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Data: 07/01/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

«Autostrade, bisogna fare di più» Caos e code in A14, il governatore Marsilio: «I pedaggi vanno abbassati direttamente» Modalità di rimborso farraginose e incomplete, protestano anche gli autotrasportatori

Marsilio: «Messe le basi per una riscossa vera dopo 4 anni di nulla. A14, ecco come riscuotere i rimborsi Gli autotrasportatori: «Non bastano»


L'AQUILA «Pentito? Uno si pente ogni giorno delle scelte che fa. C'è un vecchio proverbio, sempre valido: quando Dio ti vuole punire esaudisce i tuoi desideri». La mette sullo scherzo il governatore Marco Marsilio nel sintetizzare il primo (quasi) anno alla presidenza della Regione. «La vera difficoltà argomenta non è quella che pensate, ovvero la piccola bottega, ma il carico di responsabilità. Fare il presidente di Regione ti cambia la vita».
Presidente, in meglio o in peggio?
«Il massimo della responsabilità per un parlamentare è andare in aula e votare, protetto da un sistema di guarentigie costituzionali. Da presidente di Regione ci si spoglia di una situazione molto ovattata e si va in trincea, in prima linea».
Questo significa che in caso di voto anticipato tenterebbe di tornare in Parlamento?
«Assolutamente no».
Che anno è stato?
«Sono soddisfatto. Abbiamo superato gli obiettivi di spesa dei fondi europei, abbiamo accelerato sul masterplan che era rimasto finora un poster di belle intenzioni, abbiamo preso una Regione quasi ferma per 4 anni e la stiamo rimettendo in modo. Con il coinvolgimento di professionalità importanti, l'ultima è Claudio D'Amario (nuovo direttore della Sanità, ndr). Si sta creando un clima di fiducia per un rilancio vero».
Uno dei passaggi prossimi più imminenti è proprio quello sul riordino del sistema sanitario.
«Vediamo in quanto tempo riusciremo a far lavorare la commissione per scegliere i nuovi manager Asl di Teramo e Pescara. Intanto quelli che ci sono (Testa all'Aquila e Schael a Chieti, ndr) hanno già segnato positivamente delle differenze. Stiamo recuperando il debito che ci è stato lasciato, alla faccia delle chiacchiere, senza togliere niente ai servizi. Sugli ospedali il confronto con il tavolo di rientro è ancora aperto. Cercheremo di ottenere qualcosa in più rispetto a un passato in cui le risposte erano solo no e in cui si è fatto solo un mare di chiacchiere. Vedi l'edilizia sanitaria, su cui ci sono solo progetti fumosi e poco giustificabili. A gennaio affronteremo la questione Chieti».
E' soddisfatto del bilancio e di come si è arrivati all'approvazione?
«Molto. Per la prima volta da tanti anni abbiamo una manovra trasparente, credibile, cu cui il collegio dei revisori, scelto da un'altra maggioranza, ha dato parere positivo. Vale doppio. Quando sono arrivato un anno fa mancavano intere voci: andai al Marrucino e trovai un teatro terrorizzato dallo spettro della chiusura. Nel giro di sei mesi abbiamo erogato i fondi 2019 e messo in bilancio quelli del 2020. Tutte le istituzioni culturali oggi sanno quali sono le disponibilità in anticipo. E poi abbiamo messo in fondi per l'antincendio, per l'aeroporto, che ha superato le 700 mila presenze, per un masterplan bloccato da convenzioni non firmate o scritte male. Ci sono decine di milioni per le strade provinciali».
In queste settimane è esploso definitivamente il problema dei collegamenti, vedi il blocco dell'A14. Che si può fare?
«E' la questione principale. Sono stato già tre volte a Bruxelles a parlarne, già pensando alla revisione di Reti e Corridoi, in anticipo di un anno. Quasi quotidianamente sto interloquendo con il ministro e con Autostrade, ho tentato anche di parlare con il procuratore di Avellino, il 3 gennaio, ma era in ferie. Questo mi ha dato da pensare. Al ministero abbiamo fatto tante riunioni, per presentare alla Procura delle proposte per sbloccare l'A14. Il risultato è stato nullo, abbiamo dovuto mobilitare la Protezione civile e accontentarci di una procedura di rimborso farraginosa. Se vogliono fare un intervento sui pedaggi li abbassassero direttamente. Spero che da domani si facciano azioni più fattive».
Nei prossimi anni si libereranno 60-75 milioni di euro. Verranno usati per tagliare le tasse?
«E' uno dei temi che una speciale commissione affronterà. Ragioneremo in modo ampio, anche con il consiglio, su come meglio spenderli. Di fondo noi vogliamo alleggerire la pressione fiscale, ma ci sono anche altri temi, dal sociale alle opere pubbliche».
Sul piano politico la rappresentazione del Marsilio solo al comando e della dicotomia Fdi-Lega quanto è reale?
«L'immaginetta del Marsilio che decide solo è una favoletta stupida. Ho dato ai partiti tutto lo spazio che meritano, larghissimo. L'equilibrio complessivo, comunque, c'è».
Il tema del rimpasto di giunta, dunque, non è in agenda?
«Non lo è mai stato, non capisco perché se ne parli. La giunta sta lavorando bene, il solo termine rimpasto mi fa venire l'orticaria».
E' preoccupato per le tensioni che si registrano all'Aquila tra sindaco e Lega?
«Sì. Ho sempre lavorato per favorire dialogo e compattezza del centrodestra. L'Aquila ha bisogno di fare altri due anni e mezzo bene, la città sta rinascendo, ne siamo tutti testimoni, è merito di sindaco e maggioranza. Bisogna guardarsi negli occhi e superare le scaramucce».

A14, ecco come riscuotere i rimborsi Gli autotrasportatori: «Non bastano»

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