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Data: 16/01/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Blocco A14, l'allarme per i dati dello smog. In anteprima i rilievi della centralina mobile dell'Arta a Silvi Le polveri, il biossido di azoto e gli idrocarburi sono aumentati: ecco i rischi. E il Gip di Avellino dice no al dissequestro di 12 viadotti

PESCARA Il dato più allarmante, secondo i tecnici dell'Arta, è quello del livello raggiunto nell'aria dagli idrocarburi policiclici aromatici (gli Ipa) riferito soprattutto alla giornata di lunedì 13 gennaio. Ma anche le polveri sottili, il Pm10, e il biossido di azoto, No2, sono in aumento. L'effetto dei Tir e delle auto incolonnati sulla Statale 16 Adriatica, tra Pineto, Silvi e Marina di Città Sant'Angelo, per i divieti di transito e i sequestri dei viadotti che persistono sull'A14, si stanno abbattendo velocemente sulla qualità dell'aria. Così i cittadini, soprattutto i residenti di Silvi e Città Sant'Angelo, rischiano di pagare il prezzo più alto in termini di salute.

QUESTI I DATI. Il Centro è venuto in possesso delle prime misurazioni relative alla centralina mobile posizionata dall'Arta, l'Agenzia regionale che monitora l'ambiente, lungo la Statale 16, nel Comune di Silvi. In tre giorni consecutivi, sabato domenica e lunedì scorsi, la centralina ha rilevato valori alti di inquinanti, che pubblichiamo nei grafici della tabella a destra. Si tratta di sostanze significative in quanto generate dal traffico veicolare.

LE POLVERI SOTTILI. Partiamo dai valori del Pm10 che hanno subito fatto registrare un innalzamento sabato 11 gennaio. Si tratta di particelle di polvere con un diametro di 10 millesimi di millimetro. Dal punto di vista medico, il Pm10 può incidere sulle malattie croniche alle vie respiratorie, come ad esempio l'asma, le bronchiti e l'enfisema. Queste particelle di polveri sottili sono originate da processi di combustione, ma anche dall'attrito degli pneumatici sull'asfalto. E il limite massimo da non superare è di 50 microgrammi per metro cubo al giorno, mentre la media annuale non deve oltrepassare il livello di 40 microgrammi per metro cubo. La centralina di Silvi, in questo caso, ha toccato un picco di 32 microgrammi nel primo dei tre giorni presi in esame.

GLI IDROCARBURI. Passiamo al secondo inquinante rilevato dall'Arta - gli Ipa - che ha raggiunto il valore massimo lunedì 13 gennaio.Parliamo degli idrocarburi policiclici aromatici, come per esempio il benzopirene. Queste sostanze sono note, dal punto di vista medico, per la loro azione cancerogena e risultano essere presenti negli scarichi degli autoveicoli. Ma alla domanda "qual è il limite massimo da non superare?", gli esperti rispondono, in maniera secca, che non dovrebbero essere presenti per niente nell'aria che respiriamo. La centralina mobile di Silvi però ha registrato la presenza di 50 nanogrammi per metro cubo nella giornata di lunedì, un valore più alto rispetto ai due giorni precedenti.

L'AZOTO. La terza sostanza presa in esame è il biossido di azoto, No2. Anche in questo caso i valori più alti, di 60 microgrammi per metro cubo, sono stati rilevati il 13 gennaio. Si tratta di un gas di color rosso bruno e dall'odore forte e pungente. Il biossido di azoto è responsabile di patologie a carico dell'apparato respiratorio come bronchiti, allergie e irritazioni. Ed è generato da processi di combustione. Il limite massimo orario è di 200 microgrammi per metro cubo mentre quello annuale di appena 40 microgrammi.

ALTI DOPO LA SOSTA. Come si evince dai grafici che pubblichiamo, le presenze più significative sono state registrate nel giorno in cui è ripreso il traffico dei Tir sulla Statale 16 dopo le soste di sabato e domenica. Si tratta comunque di risultati, per ora, inferiori ai limiti stabiliti dalle normative vigenti che peraltro prevedono periodi di misurazione più lunghi. Per poter disporre di informazioni complete, e utili a delineare il quadro esatto della qualità dell'aria sull'Adriatica nei tratti interessati dalle lunghe code, è necessario aspettare i risultati finali di almeno 7 giorni di monitoraggi.

SINDACI E ORDINANZE. Solo a fine ciclo l'Arta potrà dare indicazioni migliori riferite anche alle fasce orarie in cui le concentrazioni degli inquinanti sono più elevate. Se al termine dei sette giorni di rilevamenti, che si concluderanno sabato prossimo, dovessero presentarsi i presupposti previsti dalle leggi, i sindaci interessati, in particolare quelli di Silvi e Città Sant'Angelo, avrebbero la facoltà, di concerto con la Asl, di firmare ordinanze. Anche drastiche come il divieto ai Tir di transitare sulla Statale 16 diventata un incubo.

E il Gip di Avellino dice no al dissequestro di 12 viadotti

PESCARA Il Gip di Avellino dice no al dissequestro di 12 viadotti anche se nell'elenco, per ora, non compare il Cerrano. La notizia, pubblicata ieri sera sul sito internet Irpinia News, è rimbalzata subito in Abruzzo. Rigettata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone - scrive il sito on line - l'ennesima istanza di autorizzazione presentata dai direttori del VI e VII Tronco di Autostrade per l'Italia per ottenere la variazione temporanea della modalità di cantierizzazione sui viadotti Fosso San Biagio, Campo Filone e Petronilla, che si trovano tra le uscite Pescara Ovest e Pedaso sull'A14, e i viadotti Lenze-Pezze, Scrofeta Vergine, Sabato, Francia, Pietragemma, Boscogrande e Vallone del Duca, presenti tra Baiano e Benevento sull'A16.Il parere contrario, si legge ancora su Irpinia News, è stato espresso proprio dalla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo, che ha avviato l'indagine sulla sicurezza e manutenzione dei ponti gestiti da Aspi, la società concessionaria Autostrade per l'Italia. «La sistematica presentazione», si legge nel rigetto dell'istanza firmata dal Gip, «a distanza di pochi giorni l'una dall'altra (la prima è del 2 gennaio mentre l'ultima è del 12 gennaio, ndr), di istanze di dissequestro parziale per ottenere l'autorizzazione alla modifica delle modalità di cantierizzazione già concordate con i competenti uffici ministeriali, sta purtroppo determinando un ingiustificato rallentamento degli interventi di sostituzione delle barriere laterali in sequestro, tanto che, ad oggi - come evidenziato dall'Ufficio di Procura - neppure una sola delle barriere è stata sostituita».Ma è anche accaduto che, a sole 24 ore dal via libera del Mit, attraverso un parere favorevole seppur condizionato, al ripristino della circolazione dei mezzi pesanti sul viadotto Cerrano dell'A14, l'ingegner Placido Migliorino, che vigila sulle autostrade del centro-sud, abbia inviato una nota ad Aspi e alla stessa procura avellinese con cui esprime, a sorpresa, il suo parere negativo. Anche di questo particolare retroscena scrive il sito internet irpino.«Non tutti gli elementi New Jersey», secondo il parere del tecnico, «sono marcati con l'identificativo indicato nelle prescrizioni da parte dell'Ufficio ispettivo territoriale di Roma». Migliorino, così, ha invitato la società Autostrade a provvedere subito all'installazione di barriere conformi a quelle prescritte nella validazione tecnica del Ministero. «Eventuali utilizzi delle barriere diversi rispetto alle modalità esposte», conclude la nota dell'ingegnere, «non consentono di raggiungere gli standard di sicurezza previsti. Valutazioni tecniche che tra l'altro sono già state ampiamente esposte nel corso delle riunioni tenute con i rappresentanti di Aspi, anche con riferimento alle barriere installate nel circondario di Genova e oggetto d'indagine da parte dei magistrati di quella locale Procura».In altre parole, secondo il tecnico non bastano le prescrizioni riferite all'installazione di sensori sul Cerrano oltre che all'interdistanza di cento metri tra Tir e il limite dei 60 km all'ora, per garantire la sicurezza. Con queste premesse c'è chi comincia ad esprimere pessimismo sull'istanza specifica riferita al viadotto Cerrano di revoca del divieto di transito dei mezzi pesanti che sta, di fatto, determinando una serie di drammatici effetti a catena. Come le maxi-code sulla Statale 16 che, ieri mattina, hanno nuovamente raggiunto la lunghezza di 10 chilometri, mentre in A14, in serata, si registravano i 5 chilometri di mezzi pesanti incollati prima dell'uscita obbligatoria di Pescara Nord-Città Sant'Angelo. Da fonti investigative arrivano inoltre conferme di nuovi sequestri imminenti in A14. Sequestri destinati ad aumentare il calvario degli automobilisti in autostrada e dei cittadini sulla Statale Adriatica, e che riguarderanno le barriere sui viadotti del tratto di A14 che attraversa le province di Pescara e Chieti. L'inchiesta presto si sposterà verso Sud.

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