Il trend è preoccupante: in tre anni, il numero di corse perse dai mezzi di superficie dell'Atac - bus, filobus e tram - è in costante aumento. Paragonando il rapporto di servizio mensile dell'Atac di luglio 2019 (l'ultimo pubblicato sul sito dell'azienda di via Prenestina) con quelli dello stesso periodo degli anni precedenti, si nota un costante peggioramento della situazione. A luglio del 2016 i mezzi di superficie della municipalizzata avevano perso 1.223.483 chilometri-vettura in meno rispetto agli 8.087.252 previsti dal contratto di servizio, pari al 15,13 per cento del totale: in pratica era saltata poco meno di una corsa su sei.
IL TREND La percentuale del mancato servizio è costantemente aumentata negli anni successivi. A luglio del 2017 sono saltati 1.529.304 chilometri-vettura (meno 19,05 per cento), un anno dopo ne sono mancati 1.610.698 chilometri (meno 19,90 per cento), quest'anno ne sono mancati all'appello ben 1.737.514, con uno scostamento del 21,23 per cento in meno rispetto al servizio programmato: insomma, più di una corsa su cinque non è stata effettuata, con evidenti disagi per un'utenza che negli ultimi tempi sta progressivamente abbandonando il trasporto pubblico in favore del mezzo privato. Nel dettaglio, la gran parte della perdita è ovviamente addebitabile agli autobus, che a luglio hanno percorso complessivamente 1.529.504 chilometri in meno del previsto, a cui vanno aggiunti i 43.011 chilometri persi dai bus elettrici, da poco tornati in servizio nella Capitale. Il resto del servizio mancato è diviso tra filobus (meno 85.630 chilometri) e tram (meno 79.368).
I DANNI La riduzione del servizio, oltre a danneggiare i cittadini, provoca anche ricadute economiche negative sull'Atac, impegnata nella procedura di concordato per evitare il fallimento. Secondo i dati ufficiali della municipalizzata, messi insieme dal blogger Mercurio Viaggiatore, nei primi sette mesi del 2019 l'azienda ha messo insieme 42 milioni di euro di perdite per mancata produzione. Effetto di quattromila corse saltate ogni giorno, 17 in media per ogni linea di bus e tram della Città eterna. Il contratto di servizio col Campidoglio prevede infatti che l'azienda dei trasporti assicuri un certo numero di chilometri ogni anno sui suoi mezzi.
IL REPORT Lea tendenza negativa è confermata anche dai bilanci consuntivi. Secondo l'ultimo report dell'Agenzia di controllo della qualità dei servizi pubblici di Roma Capitale, le corse soppresse nel trasporto di superficie gestito da Atac sono state più di 1 milione 650 mila nel 2018 (oltre 4.380 perse in media al giorno), con incremento di circa il 27 per cento rispetto all'anno precedente e più del doppio dal 2014. E quest'anno tutto fa pensare che il conto finale sarà ancora peggiore. L'annullamento delle corse è avvenuto nel 45 per cento dei casi, rileva ancora l'Agenzia, per «guasti alle vetture» e nella restante percentuale per cause che includono principalmente l'indisponibilità dei mezzi. Anche l'altro gestore, Roma Tpl, ha riportato risultati poco lusinghieri, con un numero di corse perse nel 2018 superiore di oltre sei volte al 2014.
Ora sparano ai bus un'altra aggressione su una linea a rischio
Via Candoni, ore 17.30: una vettura dell'Atac linea 719 viene colpita a raffica probabilmente da diversi piombini che frantumano per intero tutte le vetrate. A bordo la gente inizia a urlare, l'autista blocca all'istante il mezzo e chiama i soccorsi. Per fortuna, oltre allo spavento qualcuno dirà «sembrava che ci sparassero contro» nessuno resterà ferito. Si è consumato così ieri pomeriggio l'ultimo atto vandalico contro un bus della municipalizzata dei trasporti preso di mira da una o forse più persone a 40 metri dall'ingresso principale dal campo nomade.
LA DINAMICA L'autista filma tutto e posta su Facebook il lascito di quest'ultimo episodio il 66esimo da inizio del 2019 e chiede «solidarietà» da parte della sindaca Virginia Raggi ma anche interventi per garantire una maggiore sicurezza. Gli stessi interventi che dall'escalation partita a settembre erano stati annunciati dall'amministrazione e dalle forze dell'ordine senza però trovare riscontri reali. Gli agenti di polizia del commissariato San Paolo e quelli della Scientifica, intervenuti sul posto, escluderanno in serata che ad esplodere i colpi sia stata una pistola: non sono stati rinvenuti bossoli od ogive né sul mezzo né nelle immediate vicinanze ma le analisi non sono chiuse; oggi sarà condotto un nuovo sopralluogo più ampio per rintracciare qualche prova utile. I poliziotti credono che il veicolo sia stato colpito da un'arma ad aria compressa o da una fionda con delle biglie anche se né l'autista né l'agente della polizia locale, fermo davanti al campo, hanno notato persone che fuggivano. Sull'autobus al momento dell'aggressione c'erano una quindicina di persone, soprattutto nomadi che erano appena saliti a bordo e che si sono dileguati non appena il mezzo ha arrestato la corsa. Meno di una settimana fa un altro bus dell'Atac a ponte Casilino fu vandalizzato da un libanese di 24 anni che durante la corsa, sradicando un bracciolo, distrusse vetri e sedili. E ora i sindacati sono sul piede di guerra anche perché da settembre a oggi si è verificato un episodio a settimana soprattutto ai danni di vetture che coprono le cosiddette linee a rischio una dozzina perché attraversano o lambiscono territori problematici di periferia. «Quanto accaduto chiosa Daniel Di Martino, segretario provinciale Roma Slm Fast-Confsal dimostra che nonostante le rassicurazioni avute anche dalla Prefettura, la situazione è rimasta la stessa». I sindacati confederali sono invece pronti a riunirsi lunedì, anche in vista dello sciopero del 25 ottobre, «Per fare il punto sulle lecite richieste da sottoporre nuovamente al Campidoglio spiega Marino Masucci, segretario regionale Fit-Cisl dopo che erano state promesse misure certe a difesa dei mezzi, degli autisti e dei passeggeri».