ROMA L'incertezza che ancora regna su Autostrade per l'Italia, a oltre un anno dal crollo del ponte di Genova, fa saltare l'acconto sul dividendo per gli azionisti della controllante Atlantia. Il consiglio di amministrazione della holding della famiglia Benetton, riunitosi ieri anche per approvare i risultati dei primi 9 mesi, ha deciso di non procedere alla distribuzione dell'acconto-dividendo per il 2019 per il protrarsi della situazione legata alla concessione della controllata autostradale e per la conseguente decisione del board della stessa Aspi di non distribuire l'acconto sulla cedola.
LE CAUSE Nonostante le nubi, legate anche alla stretta sugli ammortamenti per le concessionarie autostradali previste dalla manovra, Autostrade per l'Italia sta portando avanti un piano aggiuntivo di manutenzione di ponti e viadotti di tutta la rete nazionale, che vale 360 milioni di euro e genererà oltre 350 interventi. Diversi interventi sono già stati attuati e in corso nel 2019, altri saranno progressivamente avviati secondo una programmazione già stabilita.
Atlantia, il cui titolo ieri ha chiuso a 22,8 euro (+0,8%), ha archiviato i primi 9 mesi del 2019 con un utile di pertinenza in crescita del 79% a 1,312 miliardi: una variazione positiva di oltre mezzo miliardo dai 733 milioni di euro del periodo gennaio-settembre 2018, che invece risentivano dell'accantonamento degli oneri conseguenti al crollo del ponte Morandi. Il margine operativo lordo sale dell'1% a 5,6 miliardi e i ricavi operativi segnano un +4% a quota 8,8 miliardi. Gli investimenti operativi dei primi 9 mesi ammontano a 1,2 miliardi. Risultati in crescita tra gennaio e settembre anche per il traffico, sia sulle autostrade (in Italia +0,5%, in Spagna +4,7%; lieve calo in Francia, mentre l'incremento è di circa il 4% in Cile e Brasile), sia per i passeggeri negli aeroporti (+1,7% per Aeroporti di Roma e +5,1% per lo scalo di Nizza). In particolare, il traffico nelle concessionarie estere del gruppo dei Benetton, in termini di chilometri percorsi, è cresciuto del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2018, facendo registrare ricavi operativi per 523 milioni di euro, in aumento del 12%. Positiva anche la performance della controllata Abertis, sia dal punto di vista della crescita di traffico (+2,1%) che dei ricavi operativi (+2,9%). Ai risultati dell'anno contribuirà anche il consolidamento per l'intero esercizio dei conti del gruppo spagnolo.
Numeri in crescita, dunque, che permettono ad Atlantia di prevedere per il 2019 un «andamento complessivamente positivo», fermo restando l'impatto sui risultati a fine esercizio che potrebbero essere determinati dalle fluttuazioni dei tassi di cambio, di interesse e da eventuali discontinuità nell'operatività di Alitalia (nella cui operazione Atlantia è coinvolta dal 15 luglio scorso). Restano invece pendenti i «potenziali rischi» derivanti dalla procedura avviata dal ministero delle Infrastrutture sulla contestazione di presunto grave inadempimento in relazione alla tragedia di Genova. Ma il governo sembra aver ormai accantonato definitivamente l'ipotesi di procedere a una revoca unilaterale della concessione, avviando invece un iter di revisione concordata.