PESCARA E' forse scongiurato l'aumento delle tariffe autostradali sulla A24 e A25 che sarebbe dovuto scattare il 30 novembre prossimo (poco più di una settimana). Solo una indiscrezione, al momento, in attesa di saperne di più dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dalla società concessionaria Strada dei parchi, che continuano a dialogare per sbloccare la situazione. Ieri a Roma c'è stato un nuovo incontro tra i rappresentanti del Gruppo Toto e i funzionari del Mit , mentre i sindaci di Lazio e Abruzzo si sono rifatti vivi con una lettera aperta al ministro Paola De Micheli che porta la firma dei rappresentanti di 104 Comuni, quelli che vivono con maggiore preoccupazione l'annunciata impennata dei ticket a fine mese: +20%, a cui andrebbero ad aggiungersi i rincari quasi automatici che scattano ogni anno alla mezzanotte del 31 dicembre. Se le cose dovessero andare così, sulla tratta Pescara-Roma l'aumento tariffario per i veicoli sarebbe di circa 4 euro, portando il costo del tragitto a circa 25 euro, considerato che oggi la tariffa per affrontare lo stesso percorso supera i 21 euro. Pericolo da scongiurare per i 104 sindaci di Lazio e Abruzzo che con in testa quello di Carsoli, Velia Nazzarro sono tornati a chiedere un nuovo incontro con il ministro dopo avere ricordato l'impegno che la stessa De Micheli aveva assunto nel precedente incontro del 21 ottobre scorso. Vicenda tutta racchiusa nella mancata approvazione del Pef, il Piano economico finanziario presentato da Strada dei parchi e osservato dalla competente Commissione europea che sul documento ha chiesto una serie di chiarimenti al ministero. Osservazioni alle quali il Mit si era impegnato a rispondere in tempi brevi, sempre secondo quanto dichiarato dal ministro De Micheli il 21 ottobre scorso. Ora la scadenza del 30 novembre è praticamente dietro l'angolo, ma nessuna della parti in causa sembra intenzionata a forzare la mano. L'impressione è che si vada a una nuova proroga per scongiurare gli aumenti delle tariffe annunciati per fine mese dalla concessionaria. Dal canto suo la società del gruppo Toto ricorda che il Pef è legato a una legge del 2012 che impone sia al ministero che al gestore la messa in sicurezza della A14 e A25, in ragione della sismicità dei territori attraversati dalle due infrastrutture viarie. Da allora - ricordano ancora dalla Holding Toto - si sono registrati almeno cinque terremoti di una certa entità, ma su quel piano finanziario non è stato ancora messo nero su bianco mentre gli aumenti congelati delle tariffe autostradali sarebbero già saliti a tre dal 2017 a oggi.