applicato al trasporto pubblico locale, ovvero di concentrare le verifiche nella fase di emissione del titolo di viaggio. Come? L'idea è di replicare i sistemi utilizzati per regolare l'accesso alle piste da sci e in particolare quello del Dolomiti Superski, skypass al quale si può accedere solo caricando nel sistema il proprio certificato verde aggiornato.
E-TICKET Così il ministro Giovannini: «Parliamo di e-ticket, biglietti elettronici, un'innovazione che ci consentirebbe di far fare un salto di qualità al sistema di trasporto pubblico locale, su cui vogliamo investire». Si pensa di far leva anche sulle app per l'acquisto dei biglietti di viaggio e sui loro database. Rimane però da sciogliere il nodo della privacy. Stampare la prova della certificazione sanitaria direttamente sui titoli di viaggio cartacei richiederebbe invece di riprogrammare i software delle imprese e una completa rivisitazione degli attuali meccanismi di bigliettazione. Una strada troppo lunga. C'è tuttavia da risolvere anche un problema di alfabetizzazione digitale dell'utenza: dall'ultimo rapporto Audimob sulla mobilità degli italiani, realizzato da Isfort, emerge che solo un terzo degli utenti del tpl si trova a suo agio con la digitalizzazione delle prenotazioni e con i biglietti elettronici emessi via app.