Ci sono voluti 20 anni, ma alla fine ieri il consiglio comunale di Pescara ha fatto la storia dando ufficialmente un'identità all'area di maggior pregio che il capoluogo adriatico potesse offrire. Così, con 24 voti favorevoli, 4 contrari e due astenuti, da ieri l'area di risulta è finalmente destinata a diventare il Parco centrale che la città attendeva. Un risultato che il compianto ex sindaco Carlo Pace sognava fin dal 29 dicembre 2000 quando, accompagnato dal consigliere comunale e notaio Gianni Bulferi, si recò a Roma nella sede di Metropolis (la società che gestiva il patrimonio immobiliare di Ferrovie dello stato) per acquisire i 13 ettari dell'area di risulta, con un esborso di circa un miliardo ad ettaro. Un sogno realizzato oggi da colui che nel 2000 affiancava Carlo Pace in qualità di assessore al Turismo, l'attuale sindaco Carlo Masci: «Per me è una grande emozione - commenta il primo cittadino - perché ho vissuto tutte la fasi di questa interminabile vicenda. Ci troviamo nelle condizioni di vincere una scommessa, vale a dire di recuperare al servizio della città la zona strategica più importante per il futuro di Pescara». Ora dunque si potrà passare alla progettazione del secondo parco più grande di Pescara dopo la Riserva Dannunziana. Masci conta di aggiudicare il bando già nella primavera 2021, benché la scadenza da rispettare sia alla fine del prossimo anno.
IL DOCUMENTOEntrando nel merito della delibera, ereditata dal centrosinistra, è stata una mozione presentata dalla maggioranza di centrodestra, approvata con 20 voti favorevoli e 10 contrari, a cambiarne alcuni dettagli: «Con i maggiori finanziamenti concessi dalla Regione - sottolinea il capogruppo leghista Vincenzo D'Incecco -, a cui si aggiungeranno quelli della Fondazione Pescarabruzzo, diminuiremo il periodo di durata della concessione al privato aggiudicatario della gestione della sosta nei parcheggi, così come abbasseremo le tariffe di sosta». I finanziamenti pubblici dovrebbero aumentare di una cifra compresa tra i 3,9 e i di 5,9 milioni di euro, rispetto alla base originaria di 12 milioni stanziati nel Masterplan, per una spesa pubblica complessiva di 17,9 milioni di euro rispetto ai 42 milioni previsti per portare l'opera a compimento. Gli elementi introdotti dalla mozione sono: l'aumento di circa 500 posti auto rispetto all'idea originaria, attraverso un sistema integrato di gestione della sosta ad alto livello tecnologico; la realizzazione di un corridoio verde per il passaggio della filovia. Inoltre, dei due palazzi residenziali previsti a nord e a sud del parco, è stato stralciato quello a nord. Dal progetto scompare il polo culturale multimediale, con rammarico del Pd. Ed è stata bocciata una seconda mozione, del M5S, che prevedeva lo stralcio dei due palazzi residenziali, ma anche della strada in trincea e della stazione degli autobus e del parcheggio interrati, per una copertura totalmente pubblica dei lavori. Bocciato anche un ordine del giorno similare del consigliere Mirko Frattarelli per Sclocco sindaco. A ciò contribuiranno anche i 3.900.000 euro spostati dal Museo del mare e i fondi che metterà a disposizione la Fondazione Pescarabruzzo (4 milioni) sui quali, però, il Pd getta un'ombra: «È un pasticcio - accusa il capogruppo Piero Giampietro -. Nella sua lettera la Fondazione parlava di progettazione e di realizzazione dello spazio nel Parco centrale, che invece ora andrà in capo ad un concorso di idee. Si accontenterà di fare da pagatore?».