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Data: 03/01/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Atac, 600 autisti in isolamento: linee a rischio stop. Impennata di contagi tra i conducenti: 600 fermi per malattia o contatti diretti. La municipalizzata ha multato più di 160 dipendenti con Green pass falsi

Il Comune chiede aiuto ai privati: gestiranno cento linee in periferia


In Atac quasi un decimo degli autisti è stato costretto a marcare visita. Poco più di 450 sono quelli in quarantena perché entrati a contatto con un positivo e oltre 150 invece sono stati contagiati dal Covid. Un numero consistente, ma che secondo via Prenestina è destinato a salire a breve, con la riapertura delle scuole. E tanto basta per temere, anzi per scommettere, su un taglio alle corse per mancanza di personale, costretto a restare a casa per la pandemia.
I circa 600 dipendenti bloccati dal Covid (sia i contagiati sia quelli in isolamento) al momento hanno finito più che altro per ampliare il fardello quotidiano dell'assenteismo in azienda, ma il loro stato di salute non ha avuto un grande impatto sul servizio: sono state pochissime, e tutte sui mezzi di superficie, finora le corse saltate per mancanza di personale. Ma in via Prenestina, come detto, sono convinti che la situazione sia destinata a cambiare, anzi a peggiorare a breve. Cioè già a fine settimana quando riapriranno le prime scuole.
A quel punto anche la municipalizzata romana potrebbe trovarsi nello stesso scenario registrato nelle ultime ore a Napoli o a Firenze, con il 20 per cento delle corse che hanno subito cancellazioni. Mentre oggi il numero degli addetti in isolamento nella municipalizzata è inferiore al 30 per cento rispetto alla media del Lazio.
Spiega un dirigente dell'azienda: «Da venerdì prossimo, quando riapriranno le prime scuole dopo le feste, non temiamo soltanto problemi organizzativi per l'aumento delle corse (sono circa 1.500 quelle introdotte in più da settembre scorso, ndr) necessarie a ridurre i rischi da Covid e gli assembramenti a bordo. Quello che ci spaventa è la crescita dei contatti tra i nostri autisti e anche i ragazzi, con il virus che circolerà ancora più velocemente di quanto non sta facendo ora». Di conseguenza, finirà «a breve, con il ritorno a scuola dei ragazzi, questa situazione di calma piatta che ci ha permesso di poter gestire in questa fase il numero dei contagiati e dei isolati, senza assistere a grosse ripercussioni sul servizio».
LA CATENELLA In Atac oltre 160 dipendenti sono stati già sanzionati dall'azienda perché hanno presentato un Green pass falsificato. È probabile che il numero complessivo dei No vax possa essere anche il quadruplo, anche se è impossibile al momento per Atac sapere chi si sia immunizzato e chi no. In quest'ottica si fanno pressioni sul Comune per sbloccare la stabilizzazione dei circa 200 guidatori, non ancora richiamati. Poi, proprio per garantire una maggiore sicurezza a bordo alle maestranze, la municipalizzata ha fatto un deciso passo indietro sulla decisione di eliminare la catenella che separa il posto di guida dal resto degli altri passeggeri. I quali, oggi, possono salire a bordo soltanto indossando la mascherina Ffp2. Allo stesso modo è stato fatto dietro front anche sul ripristino dell'accesso dei viaggiatori dalle porte anteriori. Alla base di questa scelta le tante pressioni dei sindacati confederali, che avviando le procedure per indire uno sciopero dei trasporto avevano lamentato il «mancato controllo a garanzia della capienza dell'80 per cento dei passeggeri nelle metropolitane, tram e bus» e la difficoltà di mantenere «la distanza minima di almeno un metro tra gli stessi passeggeri e il posto guida, come disposto nell'ordinanza del ministero della Salute di concerto con il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità».

Il Comune chiede aiuto ai privati: gestiranno cento linee in periferia

Cento linee periferiche da affidare ai privati, divise in due lotti (est e ovest), per rilanciare il trasporto pubblico della Capitale anche nelle aree più lontane dal centro storico. Quelle, insomma, in cui i disservizi sono più frequenti, con forti disagi per i cittadini che usano gli autobus per spostarsi in città: tra offerta insufficiente, scarsa puntualità e, soprattutto nelle ore serali, problemi di sicurezza per conducenti e passeggeri. Dopo un iter lungo e tortuoso - che ultimamente si è andato a incagliare anche contro i ricorsi al Tar - il Campidoglio è pronto a dare il via libera al bando per individuare due nuove ditte che si incaricheranno di fornire circa 30 milioni di vetture/chilometro di servizio alla città, alleggerendo il carico per l'Atac.
L'ITER Per questo mese è atteso il nulla osta da parte dei giudici amministrativi, che a novembre si sono presi un paio di mesi per emettere il verdetto definitivo. Ciò dopo l'ultimo stop del Tar che, nel 2019, aveva bocciato un bando perché «imponeva una forte limitazione alla libertà imprenditoriale», contestando tra l'altro l'obbligo per l'azienda vincitrice (previsto dal precedente capitolato d'appalto) di acquistare i mezzi dall'attuale gestore: una cifra complessiva pari a 60,9 milioni per 442 autobus, circa 138 mila euro ciascuno. Ma ora, dopo le ultime battaglie legali, «si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel», commentano da Palazzo Senatorio, dove si confida di chiudere tutto l'iter nel giro di qualche mese, dopo anni di attesa.
LA GARA Il valore complessivo dell'appalto è di quasi un miliardo di euro per i prossimi otto anni. Per un totale di cento linee di autobus da mettere in strada - 50 per ciascun lotto, con il divieto per la stessa azienda di aggiudicarseli entrambi - che equivalgono a circa un quinto dell'offerta trasporto pubblico locale della Città eterna. I bus dovranno essere almeno Euro 5 e l'età media della flotta non dovrà superare i 9 anni. Non c'è più l'obbligo di acquisizione dell'intero parco mezzi del gestore uscente, ma resta comunque possibile per i subentranti acquisire in parte o in toto la flotta esistente. Entro la fine del contratto, l'80 per cento dei mezzi dovrà essere dotato di cabina di sicurezza e di contapasseggeri che trasmetta in tempo reale il numero di utenti a bordo: un dispositivo molto utile, non solo in periodi di pandemia.
LE NORME È stata poi inserita la clausola sociale, che comprende l'assorbimento dei lavoratori attualmente impegnati per Roma Tpl. Il bando prevede anche una serie di attività volte al miglioramento del servizio: l'installazione di nuove pensiline, il controllo biglietti da parte del conducente, la vendita dei biglietti a bordo dei mezzi (con prezzo maggiorato rispetto a chi li acquista prima di mettersi in viaggio), il controllo e la sorveglianza delle corsie protette e riservate. Il nuovo capitolato prevede penali progressive: più il servizio si degrada e più alte saranno le multe a carico dei gestori.
LA STRATEGIA Secondo il Campidoglio non aumenterebbe il volume di trasporto totale affidato ai privati: «circa 30 milioni di vetture/chilometro, come già svolto in precedenza». Ma il piano prevede un graduale potenziamento della rete extra-Atac, anche per rafforzare i nodi di scambio periferici con ferrovie e metropolitane e ridurre l'impatto del trasporto privato sulla mobilità cittadina. Non sarà una partita facile: il primo contratto tra l'amministrazione comunale e il consorzio Roma Tpl, stipulato nel 2010, è scaduto il 31 maggio 2018. Da allora per il trasporto pubblico periferico si procede da una proroga all'altra, tramite affidamenti diretti, dal valore di 123 milioni l'anno. Il Comune ora vuole fare presto, con l'obiettivo di segnare una chiara discontinuità rispetto al passato e di riorganizzare il trasporto pubblico locale in tempo per il «ritorno alla normalità» post-Covid.


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