ROMA Quasi nove miliardi al Nord. Poco meno di 8 al Sud, ma solo un miliardo e mezzo al Centro Italia. Dei 25 miliardi di euro previsti dal Recovery Plan alla «Missione 3», quella ribattezzata «infrastrutture per una mobilità sostenibile», solo il 6 per cento andrà a finanziare collegamenti nel Centro Italia. L'allarme lanciato nei giorni, insomma, era fondato. A parole il Recovery coglie il punto della questione. L'obiettivo di ridurre i tempi di viaggio in treno e di trasporto delle merci dall'Adriatico e dallo Ionio al Tirreno, «attraverso un miglioramento della velocità, della frequenza e della capacità delle linee ferroviarie diagonali esistenti», è corretto. Nel piano entrano due progetti: la Roma-Pescara e la Orte-Falconara. Al completamento del primo dei due progetti, spiega la bozza del piano, ci sarà un risparmio di tempo di 80 minuti sulla tratta e un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle tratte raddoppiate (con la possibilità di istituire servizi metropolitani tra Chieti e Pescara). Il secondo progetto, il rafforzamento della Orte-Falconara: porterà una riduzione dei tempi di percorrenza di 15 minuti sulla tratta Roma-Ancona e di 10 minuti sulla tratta Roma-Perugia. In realtà, nel miliardo e mezzo circa stanziato dal governo c'è anche il progetto della linea Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia.
Una fetta consistente degli interventi, almeno quelli del Recovery (poi c'è da tener conto di quelli finanziati da fondo nazionale aggiuntivo di 30 miliardi), riguarderanno il Nord Italia. C'è, per esempio, la Brescia-Verona-Vicenza-Padova. Gli interventi proposti si riferiscono alla tratta Brescia-Verona e alla tratta Verona-Bivio Vicenza, che dovrebbe portare a una maggiore capacità della linea storica e una migliore accessibilità della nuova stazione di Vicenza Fiera.
LE PREVISIONI Poi c'è la tratta Liguria-Alpi: l'intervento permetterà il transito di treni merci con lunghezza fino a 750 metri. Al completamento dell'intero progetto, i tempi di percorrenza, si legge, saranno quasi dimezzati sia sulla tratta Genova-Milano che sulla tratta Genova-Torino. C'è anche la Verona-Brennero. Al completamento dell'intero progetto ci sarà un significativo aumento della capacità dei treni in transito sul raccordo del Brennero, con l'obiettivo, dice il Recovery, di 400 treni/giorno.
Anche per il Sud ci sono progetti rilevanti. C'è il completamento della Napoli-Bari. Una volta concluso il progetto la tratta sarà coperta in 2 ore, invece delle attuali 3 ore e 30 minuti; ci sarà un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle sezioni a doppio binario, e un adeguamento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci di lunghezza fino a 750 metri.
C'è la Palermo-Catania in Sicilia. Al completamento dell'intero progetto ci sarà una riduzione del tempo di percorrenza di 60 minuti. E, infine, c'è l'avvio del collegamento ad Alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria. Un progetto che, in parte, sarà finanziato anche dal fondo nazionale da 30 miliardi. Al completamento dell'intero progetto, spiega il piano, il tempo di percorrenza sarà ridotto di 60 minuti sulla tratta Roma-Reggio Calabria, con un recupero fino a 40 minuti sui lotti prioritari della tratta Salerno-Battipaglia-Paola; inoltre, ci sarà un miglioramento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci, in particolare per il porto di Gioia Tauro.