Non piace alla Cgil il progetto di riqualificazione dell'autostazione di piazzale San Francesco a Teramo, recentemente presentato nella sede comunale dal sindaco Gianguido D'Alberto e dalla Tua, l'azienda unica di trasporti abruzzese, soggetto attuatore dell'opera. Il sindacato di categoria dei trasporti Filt Cgil lamenta di non essere stato minimamente coinvolto nella discussione che ha portato alla realizzazione del progetto. «Un progetto che così come prospettato porta con sé delle problematiche a nostro avviso da tenere in considerazione e magari correggere ancor prima di dare corso ai lavori sottolinea il segretario provinciale Maurizio De Iuliis -. Al professionista a cui è stato affidato il progetto, per esempio, sono stati indicati il numero di autobus che giornalmente vi transitano, i volumi, le direttrici di traffico, le fermate prima e dopo del Terminal bus?». I dubbi per i sindacati permangono sul circuito di uscita e ingresso degli autobus in quanto con il nuovo progetto si entrerà di fronte alla stazione di servizio ma poi si uscirà in direzione Circonvallazione Ragusa, percorrendola interamente fino alla rotatoria di Ponte San Gabriele, per poi tornare di nuovo verso l'Autostazione e riprendere le attuali direzioni di Ponte S. Francesco e Tribunale. «Decisione bizzarra e assurda sottolinea ancora il sindacato -. Se così fosse, si tratterebbe di una straordinaria svista e di un clamoroso errore, che porterà innumerevoli problemi nella circolazione stradale di Circonvallazione Ragusa, centinaia di autobus che transiteranno quotidianamente, con aumento di inquinamento acustico e ambientale e incrementi dei tempi di percorrenza dei Bus. Ricordiamo per la cronaca che in passato, giustamente, alla società Arpa/Tua fu imposto di ridurre al minimo il numero di autobus che transitavano in Circonvallazione Ragusa per gli evidenti problemi che causava l'elevato traffico». Il sindacato ha intenzione di sollecitare un incontro con Comune e Tua e che venga scongiurata tale soluzione. «Non vorremmo che un progetto importantissimo si rivelasse sbagliato con operatori, studenti e pendolari a pagarne le conseguenze. Sollecitiamo le istituzioni in causa ad una riflessione e chiediamo, come parti sociali, di essere coinvolti nella discussione sul tema», conclude il Segretario.