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Data: 06/02/2020
Testata Giornalistica: IL CAPOLUOGO
    IL CAPOLUOGO

AMA, l’accordo che divide La bozza di accordo tra AMA e sindacati non piace ai dipendenti assunti prima del 1999. Ecco perché.

L’AQUILA – Accordo tra AMA e sindacati sulla contrattazione di secondo livello, ma i dipendenti assunti prima del 1999 rischiano di rimanere isolati. Contrattazione di secondo livello, sindacati e AMA trovano la quadra, ma non tutti i dipendenti sono soddisfatti; quelli assunti prima del 1999 rischiano di perdere la quota EDR e si preparano a dare battaglia in tribunale. È stata annunciata nella giornata di lunedì la chiusura dell’accordo tra azienda e sindacato “grazie al quale AMA garantirà la contrattazione di secondo livello, sia normativa che economica, per i dipendenti”. Lo aveva sottolineato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, spiegando: “L’intesa dovrà adesso passare al vaglio di un referendum tra tutti i lavoratori. L’auspicio è che questi colgano e confermino l’importanza degli sforzi fatti, sancendo la qualità del lavoro condotto in questi mesi”. Difficile prevedere l’esito del referendum, ma – a prescindere dallo stesso – già si registrano le prime perplessità, provenienti dai lavoratori assunti prima del 1999, che sono circa 48 persone. Il problema sarebbe relativo alla quota EDR, che i lavoratori assunti prima del 1999 – come spiegato dagli stessi a IlCapoluogo.it – hanno conquistato cedendo ore lavorative, il doppio agente notturno e in periodo invernale e altre concessioni all’azienda, a fronte di 309 euro lordi in busta paga in quota EDR, quota che per gli stessi lavoratori non può essere tolta, se non con l’accordo degli stessi dipendenti, che però si guardano bene dal firmare eventuali rinunce di rivalsa. L’accordo che andrà al vaglio del referendum, però, prevederebbe proprio l’eliminazione di questa quota, che di fatto “divide” i dipendenti. Quelli assunti dopo il 1999 sarebbero infatti incentivati ad accettare questo tipo di soluzione, mentre gli altri sono fortemente contrari e annunciano anche ricorsi alle vie legali per tutelare i propri interessi, anche perché, come sottolineato dagli stessi dipendenti, l’EDR a partire dal 2015 andrebbe a diminuire per il 5% l’anno e comunque diversi dipendenti sarebbero in procinto di andare in pensione. In pratica, la differenza tra prima e dopo 1999 andrebbe a livellarsi “naturalmente” nel tempo, senza necessità di un intervento di modifica della contrattazione, per il quale l’azienda “va incontro a 48 denunce”. Insomma, l’accordo salutato con favore dalla politica, già mostra le prime crepe. Crepe che a quanto pare nemmeno il referendum potrebbe rimarginare, considerate le posizioni inconciliabili in campo; l’unico risultato prevedibile, che si starebbe già concretizzando, è quello della contrapposizione tra gli stessi lavoratori, divisi sui due fronti pre e post 1999.


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