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Data: 10/04/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Atac, 110 milioni di euro per salvare l'azienda dopo il taglio delle corse. I fondi del governo per evitare il fallimento. E da Comune e Regione contributi in arrivo per finanziare la Cig dei dipendenti

IL PIANO Non saranno i 200 milioni di euro chiesti dal presidente Paolo Simioni per salvare l'azienda (e garantire il rispetto delle scadenze del concordato). Ma nelle prossime settimane su Atac dovrebbero piovere oltre 110 milioni di euro per tamponare la crisi scatenata dall'emergenza coronavirus. Per la precisione, sono 48 milioni di anticipo delle rate di maggio e giugno, presi dai 240 milioni totali che per il 2020 la Regione Lazio stanzierà al Campiodoglio per il trasporto pubblico capitolino; altri 20 milioni la giunta Zingaretti li inietterà come contributo per irrobustire i sussidi ai 4mila dipendenti messi in solidarietà. Ma, soprattutto, si guarda a ulteriori 44 milioni di euro che il governo centrale dovrebbe liberare come risarcimento per la mancata bigliettazione, crollato dopo la chiusura di negozi e uffici. Voce questa che nel bilancio per il 2020 di Atac peserà per circa 25 milioni al mese.Il condizionale è d'obbligo, perché molto dipenderà dalle trattative in corso tra il governo e la Conferenza delle Regioni, che in ultimo documento ha chiesto al ministero dei Trasporti un fondo straordinario da 600 milioni di euro per aiutare tutte le municipalizzate, che hanno visto crollare i passeggeri da quando sono iniziati il lock-down e la riduzione degli orari di esercizio. Al momento, l'unica certezza è che in una serie di incontri preliminari i funzionari del Lazio hanno garantito a quelli di Roma che faranno la loro parte per aiutare Atac e destinare il grosso delle risorse raccolte all'aziende.Primo passaggio in quest'operazione riguarda l'anticipo di due mensilità dei 240 milioni complessivi che la Regione, attingendo in parte dal fondo nazionale per il Tpl, destina alle attività di trasporto locale (quindi bus, tram e metro) della Capitale. A breve, quindi, dagli uffici di via Cristoforo Colombo arriverà un mandato di pagamento da 48 milioni (il Comune spera di più) diretto a Palazzo Senatorio. Che, poi, li girerà alla municipalizzata. Sempre la Regione si è detta disponibile con il Campidoglio a partecipare all'integrazione salariale dei 4mila dipendenti messi in solidarietà, visto che il fondo bilaterale di categoria copre soltanto l'80 per cento dell'ammortizzatore sociale. Infine, ma più importanti per i conti di via Prenestina, ci sono le risorse straordinarie che i governatori chiedono al Mit per evitare il fallimento delle aziende di trasporto. Sarebbe stato già calcolato che a fronte di 600 milioni stanziati a livello nazionale, 62 milioni andrebbero al Lazio e di questi 44 milioni al vettore guidato da Simioni. Ma anche su questo fronte Palazzo Senatorio spera di strappare di più. Intanto, il Comune è pronto a riconoscere tutti i fondi previsti nel contratto di servizio, anche per i chilometri non effettuati. In quest'ottica c'è un emendamento del Pd al Cura Italia, che ha stabilito che non potranno essere ridotti i compensi alle aziende del Tpl già accordati.
CONCORDATO In totale Atac dovrebbe ottenere 110 milioni di euro, che sono però la metà di quanto sarebbe necessario, secondo il management, per salvare l'azienda e permetterle anche di rispettare le scadenze del concordato. Su questo fronte, continua a girare l'ipotesi di chiedere al tribunale uno slittamento dei termini, soprattutto sulla parte dei crediti da riconoscere ai fornitori. Intanto mercoledì in Comune, al Dipartimento mobilità, c'è stata la prima riunione per discutere della Fase 2, dopo il lock-down, del trasporto pubblico. La linea, a differenza dei tempi, sembra già tracciata: più mezzi, allungamento del servizio dopo le 21, ma soprattutto obbligo di mascherine per i passeggeri e contapersone facendo salire a bordo soltanto chi ha un posto seduto. Oggi è previsto in secondo round in Comune con la prima linea di Atac, che già giorni stanno studiando strategie per essere pronti, quando il governo ridurre le restrizioni imposte con i provvedimenti di contingentamento

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