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Data: 24/10/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Autostrade amare. A24-A25, conto alla rovescia contro il salasso dei pedaggi. La deputata dem Pezzopane presenta due emendamenti per bloccare i rincari. Domani parte l’esame in commissione «Accelerare sul Pef, la politica è disattenta»

L'AQUILA Bloccare l'aumento dei pedaggi e, al contempo, risolvere il problema strutturalmente favorendo l'approvazione del Pef, il Piano economico-finanziario che ridefinirà i rapporti tra lo Stato e la società concessionaria, Strada dei Parchi. Agisce su questo doppio binario la deputata aquilana del Pd, Stefania Pezzopane, nella sua battaglia per evitare il salasso che attende gli utenti delle autostrade abruzzesi A24 e A25. Aumenti che, è vero, Strada dei Parchi annuncia per gennaio, ma che formalmente dovrebbe scattare fin dal 1 novembre. La vicenda è intricata: il Pef, dopo anni di gestazione e lungaggini interminabili, sembra ormai essere pronto anche perché è stato oggetto di due commissariamenti, ma non si conoscono ancora i dettagli, in modo particolare il maxi piano delle opere che dovrebbe superare i 5 miliardi. Quest'ultimo aspetto non è secondario: l'utenza, qualora si intervenga sull'ammodernamento delle tratte già esistenti, sarebbe costretta a subire ancora molti anni disagi. In ogni caso il Pef sembra ormai pronto, ma attende gli ultimi passaggi formali in quella che la Pezzopane ha definito «la stravagante disattenzione della politica».
Lunedì alla Camera saranno esaminati, in commissione Ambiente e Territorio, gli emendamenti presentati per bloccare, ha detto la Pezzopane, «questa mannaia che produrrebbe, secondo quanto annunciato da Strada dei Parchi in un luogo istituzionale, ovvero in commissione Ambiente, aumenti del 30 per cento. Una crescita spropositata, giustificata da i mancati adeguamenti degli anni passati. Obiettivamente un salasso inaccettabile da ogni punto di vista».
«La problematica - ha spiegato la Pezzopane in conferenza stampa - si collega alla mancata approvazione del Pef. Strumento fondamentale con cui si definiscono i rapporti con il concessionario. Il Pef è scaduto da anni: diversi governi e ministri si erano occupati dell'approvazione, senza riuscirci. Addirittura è stato commissariato. Recentemente, finalmente è stato consegnato il Pef al Ministro delle Infrastrutture, attendiamo l'esame da parte degli uffici. Più volte mi sono interfacciata con il ministero e il ministro per sollecitare l'esame».
Pezzopane ha ribadito che A24 e A25 infrastrutture essenziali. Al momento trasformate in «una gincana insopportabile, a stento si arriva ad avere una velocità dignitosa e comunque non certo da autostrada. Gli utenti sono sottoposti a vessazioni continue».
I CANTIERISono già pronti 3 miliardi per fare i lavori. Il concessionario deve aggiungerne altri 2. «Somma enorme di risorse pubbliche - ha detto la Pezzopane - che si potrebbe scaricare sulle autostrade. La disattenzione della politica è stravagante. Non abbiamo il problema di reperire le risorse, ma non si utilizzano. Ora serve una svolta». Domani in commissione verranno esaminati gli emendamenti. «Ho tentato la strada nel decreto Infrastrutture - ha detto la deputata -. Due emendamenti: uno generale che blocca gli aumenti delle tariffe per tutto il tempo necessario all'approvazione del Pef. Non do una data, ma solo il riferimento ai Pef. Un altro, il secondo, specifico su A24 e A25 che ho prodotto perché il blocco delle tariffe si definì con emendamento al decreto Sisma, a ottobre 2019, fino al prossimo 31 ottobre. Mi sono preoccupata di coprire anche questi mesi. È vero che il gestore ha annunciato gli aumenti dal primo gennaio, ma volevo tutelare tutti da eventuali cause, procedure e quant'altro. Mi auguro che il governo affronti il problema, altrimenti se ne dovrà fare nella legge di Bilancio. Entro poche settimane la questione va definita».
I NODI Perché il Pef fa tanta fatica a vedere la luce? Per la Pezzopane «va trovato l'equilibrio tra la parte pubblica e quella. Peraltro il commissario, nominato dal Consiglio di Stato, chiamato in audizione, ha giustificato l'assenza dicendo che prima dovrà rispondere al soggetto che lo ha nominato».
Per giovedì prossimo sindaci e amministratori stanno organizzando una manifestazione davanti al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per dire no all'aumento dei pedaggi.


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