ROMA Delta Airlines non ci sta ad aumentare da subito la partecipazione nella Newco di Alitalia e a breve vorrebbe incontrare il nuovo ministro del Mise, Stefano Patuanelli. Da ieri è ripartito il negoziato fra i soci, dopo la svolta al timone di Atlantia: in serata si sarebbero incontrati i vertici dei due gruppi italiani in vista del tavolo a tre di domani, in call, anche con Delta che potrebbe ritoccare la quota solo dopo il decollo e a certe condizioni. Dalla Georgia, dove ha sede il quartier generale della compagnia Usa, trapela indisponibilità rispetto alla proposta di Giuseppe Conte: «Una quota del 10% mi sembra un po bassa per avere un forte coinvolgimento delle imprese», ha dichiarato il premier qualche giorno fa. Secondo fonti a conoscenza del dossier, Delta ha già ritoccato la partecipazione: a metà marzo scorso, Gianfranco Battisti, ad di Ferrovie, era volato ad Atlanta assieme a uno dei commissari Stefano Paleari per incontrare Ed Bastian, ceo del vettore americano. A quell'epoca c'era l'aspettativa di presentare per Pasqua il nuovo piano industriale. Poi di rinvio in rinvio, siamo arrivati alla sesta proroga al 15 ottobre.
Uno dei risultati della missione americana del manager italiano e del commissario fu di convincere Delta a investire 100 milioni di euro pari al 10% della Newco (a fronte di una dotazione di un miliardo) e non più 100 milioni di dollari come era la prima intenzione. Sembra che l'ad di Fs abbia tentato di convincere il manager Usa ad accrescere l'investimento ottenendo un rifiuto. La compagnia Usa sembra rimandare il possibile incremento della quota al 15-20% al raggiungimento di una certa soglia di redditività e alla condivisione del nuovo piano industriale.
I DUE PALETTI Quota e network per le rotte verso il Nord America sono i due caveat posti da Atlantia e condivisi da Fs sul tavolo delle trattative. Come si diceva, nella serata di ieri ci sarebbe stato un vertice fra Giancarlo Guenzi, nuovo dg della holding dei Benetton, affiancato da Ugo De Carolis (ad di Adr) e Marco Troncone (capo del coordinamento aeroportuale del gruppo) da una parte; il team di Ferrovie guidato da Fabrizio Favara, capo delle strategie dall'altra. Non erano presenti gli advisor, così come non ci dovrebbero essere nemmeno oggi pomeriggio quando, dall'altra parte del collegamento in call, ci saranno i vertici di Atlanta. Sembra che nel confronto ad alto livello tra gli azionisti italiani possa essere stato affrontato anche il tema della governance riguardo la scelta del futuro pilota. Nella rosa dei papabili, accanto ad alcuni nomi già circolati, sarebbero spuntati anche Giuseppe Giordo, ex ad di Alenia, oggi consigliere di un'azienda dell'aerospazio nei paesi arabi e Fabio Lazzerini, chief business officer della compagnia italiana. La scelta del nome va condivisa anche con il partner americano. Atlantia e Fs insistono affinché la bozza del piano industriale sia integrata prevedendo nuove rotte verso il Nord America anche attraverso il riconoscimento ad Alitalia, di un ruolo paritario a quello di Delta, Air France-Klm, Virgin Atlantic in Blue Skies. I tempi si stanno stringendo per l'accordo finale da chiudere per il 15 ottobre, e dopo l'esclusiva sull'offerta definitiva, il signing deve essere firmato entro fine ottobre. Su Alitalia «i tempi sono quelli che abbiamo detto, aspettiamo il 15 ottobre l'offerta vincolante, non è ipotizzabile un altro rinvio» ha ribadito ieri il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli al termine del Consiglio energia. «Ritengo ci siano le condizioni per rilanciare e non solo per salvare la nostra compagnia di bandiera, non ho notizie di qualche problema in più, attendiamo con una certa fiducia la deadline».