Data: 26/04/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Atac, non possiamo garantire le distanze: obbligo mascherine. L'Azienda: impossibile controllare il rispetto degli spazi tra i passeggeri. Regione: pronti all'ordinanza su protezioni
«Controllare le distanze di sicurezza così è impossibile. L'unica via è l'obbligo di mascherina». Parola di Atac. Dopo i primi test sui mezzi pubblici di Roma, nell'ultimo video-vertice con il Campidoglio e la Regione Lazio per capire come stravolgere in corsa i trasporti pubblici in tempo per l'inizio della fase 2, la municipalizzata ha messo a verbale che non potranno essere i suoi controllori (o altri dipendenti riconvertiti) a gestire e sorvegliare un flusso d'utenza che fa registrare di media 2,4 milioni di spostamenti al giorno. La sperimentazione partita il 24 aprile - e che per ora si è concentrata solo su un numero limitato di linee di superficie e in 3-4 stazioni della metro - permette l'accesso sul bus di 20 passeggeri (rispetto a una capienza di 80-100 posti) e di 130 utenti sulla metropolitana, dove ciascun treno può ospitare 1.208 persone. Il risultato dei test è stato quello che nel quartier generale di Atac in via Prenestina si aspettavano un po' tutti: attese alle fermate che si moltiplicano fino a quattro volte il normale, rischio sovraffollamento nei pre-accessi alle banchine delle stazioni. Con questo schema, dal 4 maggio in poi i trasporti pubblici rischiano di non reggere l'impatto della riapertura. |
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