Data: 06/12/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Battisti: 600 milioni di utile nel 2019 Fs punta a conquistare gli Stati Uniti
ROMA Trecentocinquanta milioni di viaggiatori, 380 milioni di chilometri percorsi e oltre 80 città collegate. Ieri l'Alta Velocità ha compiuto il suo primo decennio e il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha deciso di celebrare la punta di diamante dei suoi servizi con una cerimonia nel sito industriale di San Lorenzo a Roma. «Dieci anni fa abbiamo cambiato la storia del Paese - ha spiegato Gianfranco Battisti amministratore delegato e, all'epoca, responsabile del progetto treni super veloci - abbiamo cambiato la vita delle persone, dato un contributo straordinario all'economia (incidenza annua media sul Pil dello 0,15%, fra il 1998 e il 2018 ndr) e modificato il modo di fare trasporti in Italia» permettendo la crescita «del turismo» e «del mercato immobiliare». La storia di un successo iniziata il 5 dicembre del 2009 quando due Frecciarossa partirono uno da Torino e uno da Salerno incontrandosi a Milano Centrale, rendendo l'Alta Velocità «l'opera infrastrutturale più importante dal dopoguerra ad oggi» come ha rivendicato Battisti davanti alla platea di industriali, esperti ed istituzioni come Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato e Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture. Proprio la titolare del Mit ha infatti sottolineato come l'AV abbia generato «coesione ed opportunità». Battisti ha anche rivelato che il gruppo chiuderà il 2019 con oltre 600 milioni di utile e che gli sforzi saranno concentrati su pendolari e Sud. Una celebrazione che però ha anche puntato gli occhi verso il futuro come dichiarato da Gianlugi Castelli, presidente del gruppo. «Nel piano industriale presentato a maggio scorso» ha spiegato, trovano spazio «investimenti per 56 miliardi di euro» in 5 anni, molti dei quali destinati «ai pendolari e a quelle regioni del Paese non ancora servite dall'Alta Velocità». «Vogliamo dare una spinta al Sud - ha aggiunto Battisti - Pochi giorni fa ad esempio abbiamo posato la prima pietra della stazione Hirpinia ad Avellino che porterà l'AV a un bacino di 10 milioni di abitanti» entro il 2026, creando 20mila posti di lavoro e con un impatto stimato del 1% del Pil per quelle aree. |
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