L'AQUILA «Abruzzo preso per il naso» dice il governatore Marco Marsilio in una conferenza stampa che è destinata a rappresentare un punto di non ritorno nei rapporti con il governo nazionale. Un attacco frontale che unisce la maggioranza nonostante le frizioni per le amministrative, vista la presenza del sottosegretario forzista Umberto D'Annuntiis e del vice presidente leghista della giunta, Emanuele Imprudente, al posto dei designati parlamentari Antonio Martino e Luigi D'Eramo, bloccati dai lavori a Roma. Marsilio dice, in sostanza, che finora il premier Conte e il suo esecutivo hanno solo preso in giro la regione, che da due anni «è tutto fermo», che serve un deciso cambio di passo, che va stoppata la politica degli annunci. La miccia la offrono i tanti dossier critici ancora aperti: autostrade, il caso Strada dei Parchi, il blocco dell'A14, il rischio chiusura del traforo, l'alta velocità ferroviaria, la Zes, la ricostruzione. Il nodo autostrade è forse quello più difficile da sciogliere. Proprio nel giorno in cui il super dirigente del Ministero Infrastrutture e Trasporti, Placido Migliorino, incalza ancora la concessionaria, Strada dei Parchi, («Ma la ministra non sapeva nulla») per effettuare le verifiche di tenuta sismica sulle gallerie di A24 e A25, controlli che l'Asl vuole procrastinare a settembre perché necessitano di un lavaggio preventivo con sospensione dell'erogazione idrica per evitare il rischio inquinamento, Marsilio ricorda il blocco del Pef (il nuovo piano economico finanziario fermo in Europa) e i lavori per due miliardi ancora al palo. Vicenda culminata con la nomina ancora da ratificare di un commissario che va ad aggiungersi a quello, Corrado Gisonni, che praticamente finora non ha potuto muovere una spilla per la messa in sicurezza dell'intero sistema: «Il governo dice Marsilio ancora non recluta il personale per mettere in piedi la struttura». Poi c'è il blocco dell'A14: «È inaccettabile che ci siano due corsie solo nella tratta abruzzese perché si deve sottostare a presunti criteri di costi-benefici. È così che si realizza una cittadinanza di serie B. Aspi ha risposto no quando ho chiesto di progettare la terza corsia, sostenendo che non è conveniente. Spero che la nuova gestione faccia cambiare registro». Bordate anche sugli annunci di Conte in tema di trasporto ferroviario: «Parla erroneamente di alta velocità sulla Pescara-Roma, si tratta solo del potenziamento della linea esistente e non è una novità visto che lo stiamo facendo noi con i pochi soldi disponibili e al momento non sufficienti». Su questo il tavolo tecnico voluto dal governatore (con Mit, Regione Lazio e Rfi) ha finito il lavoro il 2 luglio, a breve i risultati. L'obiettivo è stare sotto le 2 ore tra Roma e Pescara e di potenziare i collegamenti interni. Marsilio chiede anche al governo di inserire la tratta L'Aquila-Passo Corese tra le opere strategiche visto che si velocizzerebbe il collegamento con la Capitale. Strali su porti e aeroporti («Dal governo non c'è nulla»), sulla Zes («Manca il decreto di Contee e rischiamo di attendere altri mesi perché si è deciso di nominare commissari governativi»), ma soprattutto sulla ricostruzione: «Ci dicono che le norme, concordate con tutti, andranno sempre nel decreto prossimo. Per il governo questa non è una priorità. O Conte non capisce ed è inadeguato oppure capisce ma non riesce a portare a casa il risultato e allora vuol dire che non è in grado di governare». Attacco anche ai «campioni del Pd»: «Nel 2009 attaccavano Berlusconi e Bertolaso, proiettando il film Draquila, poi abbiamo visto a Teramo, a Montorio, ad Amatrice come funziona il metodo trasparente, democratico e giusto: stanno ancora togliendo le macerie». Replica della Marcozzi (M5s): «Prova a nascondere sotto al tappeto i provvedimenti da lui stesso votati, quando era alla Camera dei Deputati. A partire dal cosiddetto Salva Benetton, nel 2008. Dovrebbe assumersene personalmente la responsabilità e chiedere scusa ai cittadini».
PESCARA Un'autostrada (la A14) trasformata in una sorta di girone dell'inferno, con restringimenti delle carreggiate e lavori in galleria che sono spesso causa di code anche di 10 chilometri tra Pescara e Pedaso, il tratto che collega l'Abruzzo alle Marche percorribile mediamente in 50 minuti mentre oggi, nelle giornate più critiche, occorre restare anche 4 ore al volante per coprire una distanza di appena 87 chilometri. Un'altra autostrada (la A25) dove i lavori alla galleria del Gran Sasso (custode dei laboratori di Fisica nucleare) sono al centro di un'altra indagine della magistratura e di uno scontro di competenze che ricade, anche in questo caso, sulle spalle dell'utenza. Vicende, soprattutto la prima, che vanno a intrecciarsi con la grande questione nazionale oggetto dell'ultimo Consiglio dei ministri notturno: lo scontro tra Palazzo Chigi e la società Autostrade, risolto con un difficile compromesso tra le parti. Per l'Abruzzo il caso della A14 è « diventato ormai insostenibile, accompagnato da un coro di proteste che coinvolge tutti: dalla politica alle forze sociali e istituzionali, alle organizzazioni di categoria. Quelle dei trasportatori si sono date appuntamento per giovedi 23 luglio a Pescara, nella sede della Cna Abruzzo. Le varie sigle: Cna-Fita, Confartigianato trasporti, Fai Conftrasport, Fiap-Assotir hanno deciso di passare all'azione con forme di lotta ancora da concordare ma che si annunciano piuttosto dure per tutelare gli interessi di una categoria messa due volte in ginocchio in pochi mesi: dallo stop forzato alle attività economiche, dovuto all'emergenza sanitaria, ai provvedimenti (anche giudiziari) che stanno rendendo impercorribile la cerniera adriatica, principale arteria di collegamento tra nord e sud. Una questione nazionale, anche per le ricadute negative sul turismo, proprio in un momento delicatissimo in cui si provava a remare tutti insieme per risollevare le sorti di una stagione estiva che sembrava già compromessa alla fine di aprile, prima che l'emergenza Covid allentasse la morsa. I costi più pesanti stanno ricadendo naturalmente su Marche e Abruzzo, ma anche sulle regioni più a Sud, come la Puglia, una delle mete più gettonate quest'anno dai turisti italiani. A questo si aggiungono gli enormi disagi a cui continuano a essere sottoposti da mesi studenti e lavoratori fuori sede. Percorrere la A14 nel tratto Bologna-Pescara (peggio ancora per chi proviene da Milano) sta diventando una vera Odissea. E questo non avviene da ieri, ma dalle feste dello scorso Natale, quando il sequestro di 13 viadotti disposto dalla procura di Avellino ha trasformato l'autostrada Adriatica in una mulattiera. Quella dei nonni. Quella degli antichi tratturi.