Oggi giorno della verità per la questione Ama. Dovrebbe approdare in giunta la delibera relativa alla ricapitalizzazione straordinaria dell'Ama per un importo minimo di 900 mila euro. Si tratta di un'una tantum che dovrebbe consentire all'azienda di galleggiare per l'anno in corso. Il voto sarà anche un importante test politico per la maggioranza dimostrando se le posizioni in antitesi dell'assessore Mannetti e degli assessori della Lega siano rientrate. Purtroppo non basterà approvare la delibera per riportare Ama in acque sicure: sarà necessario anche rivedere la contrattazione di secondo livello, come sottolineato dall'amministratore unico Gianmarco Berardi per una serie di ragioni rastrellare altri 900 mila euro circa, conservare tutti i posti di lavoro e dare omogeneità ai contratti in base al contratto nazionale di categoria. «Di fatto c'è una grande confusione al momento nella contrattazione di II livello, in quanto si sono sommate delle concessioni dal 1974 in poi che non sono neanche più in linea con il contratto nazionale. Prima che i sindacati lasciassero il tavolo si stava in effetti esaminando la contrattazione di II livello con l'ultima versione del contratto nazionale di categoria del 2015. Abbiamo notato che alcune delle voci contrattuali sono state assorbite dal contratto nazionale, firmato dagli stessi sindacati, dunque risulterebbero dei doppioni». In pratica i lavoratori sarebbero pagati due volte per la stessa voce. Ci sono indennità che suonano davvero singolari come quella di presenza. «E' ovvio che ciò non può essere consentito ha continuato l'amministratore Berardi. Ovviamente la revisione delle contrattazioni di secondo livello provocherà delle riduzioni in busta paga che al momento non possono essere quantificabili». «Ho sempre evitato, nel lavoro di questi 12 mesi, di rispondere a provocazioni o false affermazioni - ha proseguito Berardi - Ma, di fronte alle ingiuriose dichiarazioni attribuite da una nota delle sigle sindacali ad un autorevole esponente della giunta, mi sento in dovere di rispondere pubblicamente. Mi si accusa di non aver partecipato all'importante tavolo sindacale, senza specificare che nelle stesse ore il sottoscritto era impegnato in una riunione indetta dal sindaco Biondi, per trattare i dettagli di una ricapitalizzazione che non è più prorogabile. E' bene evidenziare che la detta riunione era finalizzata ad individuare la strada migliore per salvare l'azienda con i suoi 140 posti di lavoro. Delle affermazioni gravissime, lette sulla stampa e che metterebbero in dubbio la correttezza del mio operato, non posso che chiederne ragione in altra sede. Non posso che confermare il massimo impegno per giungere ad un rapido, stabile e proficuo (per tutte le parti in causa) risanamento aziendale».