IL SALVATAGGIOROMA Nuovo allarme stipendi per Alitalia. La spia rossa si è accesa ancora in vista della scadenza di fine mese e del mancato arrivo, almeno fino ad ora, dei 55 milioni di indennizzi promessi dall'Europa. Proprio da Bruxelles continua infatti il fuoco di sbarramento che frena il decollo di Ita e aggrava la situazione dei conti della vecchia compagnia di bandiera. Gli uomini della Vestager, che guida la Commissione sulla concorrenza, insistono nel chiedere un taglio secco degli slot e, ultima richiesta arrivata in ordine di tempo, di non utilizzare il marchio Alitalia per almeno 2 anni, proprio per marcare la discontinuità. Richiesta rinviata al mittente ma che allunga ulteriormente il negoziato. Una telenovela che continua. Resa più drammatica dal fatto che il previsto incontro tra commissari e sindacati, in agenda per oggi, è slittato a data da destinarsi. A lanciare l'allarme sono stati i sindacati, Cisl in testa, con la Fnta, l'associazione che raggruppa piloti e assistenti d volo, che si è detta molto preoccupata. Le buste paga, si spiega, non solo arriveranno in ritardo ma non comprenderanno neppure gli importi della Cig base. E questo perché la gestione commissariale, in aperto disaccordo con le parti sociali, ha deciso di non anticipare più la cassa integrazione, trasferendo la competenza all'Inps. Un quadro fosco, aggravato da un altro elemento inquietante: le prestazioni integrative sono ferme a novembre. Da qui la richiesta di un intervento urgente da parte del governo che, secondo Salvatore Pellecchia della Fit-Cisl, ha il dovere di fare chiarezza. Sulla stessa linea anche Uil e Cgil che preannunciano una mobilitazione.
IN SALITAIn attesa di un incontro e, sopratutto, dell'esito delle trattative con Bruxelles, prende corpo, anche se a grandi linee, la nuova Ita. Secondo gli ultimi aggiustamenti del piano industriale messo a punto dall'ad Fabio Lazzerini, la newco potrebbe decollare a fine giugno con circa 50 aerei. Nelle interlocuzioni con i sindacati sarebbe emersa la volontà di reclutare da Alitalia, o comunque sul mercato, circa 800-850 piloti sui 1.390 in carico alla società in amministrazione straordinaria. Tutti rigorosamente under 58 anni per consentire ai colleghi più anziani di poter accedere ai prepensionamenti e agli scivoli in fase di studio. Gli assistenti di volo, sempre reclutati in base all'età, dovrebbero invece essere circa 2 mila. Anche qui si cercherà di favorire chi è più vicino alla pensione, puntando sul personale più giovane. Proprio per evitare macelleria sociale l'esecutivo sta pensando di allungare il periodo di cassa integrazione a 5 anni, sommando Cig e Naspi. Un paracadute per circa 6 mila dipendenti, visto che Ita dovrebbe partire con circa 4 mila persone. Gli aerei di medio raggio potrebbero essere 42 (Airbus), più tre destinati al cargo e 4-5 Boeing e Airbus al lungo raggio. Almeno per essere pronti ad affrontare la prima fase di rilancio.
E' però evidente che se la commissione alla concorrenza non darà disco verde, tutti i calcoli andranno rifatti. Con Ita che non potrà approfittare della stagione estiva, la più importante per il trasporto aereo, mentre le altre compagnie, EasyJet e Ryanair in testa, affilano le armi per conquistare il mercato puntando sulla fine ormai prossima della pandemia.