Una discussione nata per futili motivi, sfociata in una vera e propria aggressione. A denunciarlo è Pasquale Romano della segreteria della Federazione Autonoma Italiana Sindacale Autoferrontravieri (Faisa-Cisal). La vittima è un autista della società vastese Autoservizi Cerella ed è avvenuta martedì mattina presto nel parcheggio della Sevel di Atessa. Secondo quanto raccontato dal lavoratore, anch'egli di Vasto, l'alterco sarebbe iniziato con due operai della fabbrica che in Val di Sangro produce i Fiat Ducato per il posto occupato durante la discesa dei lavoratori. I due pretendevano che lo spiazzo usato fosse lasciato libero per il pullman a due piani di un'altra ditta di trasporto di San Salvo (probabilmente la stessa con la quale avevano raggiunto il posto di lavoro). Dalle rimostranze verbali si è rapidamente passati alle mani e l'autista ha riportato lesioni per le quali sono state necessarie le cure del pronto soccorso di Vasto dove si è recato autonomamente. Qui è stato dimesso in tarda mattinata con una prognosi di sei giorni. L'episodio ha suscitato sgomento e, soprattutto, rinfocolato le richieste dei rappresentanti dei lavoratori che da tempo chiedono che sia garantita la sicurezza del personale delle ditte di trasporto, in particolare degli autisti degli bus. Le organizzazioni sindacali solo quale giorno fa avevano scritto al prefetto di Chieti, Giacomo Barbato, per denunciare le situazioni di scarsa sicurezza nei luoghi di partenza dei pullman «con un'utenza che, purtroppo, sarà anche esasperata, ma che non può prendersela con chi compie il suo dovere» evidenzia Romano. Quello di martedì mattina d'altronde è solo l'ultimo episodio di minacce e aggressioni anche fisiche ai danni di chi guida gli autobus. L'anno scorso, ad esempio, nel mese di agosto, un 37enne ha aggredito l'autista della linea urbana per la stazione di Vasto e i carabinieri che erano intervenuti e che poi lo hanno arrestato. «Ribadiamo quanto già dichiarato al prefetto. Chiediamo maggiori controlli da parte della pubblica sicurezza per creare i presupposti per tutelare un'utenza che usufruisce regolarmente del trasporto regionale e degli autoferrotranvieri impiegati. Questo episodio non deve passare inosservato».