ROMA Nelle ore in cui i vertici di Atlantia dovrebbero incontrare il premier Giuseppe Conte per mettere il sigillo della copertura politica al disgelo tecnico sulle concessioni avviato giovedì scorso dal ministro Stefano Patuanelli, si è aperta una mini-crisi fra Fs e il gruppo cui fa capo Autostrade. Le tensioni sarebbero emerse in relazione alla lettera di Atlantia del 2 ottobre indirizzata dal presidente Fabio Cerchiai e dal dg Giancarlo Guenzi al ministro del Mise con allegato un documento tecnico nel quale si dimostra la debolezza del piano industriale predisposto da Fs e Delta con i rispettivi advisor.
Ieri si è svolto un lungo cda di Fs su un aggiornamento dello stato delle trattative e per approvare la semestrale. Nelle informative l'ad Gianfranco Battisti avrebbe anche comunicato che venerdì scorso ha espresso per iscritto il suo punto di vista, con una missiva di tre pagine, a Cerchiai e Guenzi, ribattendo le critiche mosse sul piano Fs-Delta. Va segnalato che Battisti avrebbe fatto recapitare, per conoscenza, il documento anche al ministero dello Sviluppo.
Tre i punti di maggiore divergenza. Si parte da diverse valutazioni contabili riguardanti i mercati di riferimento. Secondo Fs, il business plan deve fondarsi su una crescita media del mercato globale del trasporto aereo del 5% (parametro Iata). Nella sua risposta Atlantia ritiene più appropriato applicare il dato ai rapporti Italia-mondo dove invece si registra una crescita del traffico dell'1,4% nei prossimi 5 anni sempre secondo Iata. E' questa l'assunzione di partenza che va a rivedere tutte le previsioni del piano in bozza.
L'AMPLIAMENTO BANCHINE Fs lamenta inoltre che il contropiano di Atlantia elude completamente le sinergie che saranno prodotte fra Alitalia e l'Alta Velocità e che hanno un impatto significativo sulla redditività stimata. Secondo Atlantia per ottenere i benefici effettivi punto chiave è l'ampliamento della stazione Fs di Fiumicino da 2 a 5 banchine, necessarie per la sosta dei Frecciarossa in attesa della coincidenza con i voli. Il tempo stimato per allargare la struttura è 4 anni. Prima di questo periodo non è possibile contabilizzare i benefici dell'intermodalità che ha in Fiumicino il punto di scambio.
Divergenze sulle valutazioni sul lungo raggio. Fs ritiene la crescita del lungo raggio sia interamente concentrata nel Nord America: +10% l'anno contro il 5% del piano Fs-Delta. Scrive Fs: «Ciò è ampiamente superiore alla crescita della domanda attesa soprattutto nella stagione invernale e al di sopra delle fisiologiche capacità industriali di Alitalia, anche dopo un importante progetto di riassetto organizzativo».
La holding dei Benetton confronta poi la profittabilità del mercato Usa con le rotte in perdita delle altre tratte intercontinentali, come quelle asiatiche (Nuova Delhi e Seul). Alitalia detiene il 12% delle quote di mercato Italia-Usa, una cifra molto bassa rispetto ad Air France Klm relativamente alle rotte Francia-Usa e a Lufthansa su Germania-Usa: queste ultime due sono il doppio e il triplo. Questo dimostra che ci sono margini di crescita. Va rimarcato comunque che in entrambe le lettere sono evidenziati i punti di convergenza: ampliare ricavi e capacità da lungo raggio, migliore qualità dei servizi. Nelle ultime righe Battisti sottolinea: «I giudizi da voi esposti nel piano e la sua sostenibilità e potenzialità di crescita non sono riferibili all'impianto strategico delineato da Fs e Delta ma a vostri scenari non concordati con noi».
Dopo questo confronto-scontro sarà ora necessario individuare una linea mediana che consenta di appianare il rapporto fra i due soci, dopo che la call convocata per ieri pomeriggio è stata cancellata. Si sono però interfacciati i legali che si risentiranno presto per promuovere una ricucitura. Che probabilmente avverrà dopo l'incontro Atlantia-Conte.
Intanto Patuanelli ha convocato oggi all'ora di pranzo i commissari Enrico Laghi, Daniele Discepolo, Stefano Paleari: si farà il punto a ridosso dell'ora X e probabilmente il ministro chiederà ai commissari quali risparmi sono possibili per non intaccare più che tanto la cassa ed evitare che, dalla firma al closing, sia necessario un altro prestito-ponte.