Data: 19/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Amputato il piede alla studentessa. Oltre 12 ore in sala operatoria non sono bastate a salvare l'arto della 17enne gravemente ferita nell'incidente. Parla l'imprenditore di Spoltore alla guida dell'audi
L'automobilista: una fatalità, quella è una strada maledetta. La madre della ragazza: «Mia figlia è viva, è questo che conta. Vuole viaggiare e danzare e io l'aiuterò a farlo». Sequestrati i due mezzi. La procura apre l'inchiesta GUARDA I SERVIZI TRASMESSI DA RAI TGR ABRUZZO, RETE8 E TVSEI PESCARA Dopo oltre dodici ore di sala operatoria ha subito l'amputazione del piede destro, poco sotto il ginocchio, e due dita tranciate del piede sinistro sono state ricostruite chirurgicamente. Ha la clavicola fratturata, l'arcata sopraccigliare spaccata, una ferita tra la guancia e il collo e il setto nasale rotto. Per questa ragione, ieri mattina, la studentessa 17enne di Pianella rimasta gravemente ferita a Caprara, nello spaventoso incidente dell'autobus della Tua che nella tarda mattinata di martedì, con altri 40 passeggeri a bordo, la stava riportando a casa dopo la scuola a Pescara, è dovuta tornare di nuovo sotto i ferri per alcune ore. In gravissime condizioni, ma non in pericolo di vita, R.M. è ricoverata nel reparto di Rianimazione dell'ospedale civile, ma è viva. Questo si ripete la madre della ragazza al terzo anno dell'Alberghiero e con la passione per la danza, al capezzale della figlia.La signora N., residente a Pianella e originaria del Foggiano, madre di altri due figli, soffre insieme alla sua primogenita che è intubata, sedata e che, fino a ieri pomeriggio, ignorava ancora che cosa le era accaduto. Con gli occhi lucidi, provata ma non disperata, con una forza da leonessa, accompagnata da alcune persone care, mentre si spalancavano le porte della Rianimazione, al piano terra del Santo Spirito, la signora N. (su sua richiesta non pubblichiamo il nome per esteso) ha voluto dirlo ad alta voce: «Mia figlia è viva, è questo che conta. E quando uscirà da questo incubo, realizzerà tutti i suoi sogni: studierà, ballerà, viaggerà». Ci vuole credere questa mamma che si fa coraggio perché presto «dovrà trovare le parole» per dire alla figlia quello che è successo ma anche per convincerla che la vita deve andare avanti comunque.L'arto potrà essere ricostruito con le nuove tecnologie e la ragazza, ne è certa la mamma, potrà tornare a volare. Ma intanto, entrambe, mamma e figlia, con i loro familiari, stanno vivendo le ore più brutte della loro vita. La studentessa di Pianella è la passeggera, tra i 29 feriti dopo lo schianto, ad aver riportato i traumi più pesanti dopo il maledetto incidente di martedì, schiacciata tra l'albero e la poltroncina del mezzo dove sedeva in prima fila. «Non avrebbe dovuto prendere quel bus», rivela la madre, «ma è stata costretta da un ritardo a scuola». La ragazza è salita sul mezzo, forse, con un po' di angoscia nel cuore. «Forse un presentimento» azzarda la mamma, «perché il giorno prima, durante il tragitto sulla stessa linea mi aveva mandato un messaggio sul telefono per dirmi: mamma sto tornando a casa. Ieri, invece, non lo ha fatto». O non ha fatto in tempo. L'impatto dell'autobus, prima con la macchina e poi con l'albero che ha sventrato il mezzo proprio dove si trovava la 17enne, è stato violentissimo. La ragazza forse non ha avuto neanche il tempo di realizzare quello che stava accadendo. E ora sta lottando su un letto d'ospedale. È soltanto l'inizio ma, ripete la madre, «ce la farà, ce la faremo».E la famiglia ringrazia tutti i soccorritori e il sindaco Sandro Marinelli per l'aiuto e la solidarietà offerti. L'automobilista: una fatalità, quella è una strada maledetta. Parla l'imprenditore di Spoltore alla guida dell'audi SPOLTORE È profondamente scosso, non riesce neppure a parlare di ciò che ha visto due giorni fa. Ricordare quelle immagini, quei minuti contrassegnati dal dolore e dalla paura di tanti, fa stare male M.L., l'imprenditore di 38 anni di Spoltore alla guida dell'Audi che martedì, a Caprara, si è scontrata con un bus della Tua sulla strada provinciale 12. L'uomo avverte tutto «il peso» delle conseguenze dell'incidente, anche se non ricorda «niente» di quello che è accaduto prima dello schianto, ritiene che sia stata «una fatalità», avvenuta «per un serie di concause». E parla della strada dove si è verificato l'incidente come di «una strada maledetta, pericolosa» e per la quale sono state presentate anche «delle diffide». «Non pensavo che potesse accadere a me», ha detto ieri al Centro, e invece si è trovato a fare i conti con un dramma che lo ha turbato profondamente. Racconta che si è dato subito da fare per soccorrere i feriti, prima tra tutti la studentessa di 17 anni di Pianella rimasta gravemente ferita, tanto da dover subire l'amputazione del piede destro, oltre ad aver riportato la frattura del setto nasale, della tibia e del perone ad entrambe le gambe e una dislocazione di due dita del piede sinistro (è ricoverata in ospedale in Rianimazione). Dopo che la sua auto si è fermata dietro al bus, «sono salito sul pullman», racconta il 38enne, «ho capito che la ragazza aveva bisogno di aiuto e le sono stato vicino insieme all'autista dell'autobus. Sono stati dei momenti concitati, ho provato a dare una mano, anche se non sapevo bene cosa fare. Si lamentavano tutti, c'erano molti ragazzini e alcune donne, si confortavano a vicenda», riferisce ancora l'automobilista provando a ripercorrere i minuti successivi all'incidente, prima che sulla strada provinciale 12 arrivassero venti vigili del fuoco, le pattuglie di carabinieri e polizia municipale e il personale del 118 che si è occupato di soccorrere i feriti e poi di portarli in tre ospedali. «Non ho fatto nulla di che», ha aggiunto prima di esprimere la sua «vicinanza morale» alla famiglia della ragazza ferita in maniera più grave. Sequestrati i due mezzi. La procura apre l'inchiesta PESCARA Sono diversi gli accertamenti da eseguire per definire la dinamica precisa dell'incidente di martedì a Caprara, dove un'auto Audi e un bus della Tua si sono scontrati all'uscita di una semicurva, dopodiché il pullman è finito violentemente contro un albero che ha trapassato il mezzo, evitando una scarpata. Dopo il doppio urto, che ha provocato 29 feriti, il sostituto procuratore Marina Tommolini ha aperto un'inchiesta, al momento senza indagati. Ma da questo punto di vista potrebbero esserci degli sviluppi a breve. È un'attività complessa quella che stanno portando avanti i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Pescara, coordinati dal tenente Giovanni Rolando, in collaborazione con la polizia municipale di Spoltore, diretta da Panfilo D'Orazio, per ricostruire con esattezza la dinamica. Perché nelle prossime ore e nei prossimi giorni andranno acquisiti diversi dati e informazioni, oltre ai referti dei feriti, che sono stati visitati e medicati negli ospedali di Pescara, Penne e Chieti. La più grave è una 17enne di Pianella, ricoverata in Rianimazione a Pescara, e tre viaggiatori del pullman ne avranno per trenta giorni. Gli esami eseguiti nell'immediatezza sui conducenti dei due mezzi hanno consentito di escludere l'eventuale assunzione di alcol e droga sia per l'autista della Tua - un uomo di Montesilvano con trent'anni di esperienza - sia per l'automobilista che guidava l'Audi, un imprenditore di Spoltore di 38 anni.Il bus, un Solaris a metano lungo 12 metri (largo 3 metri), con 92 posti (di cui 36 a sedere), era partito da Pescara alle 12.40 ed era diretto a Pianella (passando per Santa Teresa e Caprara). L'Audi, invece, procedeva verso Santa Teresa e all'uscita di una semicurva avrebbe invaso l'altra corsia, finendo contro il bus. Ma cosa è accaduto subito prima e subito dopo lo scontro va appurato. Sarà fondamentale, tra l'altro, l'esame dei mezzi, che sono stati sequestrati sia per valutarne le condizioni generali sia per definire il tipo di impatto e la velocità percorsa da entrambi al momento dell'incidente. E poi, oltre ai rilievi già eseguiti martedì, andranno esaminate con attenzione le condizioni della strada (dalle barriere alla segnaletica) e le tracce lasciate sull'asfalto, come i segni di frenata, quelli di scarrocciamento, studiando anche i resti dei mezzi. E andranno ascoltati tutti coloro che possono dare un contribuito alla ricostruzione dei fatti, e cioè chi ha assistito all'incidente, a partire dai diretti protagonisti: i due uomini al volante e circa 40 passeggeri del bus, per la maggior parte studenti (altre 40 persone erano scese alla fermata precedente). Download 19 settembre 2019 - il centro.pdf |
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