ROMA «Mettiamo in campo quasi 8 miliardi di euro, di cui 6 per provvedimenti dell'energia e lo facciamo senza scostamento di bilancio». Sono interventi «poderosi» quelli annunciati ieri da Mario Draghi al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il nuovo decreto per affrontare in particolar modo l'emergenza del caro energia. E valgono uno sconto di un terzo delle bollette in arrivo tra aprile e giugno. Una fetta importante di aiuti va alle famiglie, 2,6 miliardi, nell'ambito di «un ampliamento» per il secondo trimestre dell'anno delle misure previste nei primi mesi dell'anno. Ma c'è anche un «intervento strutturale per aumentare la produzione di gas italiano che può essere venduto a prezzi più bassi». E c'è la spinta per «velocizzare l'installazione di impianti di energia rinnovabile», dice Draghi illustrando anche le risorse in arrivo per l'auto (1 miliardo) «al centro della transizione in corso». L'intenzione è «intervenire sin da ora per evitare che il rincaro dell'energia si traduca stabilmente in minor potere d'acquisto per le famiglie e una minore competitività per le imprese». Del resto, anche se i prezzi si sono un ridimensionati a gennaio rispetto a dicembre, rimangono sempre molto più altri rispetto a un anno fa. E dunque la sfida da affrontare resta importante. A ricordarlo sono le stime snocciolate dal ministro dell'Economia Daniele Franco che ha anche sottolineato l'intervento crescente del governo. Secondo i dati Arera, nell'ultimo trimestre del 2021 i rincari per famiglie e imprese sono costati circa 21 miliardi rispetto all'anno precedente, contro un sesto di aiuti, 3,5 miliardi. E ancora, rispetto ad altri 21 miliardi di rincari del primo trimestre 2022, sono arrivati circa 5,5 di aiuti, un quarto. Invece, sui 14-15 miliardi di aumenti previsti tra aprile a giugno, l'intervento sarà di oltre 5,5 miliardi, pari a oltre un terzo.