E' stata fatta brillare la bomba da mille libbre della Seconda guerra mondiale che ha tenuto col fiato sospeso Avezzano: l'esplosione dell'ordigno è avvenuta alle 15:53 nella cava della ditta Celi calcestruzzi di Massa d'Albe. La bomba AN-M65 di 454 kg era stata ritrovata l'11 febbraio scorso in via Opi. E' stato l'ultimo atto di un'operazione degli artificieri del Sesto reggimento genio pionieri dell'Esercito, iniziato alle 8,30 e per cui è stata necessaria l'evacuazione, ieri mattina, di 20mila persone da Avezzano. La bomba è stata interrata a oltre 7 metri di profondità sotto un pesante strato di terriccio e poi fatta esplodere a distanza. La spoletta della bomba era danneggiata ed era particolarmente vicina al detonatore, congegno di attivazione che è stato rimosso ieri mattina dagli stessi artificieri che hanno dapprima messo in sicurezza il residuato per poi distruggerlo.
L'allarme è cessato, con il suono della sirena, alle 12,30, senza particolari problemi nelle le operazioni di messa in sicurezza dell'ordigno bellico. Gli artificieri, 15 militari del Sesto reggimento dell'Esercito, hanno operato sul posto, nel cantiere di via Opi. Due di loro hanno rimosso il congegno di attivazione dell'ordigno, il detonatore, utilizzando una chiave a razzo, mentre altri due hanno monitorato la situazione a breve distanza attraverso un robot dotato di una telecamera ad alta definizione. L'ordigno, messo in sicurezza, è stato caricato con una ruspa su un camion dell'Esercito e trasportato nella cava di Cerri, alla periferia di Massa d'Albe, e fatto brillare.
«La pioggia, caduta per tutta la mattinata ha rallentato le operazioni- ha precisato il colonnello dell'Esercito Crescenzo Izzo- ma la rimozione delle spolette è terminata in anticipo sul previsto. Qualche problema per la rimozione della spoletta anteriore ma senza nessun pericolo». Le operazioni sono continuate nel pomeriggio sotto una pioggia battente che ha imperversato quasi tutto il giorno sulla città. Alle 13 la bomba d'aereo americana è stata posizionata nel fornello di brillamento costruito dai militari del Sesto Reggimento. Alle 14.45 il fornello è stato chiuso e l'ordigno caricato con panetti di tritolo per il successivo brillamento avvenuto alle 15,53 con una esplosione che ha sollevato per diversi metri il terriccio in cui l'ordigno era immerso. Nel frattempo gli operatori della Croce Rossa e i volontari hanno riaperto i varchi e trasportato, dall'Interporto dove avevano trovato ricovero tutti gli anziani allontanati dai centri in zona rossa. In serata sono tornati nelle loro stanze anche i pazienti della clinica Di Lorenzo e i detenuti della casa circondariale di Avezzano. Nel perimetro urbano per tutta la giornata sono entrate in funzione anche 80 telecamere per prevenire eventuali episodi di sciacallaggio.