DENTRO O FUORI L'ARTICOLO IN PDFL'impegno a formulare un emendamento che rimetta in discussione il piano economico finanziario che è allegato alla delibera di ricapitalizzazione dell'Ama che arriva in Consiglio Comunale domani, che la armonizzi in qualche modo con quella precedente in cui non erano previsti tagli. Ma anche la formazione di un tavolo tecnico che dovrà valutare eventuali spostamenti positivi di bilancio in favore della contrattazione dei lavoratori. Sono gli impegni che vengono fuori al termine di una giornata infuocata per i lavoratori dell'Ama. Un'assemblea lunghissima nella notte in cui si è scongiurata l'interruzione del servizio pubblico, poi un presidio iniziato alle 5 del mattino dinanzi alla rotonda dove si trova la sede dell'azienda e infine un'assemblea con toni accesi e clima tesissimo tra lavoratori, sindacati, il sindaco Biondi, l'amministratore Berardi e il consigliere regionale Americo Di Benedetto. La delibera di ricapitalizzazione che arriva in Consiglio, se verrà votata, servirà a non portare i libri in tribunale. Sul piatto 1 milione e 300 mila euro. Al provvedimento però è annesso un piano di ristrutturazione che prevede sacrifici per i lavoratori con un taglio di ben 800 mila euro l'anno sugli stipendi di 130 persone, in media meno 300 o 400 euro al mese. Un taglio per salvare un'azienda costantemente in perdita, circa 120 mila euro al mese, e che ha chiuso gli ultimi bilanci in negativo. Ma i lavoratori non ci stanno a dover pagare loro. «Non si gioca sulla pelle dei lavoratori» è il leit motiv della loro protesta. «La ricapitalizzazione in pratica - dice Domenico Fontana segretario provinciale Filt Cgil - la pagano i lavoratori che anche a fine carriera non arrivano a prendere più di 1500 euro al mese. L'azienda va ricapitalizzata ma c'è l'alternativa: un piano di riorganizzazione che ci era stato presentato annesso all'addendum al contratto di servizio e che non prevedeva questi tagli. Siamo sconcertati, in una delibera non si taglia e in un'altra sì. Il 70% della popolazione aziendale - spiega - è monoreddito. Gli autisti sono gli stessi che portano i nostri figli a scuola, che assicurano servizi essenziali, la loro serenità è la serenità di tutti». I sindacati, con la proroga della validità dell'attuale contrattazione di secondo livello sino al 31 gennaio con possibilità di altra proroga a febbraio cercano di prendere tempo per trovare un'intesa. Il sindaco Biondi ha avuto un confronto con i lavoratori presenti in strada al presidio. «Questa era un'azienda che chiudeva con un passivo di 1 milione e 300 mila euro. È stata messa la polvere sotto al tappeto - ha detto - nel frattempo è stato eroso il capitale sociale. Bisogna intervenire, cercheremo di fare sacrifici nella maniera migliore possibile senza intaccare le prerogative dei lavoratori. Il piano di ristrutturazione è molto prudente e sto predisponendo un emendamento per armonizzare i due piani».