MONTESILVANOEliminare definitivamente le barriere architettoniche lungo la strada parco, prima dell'entrata in funzione dei Bus rapid transfer (Brt). A chiederlo è l'associazione Carrozzine determinate. Dopo l'annuncio nel corso della commissione comunale Controllo e garanzia del completamento dell'opera entro il prossimo maggio, i comitati Greenway, Utenti strada parco e No filovia oltre il gazebo nei giorni scorsi hanno esposto i loro dubbi sul progetto. Ora a intervenire è l'associazione presieduta da Claudio Ferrante che pone l'attenzione sulle barriere architettoniche presenti. «In uno Stato di diritto come il nostro, il ministero ha l'obbligo di far rispettare le norme e deve far abbattere tutte le barriere costruite vergognosamente sulla strada parco», afferma Ferrante, «il 3 novembre, il ministero delibererà se autorizzare un'opera pubblica fuorilegge e pericolosa, oppure deciderà se bisogna continuare a sperperare denaro pubblico, scegliendo la continuazione dei lavori senza una specifica variante progettuale che imponga e indichi l'abbattimento di tutte le centinaia di barriere architettoniche esistenti».Martedì la commissione tecnica del ministero dei Trasporti dovrà esprimersi sulla variante progettuale presentata dall'amministrazione comunale di Pescara. In caso di via libera, da maggio, secondo i tempi annunciati dal dirigente Tua Michele Valentini, 8 bus elettrici inizieranno a percorrere il tracciato. «Vorremmo chiedere alla dirigente ministeriale Elena Molinari e al ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli se sono a conoscenza che in questa strada della vergogna siano state violate tutte le norme nazionali, europee e internazionali», aggiunge Ferrante, «quasi tutte le vie di accesso alla strada parco, sia lato mare che monti, sono fuori norma con pendenze nettamente superiori all'8 per cento previsto per legge. I marciapiedi sono larghi tra i 55 e i 60 centimetri, cioè la metà in meno rispetto ai 120 richiesti, oltre al fatto che sono altissimi. Questo significa che in caso di un guasto, non in corrispondenza delle banchine, una persona con disabilità resterebbe prigioniera del mezzo».
«Ben venga la filovia», evidenzia, «purché sia sicura e accessibile a tutti».Carrozzine determinate ricorda anche come la stessa Regione, in una lettera del 2017 indirizzata alla Tua, sollecitava l'abbattimento delle barriere. «Chiediamo al ministro De Micheli di ascoltarci e di convocarci, perché se si dovesse autorizzare l'ulteriore variante, sarebbe un danno e anche la beffa di buttare altri milioni di euro per generare altre barriere architettoniche». Ribadisce la contrarietà al progetto anche Erika Alessandrini capogruppo del M5S al Comune di Pescara. «La strada parco oggi ha una natura e un utilizzo completamente diversi», dice, «esistono tracciati alternativi che possono fornire lo stesso servizio, senza far perdere a Pescara l'unica strada completamente pedonale. L'appello è che si eviti un ulteriore sperpero di denaro pubblico».