Data: 04/08/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Blocca un bus dell'Ama, condannato. Aveva scambiato il pullman per un taxi al diniego da parte dell'autista di deviare il percorso lo aveva aggredito
Aveva scambiato l'autobus Ama per un taxi: al diniego da parte dell'autista di deviare il percorso, lo aveva aggredito con percosse al volto, tra i passeggeri spaventati con il mezzo costretto ad interrompere la corsa. La brutta vicenda è stata recentemente definita dal Tribunale dell'Aquila che ha condannato alla pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione per interruzione di pubblico servizio e lesioni personali, l'autore del deprecabile gesto.
Si tratta di Anton Marian Costantin di 43 anni, cittadino romeno residente in città, assistito dall'avvocato Marco Ferrone. I fatti si riferivano al 13 novembre di tre anni fa quando il passeggero verso le 8, aveva chiesto al conducente dell'automezzo urbano di deviare il percorso e fermarsi dove non poteva. Al suo diniego lo aveva aggredito con una scarica di pugni al volto. Sul posto, in zona Vetoio, si erano portati la polizia municipale, gli agenti della Squadra volante della Questura dell'Aquila insieme al personale medico del 118 che aveva trasferito il ferito (S.L., le iniziali dell'autista) al Pronto soccorso dell'ospedale per le cure del caso. Il conducente aveva riportato una prognosi di sette giorni.
Sulla vicenda era intervenuto anche l'ex assessore alla mobilità Carla Mannetti che aveva parlato come «è inconcepibile che un addetto della nostra azienda dei trasporti debba subire una violenza così inaudita. Gli autisti dell'Ama svolgono un servizio importantissimo e al contempo delicatissimo, essendo impegnati su mezzi che percorrono centinaia di migliaia di chilometri l'anno, in un territorio fra i più estesi d'Italia, con dislivelli significativi e spesso in condizioni difficilissime. Certi gesti spregevoli non possono essere in alcun modo giustificati nei confronti di nessuno, in particolare di chi è svolge servizi per la collettività di estrema importanza». Le indagini hanno poi portato nel giro di breve tempo all'individuazione del responsabile.
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