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Data: 02/01/2025
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Autostrade, mini rincaro Tariffe ferme per 22 tratte

Sui 2.800 chilometri gestiti da Aspi, tra cui anche la A1, i pedaggi salgono dell'1,8% al pari dell'inflazione. Sul resto della rete il Mit blocca gli aumenti


IL CASO
ROMA Gli aumenti al casello quest'anno non ci saranno. O quasi. Ad aumentare saranno le tariffe della rete autostradale gestita da Aspi, Autostrade per l'Italia. Ma anche in questo caso il ritocco sarà limitato. Per il principale operatore della rete, che gestisce ben 2.800 chilometri di strade a pedaggio, tra cui l'A1 Milano-Napoli e l'A14 Bologna-Taranto, il rincaro sarà limitato all'1,8 per cento. Per tutte le tratte autostradali non gestite da Aspi, le tariffe dei pedaggi resteranno invariate. Di fatto ciò che viene riconosciuto è soltanto il recupero dell'inflazione, così come previsto dal decreto milleproroghe approvato il 16 dicembre scorso. Una nota del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti spiega che «a partire dal primo gennaio 2025, le tariffe sulle autostrade italiane rimarranno invariate per tutte le 22 società concessionarie autostradali coinvolte nell'aggiornamento dei Piani economico-finanziari (Pef). La decisione, presa dal Mit in collaborazione con il ministero dell'Economia (Mef), si allinea all'orientamento dell'Autorità di regolazione dei trasporti». A questa regola generale, come detto, fa eccezione Autostrade per l'Italia che ha ottenuto per decreto un aumento dell'1,8 per cento. «Su richiesta del Mit», aggiunge ancora la nota del ministero, «Autostrade per l'Italia ha confermato che gli sconti generalizzati per gli utenti saranno mantenuti. La sospensione di tali sconti avrebbe infatti comportato un aumento complessivo delle tariffe pari a circa il 3 per cento».
LA CONCESSIONARIA
Infine, informa ancora il ministero delle Infrastrutture, per la società concessionaria Salerno-Pompei-Napoli, è stato riconosciuto un incremento tariffario dell'1,677 per cento. Nei giorni scorsi l'Aiscat, l'associazione delle concessionarie autostradali, aveva inviato una preoccupata lettera allo stesso ministero dei trasporti, per lamentare il congelamento da ormai sei anni, dell'approvazione dei piani economici e finanziari delle stesse concessionarie. Piani che sono alla base degli investimenti sulla rete. La preoccupazione delle società è che la mancata approvazione dei piani, con il congelamento delle tariffe, metta a rischio il rating bancario delle concessionarie autostradali, portando ad un peggioramento del giudizio. Le conseguenze, sempre secondo le concessionarie, potrebbero essere gravi, perché potrebbe essere limitato l'accesso al credito bancario da parte dei vari gestori delle autostrade italiane che, a quel punto, non sarebbero più in grado di garantire gli investimenti sulla rete e dunque sulla sua sicurezza.
I RINCARI
Intanto il 2025 si apre all'insegna dei rincari Rc auto per oltre un milione di automobilisti, che sono stati protagonisti di incidenti nel 2024. Un numero, comunque, in calo rispetto all'anno precedente con la frequenza sinistri, in base alle dichiarazioni effettuate nel 2024, al 4,6%. A scattare la fotografia è stato l'Osservatorio Assicurativo di Segugio.it. Per un automobilista che ha causato un incidente nell'anno appena concluso rispetto a chi non ne ha causati il rincaro stimato è in media di 492euro e, considerando i circa un milione e mezzo di automobilisti cui sarà addebitato, si arriva a 740mln di euro in più per il settore assicurativo. A fare più incidenti, e a subire quindi più aumenti, gli automobilisti dell'Umbria, dove la frequenza sinistri tocca il massimo, seguiti da quelli di Toscana e del Lazio. Al contrario, viene dichiarato un numero minore di incidenti, con conseguenti aumenti minori, in Campania, Calabria e Molise. In termini di età, gli under 25 sono quelli che dichiarano più sinistri, mentre gli adulti tra i 35 ed i 44 anni sono i più attenti alla guida.

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