ROMA Primo weekend di luglio con traffico intenso sulla Liguria e code nelle direttrici da Piemonte e Lombardia alle spiagge, ma un quadro in via di normalizzazione, dopo lo storico ingorgo di venerdì mattina nel nodo genovese. Restano criticità per i cantieri sulla rete gestita da Autostrade, dove proseguono a ritmi serrati i controlli sulle gallerie. I problemi principali si sono visti sulla A26 Genova-Gravellona: le code hanno raggiunto i sei chilometri ma in poche ore la situazione si era normalizzata. Residenti e sindaci della Valle Stura si sono dati appuntamento nella mattina vicino al casello di Masone, chiuso per frana il 9 giugno scorso e con fischietti e trombette hanno manifestato, con striscioni contro Anas e Aspi, per l'isolamento creato dai cantieri in autostrada e le frane sulla statale 456 del Turchino. La direzione di tronco di Genova di Aspi ha comunicato che lo svincolo di Masone riaprirà già lunedì 6 luglio e garantito la propria «massima attenzione e considerazione per le problematiche segnalate» dai cittadini della zona. «Aspi sta attuando con ogni energia possibile le prescrizioni imposte dal Mit a fine maggio per le attività di ispezione nelle gallerie liguri», ha sottolineato la concessionaria ricordando di dover completare i controlli per il 10 luglio.
IL PIANO «Continuiamo a sollecitare un cambiamento del piano di lavori in corso nella autostrade liguri, ma dal Mit non ci risponde nessuno, forse qualcuno vuole boicottare la Liguria», ha denunciato il presidente della Regione, Giovanni Toti. «Non potevamo rinviare i controlli, come qualcuno ci chiede, perché non si può mettere tra parentesi la sicurezza», ha dichiarato la ministra dei Trasporti Paola De Micheli su Facebook. A fine maggio, ha precisato poi, il Mit «non ha modificato in alcun modo gli obblighi e le modalità di ispezione delle gallerie previsti da una circolare del luglio 1967 tuttora in vigore». «Quante bugie», ha replicato a stretto giro il presidente della Liguria. «La verità, purtroppo, è che lei è e il suo Ministero non volete assumervi la responsabilità di nulla, o forse non ne siete capaci», ha aggiunto. «Il Mit, da un momento all'altro, ha cambiato le carte in tavola e ha imposto una normativa rigidissima e insostenibile solo ad Autostrade per l'Italia e solo per la rete ligure», aveva denunciato in precedenza il direttore generale di Aiscat Massimo Schintu parlando di una «situazione assurda».