Il Ministero dell’Ambiente ha ricevuto le osservazioni da parte del comitato civico ‘Cittadini in rete’ sul progetto delle barriere antirumore che Rfi vorrebbe installare lungo il tracciato ferroviario, finanche nel centro di Termoli.
Alla fine del mese scorso scadevano i termini per presentare osservazioni da parte delle Amministrazioni coinvolte e da chiunque avesse un interesse. I ‘Cittadini in rete’ ci hanno provato e, alle loro, hanno aggiunto quelle di un piccolo gruppo di cittadini che risiede nelle immediate vicinanze del tracciato ferroviario del centro città. A dare la notizia in conferenza stampa, oggi 7 novembre, la Presidente Carmela Sica assieme all’ingegner Michele Cianci e a Ciro Stoico. Ma la sorpresa, in cui loro speravano ma che è diventata certezza qualche giorno fa, è che anche il Comune di Termoli ha presentato nei tempi le sue osservazioni.
Parliamo di osservazioni alla Via (Valutazione di impatto ambientale) e alla Vas (valutazione ambientale strategica) al progetto di Italferr (costola di Rfi) di posizionare
barriere antirumore alte 8 metri per dar luogo al Piano di contenimento e risanamento acustico.
Un piano da sempre inviso al comitato termolese. Una soluzione – quella delle barriere – scelta in tutt’Italia da Rfi, senza considerare le diversità territoriali e riproposta sempre e comunque. “Eppure il decreto del Ministero dell’Ambiente propone prima di questa altre soluzioni che però Rfi non prende in considerazione”, il j’accuse del Comitato che in questa battaglia non è solo ma coordinato con quello analogo delle
Marche. Ed è stata proprio quella regione a fare da apripista alla contestazione. Lì le barriere previste sono dimezzate a 4 metri.
“Noi non stiamo qui a mercanteggiare, noi le barriere non le vogliamo affatto”, ha tuonato ai microfoni Carmela Sica scagliandosi contro il paventato ‘serpentone’.
Un progetto di risanamento acustico – che per il Comitato è oltretutto non efficace – è stato definito dai cittadini che lo osteggiano una sorta di ‘spezzatino’ perché suddiviso in tre lotti (quello a Sud, quello del Centro e quello del Lungomare Nord, per esemplificare). Alla fine della fiera, i chilometri di barriere antirumore rischiano di essere tanti impattando negativamente sul paesaggio e devastando il centro cittadino. In particolare il Comitato chiede che si blocchi l’iter per le barriere nel centro di Termoli e che nel tratto che va dalla ‘Madonnina’ al cavalcavia dell’Università del Molise si proceda ad una copertura dei binari, intervenendo così sulla fonte del rumore.
Si contesta inoltre che nel progetto non venga considerata la componente ‘salute pubblica’, specie di chi si troverà a vivere nelle vicinanze del tracciato che avrà – con il progetto di Raddoppio – un incremento notevole del traffico merci. “Il controllo delle merci che transiteranno è delegato al Paese di provenienza”, dunque anche a Stati che non hanno norme stringenti a riguardo. “Noi non ci sentiamo tutelati, il caso Viareggio è solo uno dei tanti”.
Altro punto della ‘discordia’ riguarda il danneggiamento a livello turistico e commerciale, come ha sottolineato l’ingegner Cianci che ha affermato come lo stesso Ad di Rfi Gentile abbia condiviso le preoccupazioni rispetto alle barriere.
Ma oltre alle osservazioni del Comitato e dei Cittadini, con un po’ di sorpresa, sul sito del Ministero sono comparse anche quelle della Provincia di Campobasso e quelle del Comune di Termoli. La Regione invece avrà tempo fino al 24 novembre, se vorrà. Ma nel Comitato si respira entusiasmo. “Siamo grati agli Enti locali, in particolare al Comune di Termoli, di aver preso a cuore la questione proponendo delle osservazioni al Ministero e sollevando la contrarietà alle barriere”.
Se verranno prese in considerazione le riserve del Comitato e dei cittadini non è dato sapere, ma sicuramente lo saranno quelle delle Amministrazioni interessate. “Insieme possiamo bloccare l’iter”. Perché se salta questo passaggio, nulla più potrà essere fatto a quello che diverrà un progetto definitivo.