I due ministeri da un lato gestiranno l'uscita graduale di Benetton dalla società, dall'altro elaboreranno un nuovo accordo su tutti gli aspetti della convenzione. L'interlocuzione di Cassa depositi e prestiti deve iniziare entro il 27 luglio. La revoca della concessione resta ancora sul tavolo, visto che gli aspetti tecnici del negoziato dovranno essere perfezionati, ma appare ormai molto lontana
Cdm infuocato
È stato un Consiglio dei ministri infuocato durato circa sei ore e terminato alle 5,30 del mattino. Al termine della riunione, i Benetton avvrebbero accettato tutte le condizioni del governo: il Mit e il Mef hanno ora il mandato per definire nel dettaglio l'accordo che prevede l'uscita graduale di Atlantia da Autostrade e l'ingresso di Cassa depositi e prestiti. La nuova proposta di Autostrade per l'Italia portata sul tavolo dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri è stata al centro della discussione e ha causato la sospensione del Cdm per quasi un'ora nel corso della notte. Il titolare di via XX settembre infatti assieme alla ministra delle Infrstrutture e trasporti Paola De Micheli ha esposto la proposta al premier Giuseppe Conte.Da Conte niente passi indietro
La posizione del premier resta ferma su alcuni punti che ritiene fondamentali: il taglio delle tariffe autostradali, la modifica dell'articolo 35 del decreto Milleproroghe che riduce da 23 a 7 miliardi l'indennizzo in caso di revoca, la manleva per sollevare lo Stato dalle richieste risarcitorie legate al ponte Morandi e il diritto di recesso, per il futuro, in caso di gravi inadempienze del concessionario risarcendo solo gli investimenti non ammortizzati.La svolta
La novità che ha permesso alla trattativa di sbloccarsi riguarda l'azionariato: i Benetton si sono detti disponibili allo scorporo di Autostrade rispetto ad Atlantia, all'ingresso di Cdp in Aspi e alla successiva quotazione in Borsa.L'ira di Iv e M5s
La discussione separata avrebbe fatto arrabbiare la responsabile dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, che ha espresso irritazione per il metodo utilizzato. Ma è soprattutto l'irritazione nel Movimento 5 stelle a emergere durante la riunione a Palazzo Chigi: i pentastellati chiedono fino all'ultimo garanzie che Benetton esca davvero dall'azienda.Le fasi della transazione
Sarebbe previsto un tempo che va da sei mesi a un anno per la conclusione del processo, diviso in due fasi: nella prima Cdp entrerebbe con il 51% e ci sarebbe lo scorporo che porterebbe il peso della famiglia Benetton tra il 10 e il 12%, soglia sotto la quale non si entra in Cda; nella seconda ci sarebbe la quotazione che dovrebbe portare a una società con un azionariato diffuso alto, fino al 50%, in cui potrebbero entrare nuovi soci, con un'operazione di mercato, abbassando ulteriormente il peso della famiglia Benetton.Il comunicato di Palazzo Chigi
"Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha svolto un'informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l'Italia S.p.a. (Aspi), nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda. Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di Aspi due nuove proposte transattive, riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di Aspi e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei ministri ha ritenuto di avviare l'iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell'accordo transattivo". È quanto si legge nel comunicato di Palazzo Chigi."La proposta - si legge nel documento - prevede specifici punti qualificanti riguardo alla transazione e al futuro assetto societario del concessionario.
- misure compensative ad esclusivo carico di Aspi per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro;
- riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all'articolo 35 del decreto-legge "Milleproroghe" (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162);
- rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario;
- aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario;
- rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell'Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell'art. 35 del decreto-legge 'Milleproroghe';
- accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall'ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria.
Punti relativi all'assetto societario del concessionario.
In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e Aspi si sono impegnate a garantire:
- l'immediato passaggio del controllo di Aspi a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti - Cdp), attraverso: 1.la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di Cdp; 2.l'acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali;
-la cessione diretta di azioni Aspi a investitori istituzionali di gradimento di Cdp, con l'impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi;
- la scissione proporzionale di Atlantia, con l'uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di Aspi in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di Aspi, con conseguente aumento del flottante. In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l'intera partecipazione in Aspi, pari all'88%, a Cdp e a investitori istituzionali di suo gradimento".