Data: 06/05/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Bus affollato, niente lavoro per 5 operai I dipendenti Sevel erano in partenza da Montenero, ma sono stati costretti a scendere e tornare a casa. La Fismic protesta
Una volta arrivato il bus della linea regionale molisana Atm e saliti a bordo, i cinque si sono resi subito conto che il mezzo era più pieno del previsto ATESSA Sono rimasti senza la possibilità di raggiungere il posto di lavoro in autobus e hanno perso anche una giornata lavorativa. È la disavventura capitata a cinque lavoratori pendolari Sevel provenienti dal Molise che si sono messi in viaggio da Montenero alle 9 di sera di lunedì per effettuare il turno notturno nella fabbrica del Ducato. Una volta arrivato il bus della linea regionale molisana Atm e saliti a bordo, i cinque si sono resi subito conto che il mezzo era più pieno del previsto. A denunciare l'accaduto è l'organizzazione sindacale Fismic per voce del segretario provinciale Gianluca Gagliardi. «Secondo le disposizioni vigenti», interviene Gagliardi, «in un autobus con una capienza media di una cinquantina di posti dovrebbero entrare al massimo 16 persone, un terzo del numero dei sedili. E invece all'interno del mezzo i pendolari erano 22». I dipendenti hanno subito allertato le forze dell'ordine e, all'altezza dello svincolo di Vasto sud, ad attendere il bus c'era una volante della polizia che ha effettuato i dovuti controlli e constatato che effettivamente non era stato rispettato il protocollo di sicurezza per il distanziamento dei viaggiatori presenti. A quel punto la ditta di trasporto ha dovuto far intervenire un altro mezzo proveniente dal deposito di Termoli. «E a questo punto si determina l'ennesima beffa», incalza Gagliardi, «invece che essere portati sul posto di lavoro i cinque dipendenti sono stati riaccompagnati da dove erano partiti, a Montenero. I lavoratori solo a mezzanotte sono potuti rientrare nelle loro case tra i disagi e il nervosismo che una situazione come questa può comportare. Alle difficoltà subite si è aggiunto anche il danno di aver dovuto perdere una giornata di lavoro che dovrà essere recuperata con i permessi personali dei dipendenti». «Questa situazione», tuona il segretario Fismic, «non può più andare avanti. È impensabile venire incontro a questa serie infinita di disagi da parte della società Atm, a partire dai mezzi obsoleti, carenti dal punto di vista della sicurezza e del numero di veicoli a disposizione e che oggi, in piena emergenza sanitaria ed economica, dimostrano di non rispondere alle misure di sicurezza anti-Covid come avevamo già denunciato più volte». Sul fronte trasporti si è aperta in questi giorni un'accesa polemica politica. I sindacati hanno denunciato la carenza di un protocollo unico tra Regione Abruzzo e Molise che prevedesse rigide misure per il contenimento del contagio. L'assessore regionale alle attività produttive, Mauro Febbo, ha quindi convocato un tavolo interregionale per affrontare il problema del trasporto dei lavoratori pendolari nelle numerose aziende della Val di Sangro, prima fra tutte la Sevel che, tra indotto e lavoratori diretti, conta circa 20mila addetti. «Non abbiamo ancora ricevuto la convocazione», conclude Gagliardi, «ma come Fismic siamo pronti ad andare a fondo alla questione anche con denunce alle autorità competenti. Questi disagi vengono patiti non solo dai lavoratori, ma anche dalle aziende in un momento storico delicatissimo».
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