Data: 05/09/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Assoturismo: «Potenziare aeroporto e ferrovia o per le imprese sarà crisi» Appello del presidente Gianluca Grimi dopo i numeri non esaltanti dell'estate
GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RETE8 - GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA TVSEI - GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA LAQTV BILANCIO DI STAGIONE - «I risultati di questa stagione, ancora da consolidare, indicano una situazione ormai chiara: la domanda interna non basta più al turismo, il calo dei consumi e la minore capacità di spesa delle famiglie abruzzesi riducono di molto i margini delle imprese turistiche. Ecco perché la stabilità dei collegamenti aerei e ferroviari con i mercati più prosperi è assolutamente vitale per il nostro settore». Assoturismo Confesercenti (federazione che riunisce le sigle di albergatori, pubblici esercizi, stabilimenti balneari, guide, turismo esperienziale e altri settori turistici) ha atteso la fine dell'estate per mettere il dito nella piaga con le dichiarazioni del presidente Gianluca Grimi: la carenza infrastrutturale nell'ambito dei trasporti penalizza oltre misura l'Abruzzo, non in grado secondo Grimi di intercettare a sufficienza flussi turistici dall'Italia e dall'estero. E se a questo limite si aggiunge la ridotta disponibilità di spesa delle famiglie italiane, il bilancio della stagione presenta luci e ombre. Dati e considerazioni in qualche misura sorprendenti dal momento che l'Aeroporto d'Abruzzo si accinge a segnare un'estate se non anche un'annata positiva per l'incoming.
TAGLIO DEI VOLI - «E' una questione di prospettiva - ha puntualizzato il presidente di Assoturismo -. Gli addetti ai lavori sono già proiettati verso l'anno che verrà e la riduzione di voli annunciata da Ryanair per Torino, Bergamo e anche Londra, sommata alla perdita del Pescara-Linate con Ita, fa risuonare già adesso un campanello d'allarme per gli operatori del turismo in Abruzzo che stanno programmando adesso la prossima stagione. Se in questo scenario inseriamo la ridotta frequenza delle fermate dei treni ad alta velocità in Abruzzo - è l'analisi di Grimi - si aprono scenari inquietanti per il futuro del turismo, che ha bisogno come il pane di rendere il territorio facilmente raggiungibile dai mercati con più alta capacità di spesa». Lo stesso Grimi, guardando avanti, mette in guardia la Regione Abruzzo da un altro rischio legato ancora al fronte ferroviario: presto si potrà andare in treno da Milano a Bari con l'alta velocità, ha osservato, grazie al passante ferroviario Bari-Napoli che taglierebbe fuori la dorsale adriatica. Non ultima c'è la questione autostradale ancora irrisolta sul piano della gestione e dei costi da affrontare, necessari, per un ammodernamento di A24 e A25. Senza dimenticare che autostrade e ferrovie per Roma sono preziose anche per rafforzare l'asse portuale est-ovest dall'Abruzzo allo scalo crocieristico di Civitavecchia.
PASSO INDIETRO - Questioni aperte che, sommate insieme, suscitano preoccupazione negli imprenditori del settore: «Pensare ad un turismo esclusivamente alla portata del mercato locale vuol dire tornare indietro di trent'anni» è la conclusione alla quale Grimi arriva sulla base di un'analisi veloce: «Sebbene il turismo abruzzese nel suo insieme sia ampiamente dominato dal mercato domestico - spiega -, negli ultimi anni i margini di crescita più consistenti si sono registrati in quei settori più coinvolti dal turismo straniero ed extraregionale. Le famiglie italiane in moltissimi casi hanno ridotto il numero dei giorni di soggiorno e in ogni caso compresso le spese, anche di fronte a prezzi che le imprese hanno, in questi territori, tenuto in linea con quelli degli anni passati. Ecco perché non è immaginabile pensare ad un turismo di qualità senza un sostanzioso investimento sui collegamenti».
«L'umore degli imprenditori turistici non è positivo in Abruzzo come nel resto d'Italia» ha sintetizzato il direttore regionale Lido Legnini, che insieme a Gianni Taucci, direttore Confesercenti Pescara, ha affiancato Grimi nella conferenza stampa tenuta alla Camera di commercio. «La contrazione dei consumi ha pesato molto più dei numeri su arrivi e presenze che, al di là dei picchi di stagione, non hanno fatto rilevare numeri da record e questa frenata estiva avrà ripercussioni certe sul Pil abruzzese che in molti territori si alimenta con l'estate».
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