Blocchi in A14, ora c'è il morto. Sequestro revocato i Tir possono tornare sulla A14. Il Gip di Avellino sblocca la viabilità sul punto critico del ponte del Cerrano. Rimane però la prescrizione del divieto di passaggio dei trasporti eccezionali
PESCARA Parziale riapertura del tratto della A14 (all'altezza del Cerrano) che era stato interdetto ai Tir dalla procura di Avellino, mentre permane il divieto per il trasporto eccezionale e i camion che hanno a bordo merci pericolose. I mezzi del trasporto eccezionale sono quelli che eccedono ai limiti di volume e di sagoma previsti dal codice della strada: spesso si incrociano sulle strade accompagnati da una scorta tecnica e vengono solitamente impiegati nel trasporto industriale. Questa la decisione assunta dal gip di Avellino dopo il voluminoso dossier consegnato alla stessa procura campana dalla concessionaria Autostrada per l'Italia. I Tir potranno dunque abbandonare la Statale 16, dove la situazione emergenziale era divenuta insostenibile per tornare sulla A14, ma il tratto tra i caselli di Pescara Nord e Atri-Pineto resterà completamente chiuso al traffico, in entrambe le direzioni, dalle 23 di domani fino alle 5 di domenica per consentire i lavori di manutenzione del viadotto Cerrano disposti dalla stessa procura avellinese. Decisivo - per eliminare almeno parzialmente il blocco che da prima di Natale aveva paralizzato il traffico sull'Autostrada Adriatica - è stato il Piano di Monitoraggio e di gestione delle emergenze che la concessionaria della A14 ha affidato a due società esterne: la Studio Speri e la E&G srl. POTENZIAMENTOUn piano centrato sul potenziamento del sistema di monitoraggio del tratto critico del Cerrano soggetto a fenomeni di smottamento del terreno, attraverso una serie di nuove strumentazioni: stazione meteorologica con acquisizione automatica dei livelli di temperatura e di altezze della pioggia; nuove mire tipografiche sul plinto di fondazione dei pilastri del viadotto, con sistema di acquisizione automatica. Impianti da realizzare entro il 28 febbraio prossimo, come viene riportato nello studio. In premessa, nel carteggio riservato consegnato da Autostrade per l'Italia, si segnala che la frana che ha interessato il viadotto ha coinvolto con il suo movimento i pilastri 1, 2 e 3 del versante Nord della valle del Fosso Cerrano e che le evidenze strutturali hanno mostrato il serraggio delle chiavi di taglio e la chiusura dei giunti di dilatazione, indicando uno spostamento delle pile verso valle che coinvolge lo stesso impalcato. Da qui, la conseguente e accurata campagna di indagini conoscitive e i controlli che hanno riguardato i terreni e le opere di fondazione, nonché gli interventi manutentivi per eliminare i difetti attribuiti ad agenti atmosferici e al naturale invecchiamento della infrastruttura. Le prime reazioni sono arrivati dai sindaci, come quello di Silvi, Andrea Scordella, che vedono liberati i propri territori dalla morsa del traffico e dello smog causato dal dirottamento dei mezzi pesanti sulla Statale 16. Quello di Montesilvano, Ottavio De Martinis, aveva già inoltrato nelle ultime ore alle autorità competenti una lettera con la richiesta di risarcimenti danni per le conseguenze causate dal blocco della A14 all'economia e al patrimonio pubblico della cittadina adriatica. Un parametro che sarà utilizzato per quantificare esattamente l'entità dei danni è il mancato introito dei commercianti rispetto ai ricavi conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno. Il senatore Luciano D'Alfonso sottolinea il suoi impegno istituzionale per risolvere il problema. Anche l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, non aveva nascosto le sue preoccupazioni per i contraccolpi causati dal blocco autostradale agli autotrasportatori e a tutto l'indotto legato alle attività commerciali: «Una situazione di estrema gravità ha commentato ieri dopo la notizia del parziale dissequestro del viadotto su cui ci auguriamo possa essere messa presto la parola fine». Cauto anche il governatore della Regione, Marco Marsilio: «E' una notizia che ci lascia soddisfatti, ma solo parzialmente. Il divieto di transito che permane nei confronti dei trasporti eccezionali e di quelli relativi alle merci pericolose, continuerà comunque a gravare sulla Statale 16, causando disagi per i cittadini». Dopo avere assicurato un monitoraggio costante della situazione, Marsilio informa che nei prossimi giorni chiederà al Ministro «l'apertura di un tavolo per affrontare seriamente la questione del Corridoio Adriatico, a cominciare dal destino dell'autostrada e della Statale 16, ma senza trascurare quello della linea ferroviaria». Mercoledì pomeriggio, intervenendo nell'aula della Camera sulla interrogazione del deputato abruzzese di Italia Viva, Camillo D'Alessandro, il ministro Paola De Micheli aveva assicurato che il suo dicastero stava monitorando costantemente la situazione della A14. D'Alessandro si era detto tuttavia deluso della non risposta fornita dal ministro sulla richiesta di sospendere le tariffe autostradali alla luce dei gravi disservizi causati all'utenza della A14. Richiesta che era già stata inoltrata dallo stesso deputato nel question time alla Camera del 13 novembre scorso, ma senza alcun esito.
Tragico schianto contro i Tir in coda
MONTESILVANO Proprio nel giorno dell'annuncio della parziale riapertura del viadotto del Cerrano ai mezzi pesanti, sulla A14 ci è scappato il morto che tutti temevano sin dall'inizio di questa storia. Un inferno per automobilisti, conducenti di Tir, cittadini di Montesilvano, Città Sant'Angelo, Silvi e Pineto, cominciato all'incirca due mesi e non ancora finito. Settimane, giorni di disagi a non finire, incidente più o meno gravi, polemiche e proteste. Ieri pomeriggio la tragedia, attorno alle 16.30, al chilometro 369 poco prima dell'uscita di Pescara nord, nel territorio di Montesilvano. A perdere la vita, un 56enne di Giulianova, Diego Di Pizio. Per cause in corso di accertamento da parte della polizia stradale, l'uomo, che viaggiava in direzione nord a bordo di una Bmw X1, improvvisamente si è schiantato contro un tir che era fermo per via delle code che puntualmente si creano in prossimità del casello dove i mezzi pesanti sono costretti a uscire. Nell'impatto, l'auto è finita sotto il tir, rimanendo incastrata fra le lamiere. Per liberare l'uomo e la vettura sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, uno dei quali è rimasto anche ferito ad una mano ed è stato medicato dai sanitari del 118, giunti sul luogo della tragedia con un'ambulanza medicalizzata. Per Di Pizio, invece, non c'è stato nulla da fare. Quando è stato tirato fuori dalla macchina, era già morto. Deceduto sul colpo. Sul posto, insieme ai soccorritori, gli agenti della sottosezione di Pescara nord della polizia stradale che si sono occupati dei rilievi e di gestire allo stesso tempo la viabilità e il personale di Autostrade. TELEFONI SEQUESTRATI Chiara la dinamica dell'impatto, meno chiare al momento le cause. Posti sotto sequestro la Bmw X1 e i telefonini della vittima. Fra le ipotesi, una distrazione o anche un malore improvviso. Per fare chiarezza, nelle prossime ore è molto probabile che il magistrato di turno Rosangela Di Stefano disporrà l'autopsia. Da quanto emerso, il 56enne non avrebbe fatto in tempo a frenare, finendo sotto il tir carico di merce. I poliziotti della stradale stanno anche verificando se la vettura possa aver avuto un'avaria. Accertamenti in corso anche sulla velocità dell'auto. Da parte sua, il conducente del mezzo pesante ha dichiarato di aver sentito un urto, mentre era praticamente fermo. A causa dell'incidente, si sono formate ancora più code del solito lungo l'autostrada e non solo. Chiuso per due ore e mezza il tratto tra Pescara ovest e Pescara nord, dove si sono registrati tre chilometri di coda. Attorno alle 19, è stato riaperto ma solo parzialmente. Agli automobilisti provenienti da Bari e diretti verso Ancora, dopo l'uscita obbligatoria di Pescara ovest, è stato consigliato di proseguire lungo la Statale 16 Adriatica per poi rientrare in A14 a Pescara nord. Statale 16 da settimane paralizzata a causa del passaggio continuo dei mezzi pesanti che hanno fatto schizzare alle stelle anche i valori delle polveri sottili. Una situazione che, nonostante gli annunci di ieri, non sembra purtroppo destinata a cambiare. E lo sanno bene gli abitanti della costa sempre più sul piede di guerra.
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