Data: 24/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Aule piccole e trasporto alunni. Il Comune affronta i primi nodi Francavilla, dopo le lamentele delle mamme sopralluogo del sindaco alla scuola dell'infanzia Alento
Servizio bus con fermata all'istituto privato, no del Comune: «Così snaturiamo il servizio pubblico» FRANCAVILLA AL MARE Mamme che chiedono servizi migliori per i propri figli e amministratori pubblici che intervengono con sopralluoghi e dinieghi. Due i casi che hanno impegnato in questi giorni gli amministratori di Francavilla al Mare: la "protesta delle aule" alla scuola dell'infanzia Alento, in via Monte Amaro, e la "protesta del pullmino" per il trasporto pubblico di alcuni alunni che frequentano la media Masci con fermata davanti alla scuola paritaria Cesare Caso. Ieri mattina il sindaco Antonio Luciani è andato a verificare quanto lamentato dalle madri, sulla distribuzione di alcune classi ritenute piccole per il numero di alunni che le occupano. «La scelta delle aule non è di competenza del Comune ma del dirigente scolastico», ha specificato il sindaco «ma se ci sono lavori da fare per qualche miglioria allora la competenza diventa nostra».L'altro problema riguarda il trasporto scolastico che, come segnalato da Emiliana Congiu, madre di un bambino che ora frequenta la scuola media di via Zara e che parla a nome di altre tre madri che vorrebbero praticamente far continuare il tempo pieno dei loro figli nella scuola privata delle suore "Cesare Caso", in contrada Cetti. «A gennaio scorso», racconta la madre «all'apertura delle iscrizioni alle scuole ci informammo sulla possibilità di far portare i nostri ragazzi alla Cesare Caso, e ci venne risposto che l'importante era che il bus non si allontanasse dal percorso. Quindi non abbiamo iscritto i nostri figli alla Michetti, ma alla Masci. Le nostre iscrizioni sono state regolarmente registrate e per mesi non abbiamo saputo nulla, fino al primo giorno di scuola, quando per scrupolo vado in Comune a chiedere quale fosse il punto di raccolta per gli alunni che devono andare alla Cesare Caso. E lì scopro che il percorso non era stato autorizzato per via del regolamento, che non autorizza il trasporto in scuole private. A parte che nel regolamento non si parla di questo diniego, ma quando volete avvisarci?».Alle madri della Masci ha risposto il vice sindaco con delega alla scuola Francesca Buttari: «A parte che è la ditta stessa che non accetta di fare percorsi diversi da quello che dev'essere casa-scuola-casa, ma si tratta di un altro tipo di servizio, che si può svolgere privatamente», spiega la Buttari. «Se il Comune avesse le risorse si potrebbe anche pensare a un servizio del genere per alleviare alle famiglie i disagi connessi alla fine del tempo pieno. Ci sono passata anche io», sottolinea la vicesindaco «ma ho dovuto rimediare con la nonna o con una signora». Anche secondo il sindaco Luciani, adottare questo metodo vorrebbe dire «aprire uno spiraglio che snaturerebbe il servizio, perchè a quel punto si potrebbe chiedere di lasciare i bambini alla scuola di calcio, al circolo tennis o davanti alla piscina. E questo non è possibile».
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