ROMA Nel mezzo di una crisi politica che vede molti perdenti, Autostrade per l'Italia ingrana la quinta e vara il piano industriale al 2023. Una scelta precisa, quell'ad Roberto Tomasi, di accelerare sul cambiamento, senza attendere l'esito della trattativa sul riassetto azionario in corso tra Cdp e Atlantia, ormai divenuta una telenovela senza fine. Ieri si è riunito il cda di Atlantia, che ha fatto il punto sul dossier in vista della scadenza del 31 gennaio, quando Cdp dovrebbe concludere la due diligence, aggiornare la valutazione patrimoniale della concessionaria e inviare una binding offer. Possibile un nuovo rinvio. Per questo Atlantia, in una lettera, ha esortato Cdp a rispettare i tempi.
Tornando al nuovo piano Aspi, esso punta a trasformare la concessionaria in un operatore integrato di mobilità di livello europeo. Entro il 2024 investirà 6,1 miliardi in nuove opere (con una crescita del 110%) e 2,5 miliardi per spese di manutenzione e ammodernamento della rete. Attraverso queste risorse, le infrastrutture autostradali allungheranno considerevolmente il proprio ciclo di vita, arrivando in condizioni ottimali al 2080. Prospettiva confortante, se non fosse che per dare stabilità al progetto, come ha ammesso lo stesso Tomasi, è necessario che il governo approvi definitivamente il Piano economico finanziario presentato al Mit il 19 settembre, approvato a livello governativo il 19 novembre e poi disperso nella burocrazia ministeriale. Il documento infatti non è stato ancora inviato dal Mit al Cipe, per questo Aspi ieri ha detto esplicitamente che l'ok finale al Pef è «necessario e atteso», diversamente è probabile che l'avvio di cantieri fondamentali come la Gronda di Genova, il Passante di Bologna e l'ampliamento di terze e quarte corsie, per un totale di 7,1 miliardi, possa slittare in avanti.
LE COLONNINEUn'ulteriore novità è la volontà di Aspi di estendere il proprio business anche al di fuori delle tratte autostradali, gestendo i sistemi di mobilità urbana delle grandi città attraverso le proprie tecnologie. Proprio per questo è stata creata una nuova società ad hoc, la Free To Xperience, che si occuperà di installare colonnine di ricarica ad alto voltaggio su tutta la rete: le prime due saranno installate entro fine febbraio a Roma (Flaminia Est) e a Modena.
Un investimento rilevante, di oltre 200 milioni, sarà invece dedicato alle nuove tecnologie: già nel 2021 gli automobilisti potranno usufruire di sistemi innovativi di infotraffico e testare le aree di sosta smart dove tutto è automatizzato, mentre la sicurezza sarà garantita da una piattaforma di monitoraggio digitale in grado di tenere sotto controllo in tempo reale oltre 3.000 km di rete.
Il piano di Aspi rivoluziona anche altre società, con l'obiettivo di farne i principali player del proprio settore: tra queste c'è Tecne, deputata all'ingegneria e ai progetti, che nel giro tre anni occuperà oltre 1.000 ingegneri. Pavimental esce dal perimetro di Atlantia e passa sotto il controllo di Aspi. Infine Autostrade Tech che, forte della partnership con Ibm e Fincantieri, potrà fornire servizi tecnologici avanzati alle big internazionali del settore infrastrutturale. Aspi ha avviato in questi giorni un significativo piano di 2.900 assunzioni tra ingegneri, tecnici, ricercatori, operai specializzati, ricevendo finora almeno 60 mila candidature.