ROMA Un piano da 200 miliardi dal Mit per le infrastrutture. È quanto vale ItaliaVeloce, la strategia a tutto campo della ministra Paola De Micheli per gli interventi su strade, autostrade, ferrovie, metropolitane, porti ed aeroporti. Per la precisione 196,5 miliardi, di cui 129,6 già disponibili mentre i restanti 66,9 miliardi restano da finanziare. In totale gli interventi sono un centinaio, molti da realizzare entro il 2030 e già attesi da diversi anni, con al centro il completamento dell'Alta Velocità, che dovrà riguardare tutta l'Italia. Previsti ad esempio il nuovo collegamento Genova-Roma, valutando diverse opzioni di intervento (La Spezia-Pisa-Livorno), e la direttrice adriatica. Ma anche nuovi collegamenti che dalla Capitale raggiungeranno Ancona e Pescara o che da Roma e da Napoli viaggeranno verso Sud, cioè verso Calabria, Basilicata e Puglia. Un piano ambizioso che renderà l'Italia un Paese nel quale l'80% della popolazione vive a meno di un'ora di distanza da una stazione dell'Alta Velocità. Un piano dove intermodalità, sicurezza e tecnologia consentiranno il salto di qualità. Proprio quello che la ministra aveva promesso a inizio mandato. E che ora è stato consegnato al premier Conte.
I PUNTI A questi progetti, il documento si compone di 29 pagine, fitte di slide e tabelle, si prevede di affiancare una miriade di altri cantieri locali su nodi e direttrici ferroviarie. Così, tra gli altri, ci saranno miglioramenti infrastrutturali e tecnologici attorno a Roma dove ritorna sul tavolo non solo il completamento dell'anello Nord - che chiuderebbe il cosiddetto Grande raccordo anulare dei treni - ma anche il tanto atteso nodo Pigneto Fs per lo scambio tra la Metro C e le ferrovie regionali. Stessa sorte per i crocevia di Torino (linea veloce Porta Nuova-P.Susa), Milano (con l'hub di Smistamento ferroviario che sarà collegato agli aeroporti), Bologna e Bari Sud. E poi realizzazione del tunnel di base per la Torino-Lione, della tratta Brescia-Verona-Padova fino al collegamento tra Palermo e Catania. Nel mezzo, diverse decine di interventi di potenziamento: valichi svizzeri; l'asse Torino-Milano-Genova; Venezia-Trieste; Bologna-Lecce; Napoli Cancello-Frasso Telesino-Vitulano-Apice; Napoli-Bari-Lecce/Taranto; Messina-Catania-Siracusa. Interventi consistenti riguarderanno però anche le autostrade della Penisola. In particolare la A22, l'autostrada del Brennero, sarà potenziata tra Bolzano Sud e Verona Nord oltre ad essere collegata con il nuovo tratto Campogalliano Sassuolo. Ma ci saranno finanziamenti per le nuove autostrade regionali Cispadana, Pedemontana Lombarda e per le tratte Tor de Cenci-Latina e Ragusa-Catania.
Verranno completate la bretella tra Cisterna e Valmontone, oltre alla SS 675 Orte-Civitavecchia e la nuova tratta Monte Romano est-Civitavecchia. La E45 invece sarà oggetto di ben dieci interventi di adeguamento a 2 o a 4 corsie nella porzione attorno a Selci Lama, nel perugino. Le riqualificazioni non mancheranno neppure a Sud con lavori non solo tra gli svincoli di Caianello e Benevento in Campania ma anche in Basilicata sulla Basentana, sulla SS 658 tra Melfi, Potenza e Messa e sulla SS 96 tra Matera e Bari. In cantiere anche il completamento della tratta Salerno-Potenza-Bari, della Strada Statale Jonica in Calabria e del tratto Sassari-Olbia in Sardegna. E poi manutenzione del patrimonio pubblico demaniale, digitalizzazione della logistica e l'efficientamento energetico ed ambientale.
SCALI PER ALITALIA Intermodalità quindi con i collegamenti tramite metropolitana o rete Rfi agli scali aerei di Napoli, Milano Linate, Genova, Lamezia Terme, Bergamo, Firenze, Venezia, Catania, necessari anche per il piano Alitalia: espansione dei terminal per gli hub intercontinentali di Milano Malpensa, Venezia e soprattutto Roma Fiumicino dove, peraltro, si prevede la costruzione della quarta pista di volo. Il piano delinea anche un iter di pianificazione che, dopo la proposta da parte di soggetti gestori delle infrastrutture o degli enti pubblici, prevede l'ormai classica valutazione ex-ante e una fase di dibattito pubblico. In questa fase, ogni singola iniziativa, verrà incrociata con il Piano Generale dei trasporti e della logistica, il documento pluriennale di pianificazione e l'allegato al Documento di economica e finanza (Def) che serve a collegare le opere alla manovra di finanza pubblica.